Il mio blog l’ho sempre considerato come una finestra sul mondo, un mezzo per entrare in contatto con altre persone che condividano interessi e passioni simili. E sono contento quando qualcuno, in puro spirito “due punto zero”, mi rende partecipe a sua volta delle proprie idee. Come ad esempio nel caso di Piero, che alcune settimane fa mi ha mandato un’interessante ricetta. Ammetto le mie colpe: non ho ancora avuto modo di provarla in prima persona, ma spero di poter rimediare quanto prima in uno dei prossimi fine settimana. Se tu riesci prima di me, facci sapere com’è venuto l’esperimento.
Ingredienti per 4 persone
300 grammi di farina, 2 cucchiaini di sale, 3 bicchieri d’acqua (o comunque quanto basta a rendere il composto una pastella), 3 cucchiai d’olio d’oliva, 50 grammi di pesto, 50 grammi di pecorino grattugiato.
Tempi e strumenti
Come puoi intuire dagli ingredienti, si tratta di una ricetta semplicissima. La cottura richiede circa 10 minuti per lato, a fuoco medio. Tieni a portata di mano una padella, una terrina, una pentola ed un cucchiaio di legno. Un piatto di portata potrà esserti utile per girare la pietanza in padella.
Versa nella terrina la farina, il sale e poi l’acqua tiepida, amalgamando con il cucchiaio di legno. Come dicevo, il composto deve essere abbastanza fluido, più o meno la stessa densità della besciamella. Dopo aver mescolato per qualche minuto, per far sciogliere gli eventuali grumi, metti la padella sul fuoco e fai scaldare l’olio. Versa la pastella quando l’olio inizia a scaldare (non deve fumare) facendo attenzione ad eventuali schizzi. Lo spessore dovrebbe essere di circa un centimetro, se ti avanza la pastella, puoi farne un’altra subito dopo.
Gira questa “frittata” dopo qualche minuto, aiutandoti con un piatto. Usa un coperchio per completare la cottura. Taglia quindi il disco a quadrati di circa 4 centimetri. Mentre i quadrettini riposano, metti la pentola sul fuoco con acqua leggermente salata. Quando l’acqua bolle, scotta i testaroli per un minuto, e poi condiscili con il pesto ed il pecorino. Piero mi ricorda che per ottenere un buon risultato occorrerebbe avere dei “testetti”, ciotole di terracotta dove viene versata la pastella, che si incastrano una sull’altra per poi essere messe su brace viva. Se tu, come me, non le hai in casa, puoi usare la padella antiaderente, farai lo stesso un gran figurone! 🙂
Commenti
Aggiungo che l’ideale è mangiarli con il pesto alla genovese! Altrimenti da soli sanno un po’ di poco!
Per chi fosse interessato alla ricetta del pesto mi faccia un fischio!
Ancora un ringraziamento a Camu ed alla sua ospitalità! 🙂
Buon giorno Piero tm r, sono interessata al Pesto. D’estate lo faccio perchè in giardino ho parecchio basilico ma non so se lo faccio correttamente. Ciao e buona giornata
Annalisa
L’avevo già mandata a Camu, che se crede può inserire in allegato a questa ricetta dei testaroli o farne una apposita, comunque la riporto per brevità. 🙂
Pesto genovese
Ingredienti:
1 mazzo di basilico
1/2 spicchio di aglio
1 cucchiaino di sale fino
1 pugno di pinoli
olio di oliva
parmigiano
Tritare aglio, pinoli e sale fino.
Aggiungere basilico, parmigiano e olio fino a fare una specie di crema.
Più semplice di così! 🙂 Buona preparazione.
Grazie infinite. E grazie a Camu per l’ospitalità.
Annalisa
@Piero ed Annalisa, beh io non ho fatto nulla di speciale, l’idea è stata di Piero. E stando alle prime “freschissime” statistiche d’accesso, sembra essere stata un’ottima idea!
Ora non esageriamo, mi fai arrossire :oops:! Era una condivisione di informazioni e visto che tu sei dall’altra parte del mondo, non è detto che potrai stupire con un piatto poco conosciuto (persino in Liguria) ma che nella sua semplicità (testaroli con aggiunta di pesto) può dare molta soddisfazione! 🙂
don’t forget to add your chicken tender recipe with the capers and spanish olives! yummmmmmmmmm, i tried it on thursday night and it was really good, nice and salty 🙂
Camu, mia madre (che apprezza non poco l’America) avrebbe una richiesta per una ricetta, ne abbiamo già una ma forse avere quella originale direttamente dal paese d’origine è meglio. Si tratta delle frittelle con lo sciroppo d’acero, lo sciroppo lo abbiamo trovato, quindi manca la ricetta per le frittelle.
@Piero, credo che tua madre si riferisca alle pancakes, che io adoro. Non le faccio tutti i giorni altrimenti sai la ciccia 🙂 La ricetta è molto simile, per non dire uguale, a quella delle crepes, cambiano solo le dosi. Personalmente uso la versione 1-2-3, ovvero un uovo, due bicchieri di latte, tre bicchieri di farina. Dipende da quanto ti piacciono “compatte” (e spugnose). La moglie in genere suggerisce di aggiungere una punta di lievito per dolci. Poi imburri la padella e fai cuocere come le crepes appunto 😉
Grazie per la ricetta, scusa se non mi sono fatto vivo prima ma il PC ha deciso di passare a miglior vita! 😥
Ti faccio sapere come va quando faremo le frittelle! 🙂
Risposte al commento di Piero_TM_R
@Piero, come dicono gli americani quando vogliono simulare un accento ispanico, “no problemo” 🙂