Sfilza di post pubblicati con il plugin scongiuro, in questi giorni. Già, perché mentre tu leggi queste righe, io sono su un treno per salire in Trentino dopo la parentesi romana, come ti dicevo qualche settimana fa. Lì incontrerò due amici che non vedo da quasi vent’anni. Insomma, una cosa alla Maria De Filippi. Ma oggi volevo parlarti della mia ultima visita all’Olive Garden, il ristorante “italiano” più odiato da noi italiani in America 😂. Il cibo che servono sarà pure commestibile, ed immagino soddisfi i gusti degli italo-americani, ma per noi “purosangue” quelle paste stracotte affogate in salsine dal gusto indecifrabile sono peggio di una bestemmia.

Questo spiegavo a Campanellino, la ragazza con cui mi sto frequentando da qualche mese. Parafrasando una vecchia pubblicità in cui la protagonista diceva la famosa frase “toglietemi tutto ma non il mio Breil”, le ho detto: fammi mangiare di tutto, ma per favore non portarmi mai all’Olive Garden 😁.
Qualche sabato fa, siamo usciti con i suoi figli a prendere un hamburger in un pub vicino casa loro. Ma con nostra grande sorpresa, il locale era pieno a tappo, e l’unico tavolo disponibile nel giro di un’ora era proprio sotto un palchetto dove da lì a poco si sarebbe esibita una band di ragazzi del paese. Ora, io già a volte ho difficoltà a capire le persone, figuriamoci con un basso che mi suona ad un metro dall’orecchio. Così ci siamo guardati negli occhi alla ricerca di una soluzione alternativa. Io, un po’ scherzando, allora ho detto: Olive Garden? E così è stato.

Il locale è famoso per gli unlimited garlic breadsticks: il cameriere, su richiesta, ti porterà altri mini sfilatini di pane all’aglio, quando avrei finito di ingurgitare quelli che ti aveva portato all’inizio. Ci sono persone in rete che hanno persino provato a testare il limite di quanto pane avrebbero ottenuto a cena, e leggende dicono che alcuni siano arrivati ad un centinaio di panini. Ma disgustosi esperimenti a parte, abbiamo passato una serata piacevole, con loro tre ad osservarmi incuriositi mentre assaggiavo le famose fettuccine all’Alfredo, che non sarebbero nient’altro che pasta con la panna e tocchetti di pollo o altri ingredienti a seconda dei gusti. Ora direi che sono a posto per i prossimi dieci anni, sebbene si scherzava sul fatto che forse dovremmo farne una tradizione ed andarci una volta all’anno, così, tanto per divertirsi.