due chiacchiere

Walmart, il negozio del popolo

Continuiamo oggi il viaggio virtuale intrapreso un paio di settimane fa, nel quale ho deciso di portarti alla scoperta di varie catene di negozi americane, e condividere qualche curiosità utile ai turisti che gironzolano per il Paese a stelle e strisce. Dopo il supermercato e la farmacia, ho pensato che potesse essere utile visitare un ipermercato, dove poter acquistare dalle biciclette all’underwear (intimo), dalle aspirine agli zoccoli, dai bicchieri alle zucchine. Il negozio che meglio di tutti rappresenta questo modello di business è sicuramente Walmart: conosciuto in tutto il mondo, presente non solo negli Stati Uniti, ma anche in Canada, Messico e persino in Giappone. Presente in maniera capillare in ogni stato della federazione, conta più di 5.000 punti vendita principalmente distribuiti tra le coste est ed ovest del Paese.

L'ingresso dell'ipermercato con una signora che esce spingendo un carrello

La prima cosa che potrai notare entrando in uno di questi negozi sono i prezzi competitivi rispetto alla concorrenza, e non a caso: Walmart è sempre stato il supermercato dove le fasce meno abbienti della popolazione vanno a fare i loro acquisti, in genere persone poco istruite e spesso poco sofisticate. Tant’è che esistono siti come People of Walmart, che immortalano le scelte estetiche non proprio raffinate dei clienti di questo negozio. Tieni a mente, comunque, che i prezzi esposti non includono l’IVA, che verrà aggiunta alla cassa. Questo in realtà è vero ovunque, quindi anche quando prendi un caffè al bar, non dimenticare che il prezzo sul tabellone dietro al barista non include le tasse.

Una cosa che invece troverai molto conveniente è il fatto di poter riportare indietro la merce senza troppi problemi. Spesso mi capitava in Italia di comprare un paio di pantaloni, e di rendermi conto a casa che non mi stavano bene, e di dover poi fare storie con la commessa per riavere i soldi o cambiare la taglia. Non è così da queste parti: se hai lo scontrino, ti basta andare all’apposito banco indicato dal cartello Returns, e l’impiegato ti rimborserà la cifra pagata sulla carta di credito, oppure in contanti. Alcune catene di negozi, di cui parlerò nelle prossime puntate, hanno delle condizioni molto generose, consentendo di riportare indietro roba comprata fino ad un anno prima. Ovviamente i soliti furbi a volte ne abusano, ma per la maggior parte il sistema funziona perché conviene un po’ a tutti: se so di poter scambiare un acquisto quando voglio, lo compro più volentieri, no? Mi chiedo come mai non lo capiscono in Italia.

A proposito di indumenti, ricorda che in America le taglie non sono uguali a quelle italiane, un po’ per colpa del sistema metrico imperiale che usano qui. Ad esempio per le scarpe per adulti, troverai misure tipo 6, 7, ecc. Io calzo una 10 e mezzo, che sarebbe l’equivalente della nostra 43. I pantaloni, invece, riportano sull’etichetta due numeri, il girovita e la lunghezza della gamba: 30×32, 34×32, e via dicendo. Comodo, no? Così non ti servirà andare dalla sarta a farli aggiustare. Non stupirti se trovi taglie extra extra extra large (si, non è un errore di battitura), o se la taglia 40 delle scarpe (7.5, in americano) viene venduta nel reparto per i giovani.

Vestiario a parte, a Walmart troverai lunghissimi scaffali pieni di ogni schifezza vagamente commestibile possibile ed immaginabile. Se quindi i tuoi parenti hanno espresso il desiderio di qualche pallina di marshmallow, sei nel posto giusto. Così come tutti i tipi di biscotti, merendine, cereali e patatine di qualsiasi forma e gusto. Ovviamente non mancano le confezioni maxi di Coca Cola e tutte le altre bibite gassate, ma ci sono anche bidoncini (si, hai letto bene) da 4 litri di latte e succo di frutta all’arancia. Stranamente non esiste il succo di pesca o di pera a cui siamo abituati nel Belpaese, e neppure la carne Simmenthal, di cui io sfortunatamente vado particolarmente ghiotto. E non pensare di poter trovare i biscotti del Mulino Bianco: per qualche motivo la Barilla commercializza la sua pasta ed altri prodotti, ma non i biscotti tanto cari a grandi e piccini in Italia. Valli a capire, stì americani!

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