Ieri mattina, appena svegliato, ho acceso come al solito il cellulare per leggere qualche notizia dall’Italia. Mi aspettavo di leggere della sconfitta della Under 20 alla finale dei mondiali di calcio, mi aspettavo di leggere gli ultimi aggiornamenti sulle schermaglie ucraine, mi aspettavo di leggere dell’ennesima caduta (non nel senso metaforico del termine) di quell’addormentato di Biden. Tutto mi aspettavo, tranne che la notizia che tutti i giornali hanno riportato a caratteri cubitali. Non che sia stato un fulmine a ciel sereno: già i bollettini medici, dopo il recente ricovero di Berlusconi in ospedale, non lasciavano sperare nulla di buono. Ma non si è mai preparati abbastanza, e l’annuncio arriva puntuale come un colpo allo stomaco. Specialmente per la mia generazione, i cinquantenni nati e cresciuti all’ombra del Drive In e del Maurizio Costanzo Show, che hanno visto il Milan crescere fino a conquistare tutto il possibile negli anni d’oro di Sacchi e Van Basten. Berlusconi è stato uno dei pochissimi uomini che, nel bene e nel male, ha lasciato un segno indelebile nella cultura e nella politica del Belpaese degli ultimi quarant’anni. Un imprenditore che, ai tempi del liceo, mi ha inspirato tanto per la sua energia e l’approccio semiserio in qualsiasi ambito della vita. Ora andrà a portare il vento del cambiamento anche in cielo.
Commenti
Mi ricordo i bei tempi dell’università, quando eri un fan sfegatato di Berlusconi (e te lo si vedeva in tutti i modi, soprattutto per il fatto di seguire religiosamente il TG4 del suo fido Fede) 🙂
Risposte al commento di Trap
Il “personaggio” di Fede mi faceva sorridere per il suo leccaculismo estremo nei confronti di Silvio, era una cosa (quasi) teatrale.