Questa settimana ho notato due nuovi piccoli accorgimenti che, se introdotti anche in Italia, potrebbero facilitare la vita di tutti i giorni, proprio come accade qui. Per esempio penso alla dimensione dei giornali: la mattina al bar, facendo colazione, bisogna contorcersi in maniera spaventosa per domare le paginone dei quotidiani. Per non parlare dei mezzi pubblici: prova a leggere un giornale italiano mentre stai seduto sull’autobus pieno di passeggeri. Nel Paese dove tutto è gigante, stranamente i giornali hanno misure più umane, che evitano posture di fantozziana memoria: le graffette che tengono i fogli al loro posto, sono la ciliegina sulla torta.
L’altro giorno, andando alla posta per farmi dare un assegno circolare (come gli assegni delle Poste Italiane, che però praticamente non vuole mai nessuno), ho invece notato una cosa fichissima: il distributore automatico. Di Coca Cola? No. Di ciambelle glassate? No. Di francobolli. Esatto: invece che fare la fila allo sportello per un misero francobollo, basta inserire due spiccioli nell’apposita fessura e si può acquistare il taglio desiderato. I nostri “capoccia” delle Poste, invece che vendere tutte le amenità del Poste Shop (ma qualcuno la compra, quella roba?) dovrebbero pensare a cose come questa.
Commenti
Quelli della gazzetta dello sport ti devono aver ascoltato perché hanno cambiato formato proprio da qualche giorno… Per il distributore automatico sarebbe ancora più interessante uno che distribuisca certificati medici di assenza per malattia 🙂
La graffetta sinceramente mi sembra esagerata. La solita trovata (comoda per carità!) comodista americana. Riguardo al formato… sono d’accordo, anche a Londra si trovavano giornali in formato più piccolo.
Ciao,
Emanuele
ma è vero che non differenziano i rifiuti?
ciao
Figa la graffetta 🙂 è come quella di Office? 😛
Chiccha, è una domanda troppo generica per rispondere. Sarebbe come chiedere “In Italia le città sono tutte piene di rifiuti in mezzo alla strada?” Ti posso dire che nella zona residenziale dove abito io (con le casette singole stile Simpson o Pleasantville) passano in sequenza: camion per plastica, vetro e lattine; camion per le foglie secche e rifiuti del giardino in genere (compresa l’erba che sta iniziando a crescere); camion per la spazzatura normale; camion per la carta (e qui se ne accumula tanta, con i volantini porta a porta). In città a Manhattan trovi i contenitori normali e quelli solo per lattine, vetro e plastica. Poi è ovvio che ci sono zone dove invece i rifiuti sono accatastati come a Napoli 🙂
Qui alla spazzatura ci tengono moltissimo: addirittura sul sito dell’ente preposto c’è il bollettino mensile delle auto sequestrate, quando “colte sul fatto” mentre il conducente buttava qualcosa dal finestrino! Se ti beccano, sono cavoli amari qui. Dovrebbero mettere in atto qualcosa di simile a Napoli 🙂
molto esaustivo; mi era stato detto che non c’era niente di simile…
Ma per quanto riguarda il distributore di giornali (presente in Inghilterra se non sbaglio) ho una domanda: pensate davvero che in Italia potrebbe funzionare una cosa del genere? Uno mette dentro la monetina – o le monetine – per far aprire il bussolotto e poi se ne va con un solo giornale? Io la vedo dura… dal momento che si apre lo scatolotto con dentro tutti i giornali mi sa che qualcuno potrebbe approfittarsene. Questione di cultura ed abitudine.
In Trentino ci sono già questi distributori 🙂 li trovo al distributore, all’ospedale, alla piscina. Da quando sono qui (4 anni) ci sono sempre stati e vanno “a ruba”: già alle 10 di mattina rimangono sì e no 1-2 copie (su circa 50-60 disponibili).
Questo sistema si trova più “radicato” in Alto Adige e in Austria.