Un ronzio iniziò ad uscire dalle casse del computer, sembrava una radio non ben sintonizzata. Si riusciva a percepire, non senza difficoltà, la voce di un ragazzo coperta da tanti fruscii diversi. “Bzzz, mi sentite. Pronto, prova… sono ancora qui e non ho abbandonato il mio blog” erano le parole che si riuscivano a percepire in maniera confusa e disarticolata. Forse una connessione mentale, che proiettava i miei sogni sulla rete, come se ogni visitatore potesse essere in grado di guardare cosa stavo pensando durante il sonno.
Ok, adesso è bene darci un taglio con quest’introduzione melensa e poco chiara. Ringrazio coloro che mi hanno scritto chiedendomi il motivo di questo lungo silenzio. Ad alcuni ho potuto rispondere, altri sono rimasti in sospeso nel limbo della mia casella di posta. Vorrei tranquillizzare tutti: non è successo nulla di grave, al contrario è arrivato il momento di celebrare un festoso evento. Mi sono sposato, lo scorso 21 ottobre. Le energie necessarie all’organizzazione di un matrimonio non si possono neppure immaginare, finché non ci si trova nell’occhio del ciclone nuziale. Così, risucchiato in questo vortice di cose da fare, ho dovuto mio malgrado accantonare l’appuntamento periodico su queste pagine.
So che leggere le notizie, man mano che avvenivano, avrebbe fatto piacere ad alcuni… ma avrebbe annoiato altri. Per questo motivo, dopo una valutazione attenta, io e (ora posso dirlo) mia moglie, abbiamo deciso di aprire un blog a parte dove poter raccontare tutta la storia. Sarà un diario in linea che potremo anche usare come spunto per riflessioni sulla vita di coppia, e su “tutto quello che dovresti sapere e nessuno ha mai avuto il coraggio di dirti” sul matrimonio e sulla preparazione del grande evento.
Al momento ci stiamo ancora riprendendo dal viaggio di nozze in Giappone (del quale troverai presto i dettagli sul sito apposito in fase di preparazione), cercando anche di rimettere ordine sia materiale che psicologico nelle nostre vite: ospitare parenti, avere la casa sottosopra, con una montagna di panni da lavare e un’altra di carte e regali vari, far visita ai parenti, sono tutte cose che creano un pizzico di scompiglio, specialmente per chi come me è un abitudinario ultracronico, metodico incallito e preciso. Sarà per questo che mi piacciono i giapponesi?
Commenti
Bentornato… e congratulazioni!
ciao federico, ti devo un doppio grazie… ancora non ho ripreso il ritmo solito, un matrimonio è una cosa che crea un certo scompiglio nel susseguirsi sempre uguale delle giornate, e devo cercare di riprendere le fila del discorso eh eh