Il debutto alla regia di Beppe Fiorello con questa pellicola, trae ispirazione da un tragico episodio di cronaca che colse di sorpresa l’Italia dei primi anni 80: il delitto di Giarre, un duplice omicidio in cui persero la vita Giorgio Agatino Giammona, venticinque anni, e Antonio Galatola, detto Toni, dieci anni più giovane. A quanto pare i due erano fidanzati, ed erano stati il bersaglio di un bullismo ottuso e conservatore da parte della comunità in cui vivevano. Già, le cose erano molto, ma molto diverse, quarant’anni fa in Sicilia. Il contesto di omofobia ed omertà in cui avvenne il delitto provocò un’ondata di indignazione in tutta Italia. Il nipote di Toni, minorenne e quindi non imputabile, si dichiarò colpevole, sostenendo di essere stato costretto a sparare dai due ragazzi. Tuttavia, pochi giorni dopo, ritrattò la sua confessione, affermando di aver subito pressioni dai carabinieri.
Fiorello, nella trasposizione cinematografica da lui diretta, ci racconta non tanto l’aspetto investigativo del crimine, ma piuttosto la storia d’amore tra i due giovani, come suggerisce il titolo stesso. Un pezzetto alla volta, vediamo srotolarsi sullo schermo, con una sensibilità ed una delicatezza che colpisce e cattura lo spettatore frase dopo frase, situazione dopo situazione, l’iniziazione ad un sentimento che i giovani protagonisti stanno scoprendo semplicemente vivendolo. Il fatto di cronaca diventa spunto per una narrazione intensa e commovente, che esplora l’intimità e la vulnerabilità di un semplice amore adolescenziale in un contesto intriso di cattiveria, paura del diverso, ed ignoranza. Stranizza d’amuri è un film che riesce a far riflettere, un omaggio alla memoria di Giorgio e Toni, un inno all’amore in tutte le sue forme. Insomma, un film da non perdere.
Commenti
Concordo un ottimo debutto alla regia per Beppe Fiorello
Risposte al commento di DANIELE VERZETTI ROCKPOETA ®
Quello che ho apprezzato di questo film è la delicatezza nel raccontare una storia così amara. I personaggi di contorno, come ad esempio i genitori dei ragazzi, sanno esprimere molto bene il complesso insieme di sentimenti che proviamo nei confronti dei protagonisti.