due chiacchiere

Multa per eccesso di velocità

La foto che vedi qui sotto non è stata trovata a caso in rete: questa catasta di lettere di avvocati giaceva davvero sulla mia scrivania qualche giorno fa. Eh già, perché qualche settimana fa il poliziotto imboscato sulla strada a scorrimento veloce m’ha beccato mentre superavo di ben 30 miglia il limite di velocità di 55 miglia all’ora (che comunque non rispetta nessuno), e siccome si vede che non aveva nulla di meglio da fare, come nei classici film americani, s’è immesso sulla carreggiata ed ha subito acceso il lampeggiante. Io l’ho notato con la coda dell’occhio quando oramai la frittata era fatta, e non è servito a nulla rallentare sotto il limite prescritto dai cartelli stradali. Ero in auto con mia figlia, in ritardo per un appuntamento dal dentista, e sulla strada provinciale in genere si va a 70 all’ora senza problemi. Per fortuna sono quasi sempre stato un guidatore modello in 15 anni di permanenza sul suolo americano, ma il poliziotto di turno la multa me l’ha fatta lo stesso.

Ecco allora che m’è venuta l’ispirazione per il post di oggi sugli usi e costumi americani. Se ti capita di noleggiare una macchina nel Paese a stelle e strisce, tieni in mente che se ti dovessero fermare, il poliziotto ti chiederà due cose, proprio come in Italia: driver’s license and registration. Mostragli i documenti richiesti senza fare obiezione, e non stare a sentire quelli che in rete dicono che è possibile rifiutarsi di obbedire. Lo so, è vero che in America senza un mandato o una giusta causa, non si può essere né fermati né perquisiti, ma se il poliziotto ha deciso di farti accostare, avrà i suoi buoni motivi, specialmente nell’era in cui tutto è registrato da mille telecamere diverse. Ti potrebbe essere chiesto se sai come mai ti ha fermato, e qui puoi fare finta di cascare dalle nuvole: se vuole, ti dirà lui perché ti ha fermato. Presi i documenti, se ne tornerà alla sua vettura, dove inserirà i dati nel computer di bordo per vedere chi sei e se hai guai e pendenze con la legge. Se hai la coscienza e la fedina penale pulite, tornerà da te dopo qualche minuto e ti darà una multa o una ammonizione, e ti lascerà andare.

Certe contravvenzioni, proprio come nel Belpaese, sono legale a punti che qui vengono aggiunti alla patente, fino ad un totale di 12 (almeno nel New Jersey dove abitiamo noi). Se superi quella soglia, la patente ti verrà ritirata e potrai solo averla superando dei test o aspettando tre anni. Ti potrebbe toccare persino di dover comparire davanti ad un giudice, in base al guaio che hai combinato, tipo guida in stato di ebbrezza o incidente in cui c’è scappato il ferito grave o peggio ancora il morto, non sia mai. Nel mio caso, ad esempio, visto che guidavo più di 30 miglia oltre il limite, mi hanno appioppato 5 punti, che scadranno dopo la bellezza di 3 anni. E per questo ho ricevuto tutte le lettere degli avvocati qui sopra: esiste un florido mercato legale in cui loschi individui degni di lavorare a fianco di Saul Goodman, si propongono di offrirti i loro servizi a botte di 300 dollari l’ora, per andare a parlare con il giudice e convincerlo a toglierti quei punti dalla patente. Perché spesso il problema è che anche l’assicurazione auto aumenterà in seguito ad una contravvenzione “con punti”, dato che la compagnia assicurativa penserà che tu sia un pazzo scatenato che non sa contenersi al volante.

La differenza principale con l’Italia è che non esistono, almeno nel New Jersey, i cosiddetti autovelox: il poliziotto deve coglierti in flagrante e consegnarti la multa sul posto, oppure non se ne fa nulla. Questo non vale negli ambiti cittadini: a New York ad esempio, sebbene molto criticate dai residenti, esistono un sacco di autovelox montati spesso sui semafori agli incroci. Ricordo sempre quando andavo in ufficio e dalla stazione Penn Station m’incamminavo verso la Terza Strada, e mi fermavo all’incrocio tra la Quinta e la Quarantesima, dove c’è la famosa biblioteca con i leoni: a quell’incrocio c’è un autovelox, ed almeno una volta alla settimana lo vedevo fotografare allegramente (me ne accorgevo dal flash) taxi che passavano con il rosso o superavano il limite di velocità. Quindi se ti capita di guidare a Manhattan, mi raccomando, fai attenzione ai limiti di velocità e non passare mai, dico mai, con il rosso.

Commenti

  1. Confermi quanto si vede nei film USA. Ho sempre avuto la sensazione che fossero più severi che da noi, non immaginavo invece il losco mercato di iene affamate di parcelle da capogiro pronte a trasformarsi in paladini contro le ingiustizie del sistema 😁

    Risposte al commento di DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

    1. ha scritto:

      Si si, qui non si scherza con i limiti di velocità. Non che siano così fiscali (puoi andare a 100 in una zona 80 senza troppi problemi), ma se ti beccano ad esagerare, allora sono cavoli amari…

  2. Trap
    ha scritto:

    Interessante. E ti sei affidato ad uno di questi avvocati o hai lasciato perdere?
    La multa, per curiosità, di quant’è?

    Risposte al commento di Trap

    1. ha scritto:

      No no, per carità, io sono allergico agli avvocati, specialmente questi viscidi che ti vogliono solo spennare facendo leva sulla paura. Ho pagato i 200 dollari di multa (visto che in una zona da 80 andavo a 120, la multa è stata più salata) e l’ho chiusa lì…

  3. ha scritto:

    Gli avvocati come hanno avuto il tuo indirizzo? Deduco che l’infrazione è pubblica e viene registrata, con nome e indirizzo, in qualche lista consultabile?

    Risposte al commento di Luca

    1. ha scritto:

      Mi sono posto anch’io questa domanda quando mi son visto recapitare quella pila di lettere. A quanto ho scoperto, le infrazioni sono pubblicate in un bollettino che la polizia municipale dirama a chi ne fa richiesta, per la gioia di grandi e piccini 😅 E poi ci sono quelli che si lamentano della privacy su Facebook.

  4. ha scritto:

    Fiscali con gli eccessi di velocità e poi sulle armi…. Mah! Nel paese a stelle e strisce ci sono dei controsensi che non riesco a capire.

    Risposte al commento di Piero_TM_R

    1. ha scritto:

      A chi lo dici… anche io ho perso la speranza di dare un senso agli Stati Uniti degli ultimi 15-20 anni specialmente.

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