Oggi ti propongo un guest post del mio amico Trap (forse un giorno si svelerà l’arcano su questo nickname così fantasioso). Lui e la moglie mi sono stati molto vicini in queste settimane di tribolazione, e le nostre sedute psicanalitiche a parlare di Giorgia Meloni e Trump sono sempre una boccata d’aria fresca in questo mondo che continua ad andare a rotoli 😅. La riflessione che Trap ci propone oggi riguarda lo svilupparsi di quel legame quasi molecolare tra un uomo ed una donna. Non a caso gli americani dicono che c’è chemistry tra due persone, quando stanno davvero bene insieme. Parole che mi hanno fatto riflettere, su quello che avrei voluto dal rapporto con Sunshine, e che per un motivo o un altro non siamo riusciti a trovare. Non posso che ringraziarti, amico mio, per essere stato sempre pronto ad offrire un sorriso quando ce n’era bisogno.
Luca e la sua compagna Anna gestiscono un centro d’equitazione nei pressi di Roma. Un giorno durante una cavalcata nel bosco, il cavallo s’imbizzarrisce e Luca cade. Oltre al dolore fisico, l’incidente ha su di lui l’effetto di un brusco risveglio: come uscendo da un lungo sogno, realizza che la vita vissuta finora non è andata come avrebbe desiderato
Se facevo scorrere la mia vita intera avanti o indietro alla ricerca di un punto di contentezza che non fosse proprio uno scoglio perso in un oceano, non lo trovavo. Non mi veniva in mente nessuna gioia non interrotta dal dovere, nessuna sorpresa non diluita dall’abitudine, nessuna allegria non velata dalla noia, nessuna fantasia non inchiodata a terra dal peso solido della realtà. Era un genere di consapevolezza che mi abbagliava e mi acuiva la vista a fasi alterne
Neanche il rapporto tra lui ed Anna va bene. All’inizio il loro rapporto, così simbiotico, col tempo si deteriora e diventa una relazione ormai appiattita nella consuetudine
Non riuscivo a capire se ero stato io a immaginarmi la ragazza sognatrice con cui avevo pensato di poter vivere fuori dal mondo, o era esistita davvero; e se era esistita dov’era finita, come aveva potuto trasformarsi in questa trentaduenne concreta e pessimista
Dopo la caduta, mentre si incammina a stento verso il centro, un furgone si ferma per offrirgli aiuto. Alla guida c’è Alberta, una donna che, come Luca, sta attraversando un momento di crisi. Tra i due nasce un’attrazione, ma durerà come un fuoco di paglia. Anche se di breve durata, questa esperienza è sufficiente a Luca per decidere di non tornare a una vita che ormai gli appare amorfa.
[Io ed Anna] eravamo diventati poco alla volta due soci e due fratelli, senza margini d’ombra o di curiosità; potevamo guardarci nudi la sera come guardavamo i nostri cavalli di giorno, e continuare a parlare di lavoro tra le lenzuola finché crollavamo. I nostri rapporti fisici si erano trasformati in una forma di ginnastica rituale che si sommava ogni tanto alle fatiche della giornata, una ricerca di conferme che non confermava niente tranne i brevi sorrisi automatici alla fine, quando ci guardavamo come se ci fosse qualcosa di cui essere soddisfatti. Mi dispiaceva, per me quanto per lei: per quello che avremmo voluto e che non avevamo, per le attese e l’insoddisfazione e il tempo lasciato scorrere via come acqua da un rubinetto, per la mancanza di sorprese che ci faceva diventare ostinati e insensibili e cattivi.
Tuttavia, grazie ad Alberta, Luca conosce sua sorella, Maria Chiara, e capisce subito che è la donna che ha sempre desiderato.
Ho detto «Come essere uno chiuso in una scatola. Non mi ricordavo neanche perché avevo cominciato, cosa c’era in origine».
«E ti è venuta voglia di uscire dalla scatola?» ha detto Maria Chiara.
«Sì» ho detto. «Ma c’era anche il mio socio e tutta l’altra gente, nella scatola. E mia moglie e mio figlio, e neanche con loro mi ricordavo perché avevo cominciato.» Ho detto «Mi sembrava un genere irrealizzabile di voglia»
«Come avere voglia di fare un viaggio che non finisce mai».
«Come avere voglia di un giorno che dura ventotto o trentadue ore» ha detto lei.
Ci siamo guardati, nel modo frammentato che avevamo; ho detto «Di essere dentro un momento e non uscirne mai »
Lei ha rallentato perché c’era un forte vento laterale che ci faceva sbandare e la strada era sempre meno facile da distinguere; ha detto «E ti sembra una voglia irrealizzabile?».
Ho detto «No». Ho detto «Ma richiede una serie di coincidenze altamente improbabili».
«Vale a dire?» ha detto lei, mi sondava a sguardi.
Ho detto «Tutto quello che succede alla gente avviene in base a combinazioni di circostanze. Le chiamiamo coincidenze, no?».
«Ahà» ha detto lei, faceva di sì con la testa.
Ho detto «Però sono quasi sempre cose che prima o poi succederebbero comunque. Non so, due vivono nello stesso paese o nello stesso quartiere o nello stesso palazzo o vanno alla stessa scuola o lavorano nello stesso ufficio, e a un certo punto si rivolgono la parola e si piacciono e si mettono insieme».
«Sì» ha detto lei. «Però ci vogliono già molte coincidenze perché succeda.»
«Ma sono coincidenze probabili» ho detto.
«E quali sarebbero le coincidenze improbabili?» ha detto lei. Ha passato una mano sul parabrezza, non si vedeva quasi niente.
Ho detto «Quando due sono nello stesso posto per caso e una sola volta e per un tempo brevissimo. Si incrociano soltanto, per motivi che non hanno niente a che fare con un’abitudine o con dati di fatto stabili o ricorrenti. E se non succede qualcosa tra loro in quel momento, non succederà mai più».
«E secondo te questo fa una differenza?» ha detto lei.
«Sì che la fa» ho detto. «È come se il destino ti desse una sola possibilità, e concentrasse tutto dentro quel momento preciso, e lo facesse diventare così breve che la maggior parte delle persone non se ne rende conto, o non è abbastanza pronta da reagire in tempo.»
Luca torna al centro di equitazione per prendere le sue cose, ma appena varcata la soglia, viene assalito da una valanga di ricordi e sensazioni. Gli odori familiari, i suoni degli animali, i gesti ripetuti per anni lo avvolgono, facendolo vacillare per un attimo. È il posto che ha costruito con Anna, il posto che un tempo sentiva suo. Gli assale un dubbio. Forse sta sbagliando tutto. Forse potrebbe rimanere, fare finta di niente, ricominciare da capo. Ma poi vede Anna. E capisce che no, non c’è più niente da ricucire, niente da aggiustare. È finita da un pezzo, anche se nessuno dei due ha mai avuto il coraggio di dirlo. Con questa consapevolezza, Luca prende la decisione definitiva: andarsene per sempre.
Nota dell’autore: erano gli anni d’oro pisani, quando il mio coinquilino Federico, conoscendo le mie “fissa”, mi suggerì di leggere ‘Nel momento’ di Andrea De Carlo. Così, nella primavera del 2000, acquistai il libro alla Feltrinelli di Corso Italia.
Commenti
Trap ha scritto:
Che bello vedere il mio post qui! Grazie di cuore per l’ospitalità 🙂
Risposte al commento di Trap
camu ha scritto:
Il piacere, ovviamente, è tutto mio! Dopo 19 anni di onorato servizio, sono contentissimo do averti avuto come ospite!