due chiacchiere

Tagliamo le tasse ai ricchi, non ai poveri

In questi giorni, con l’avvio delle primarie nei vari Stati dell’Unione, si riscalda la campagna elettorale per le presidenziali americane del prossimo Novembre. Tra i grandi favoriti del momento c’è Mitt Romney, colui che perse la sfida interna al partito con McCain quattro anni fa. L’altro giorno ascoltavo uno dei tanti dibattiti tra i vari candidati (quello che in Italia cercarono di emulare tristemente ai tempi di Prodi contro Berlusconi al cospetto di Vespa), in cui la parola magica per tutti era il “taglio delle tasse” per le imprese. Romney ha raccontato una bella storiella, che quasi quasi ha convinto anche me 🙂

Ci sono dieci uomini che vanno ogni giorno al ristorante a mangiare tutti insieme. Il conto, per accordi con il proprietario, è sempre di 100 dollari. I dieci si dividono la spesa allo stesso modo in cui pagano le tasse:

  • i primi quattro non pagano nulla
  • il quinto paga 1 dollaro
  • il sesto 3 dollari
  • il settimo 7 dollari
  • l’ottavo 12 dollari
  • il nono 18 dollari
  • il decimo 59 dollari

Essendo clienti fissi, il proprietario della locanda un giorno decide di far loro uno sconto, abbassando ad 80 dollari il conto, a parità di cibo. I dieci amici iniziano a discutere su come suddividere i 20 dollari di risparmio in maniera equa, continuando ad usare le tasse come loro punto di riferimento. I primi quattro, in effetti, non pagando già nulla, non sono coinvolti. Se gli altri 6 dividessero i 20 dollari in maniera uguale, ad ognuno spetterebbe uno “sconto” di 3.33 dollari. Questo vorrebbe dire che il quinto ed il sesto verrebbero di fatto pagati per mangiare.

No, bisogna trovare un’altra soluzione. Il locandiere allora suggerisce questa suddivisione:

  • il quinto uomo non pagherà nulla (100% di sconto)
  • il sesto uomo pagherà 2 dollari (33% in meno)
  • il settimo 5 dollari (28% in meno)
  • l’ottavo 9 anziché 12 (25% in meno)
  • il nono 14 (22% in meno)
  • il decimo 49 (16% in meno, lo sconto minore)

Tutti ci guadagnano, con i più poveri che ricevono addirittura lo sconto più consistente, in proporzione. Ma una volta fuori dal ristorante, i dieci cominciano a discutere. “Io ho solo risparmiato 1 dollaro dei 20 disponibili”, si lamenta il sesto uomo, “mentre (puntando il dito contro il decimo) lui ne ha risparmiati ben 10”. Incalza il settimo “Vero, lui ha risparmiato 5 volte tanto rispetto a me, 10 dollari contro 2 miseri dollari. I ricchi hanno sempre tutti i benefici!”. I primi quattro, riscaldati anche loro dal fervore della discussione, aggiungono “Beh, se per questo noi non abbiamo beccato neppure un dollaro di sconto. Il sistema è sempre contro di noi!”. E così cominciano a litigare, finendo per malmenare il povero decimo uomo.

La sera successiva, il decimo amico non si presenta a cena. Così quando arriva il momento di pagare il conto, gli altri nove realizzano di non avere abbastanza soldi neppure per coprire la metà della spesa. Ecco, così funziona il fisco in America (e così suppongo nel resto del mondo occidentale, nda): forse chi paga le tasse sembra beneficiare maggiormente da un abbassamento delle aliquote, ma se questa gente non si presenta a cena, tocca a tutti gli altri pagare il conto.

Commenti

  1. Baol
    ha scritto:

    All’incirca è così…solo che in Italia ci sono quelli che non si presentano a cena e mangiano lo stesso 🙁

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    1. camu
      ha scritto:

      Ovvero i quattro che nella storiella mangiano senza pagare il conto, in Italia, sono ben più di quattro 🙂

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      1. Caigo
        ha scritto:

        @camu: Direi che non sono più di quattro ma da soli mangiano come quaranta.

  2. giglio
    ha scritto:

    In Italia non funziona il rapporto più sono ricco più pago le tasse, ma bensì non pago le tasse e mi arricchisco!

  3. Jack
    ha scritto:

    povero decimo uomo D:

  4. manrico
    ha scritto:

    Si dovrebbe pagare tutto in base al reddito, anche la spesa, basterebbe una tessera magnetica alla stregua di un bancomat…

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    1. Jack
      ha scritto:

      @manrico: eh ma poi ti vedi gente che va a comprare coi buoni pasto la roba da mangiare perche’ coi soldi ci si deve comprare la quinta tv schermo piatto HD, e’ anche vero che piu’ aiuti sociali si organizzano piu’ gente tenta di frodare il sistema con modi leciti ma immorali ma anche illeciti

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      1. camu
        ha scritto:

        Vi dirò, qui specialmente i sudamericani sono maestri in certe cose, e non lo dico per razzismo… Gli aiuti sociali sono un’arma a doppio taglio.

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        1. Trap
          ha scritto:

          @camu: chissà da chi hanno imparato 😛

  5. Andrea Moro
    ha scritto:

    Questa storia in Italia non regge. In Italia si fa di tutto per fare in modo che il ricco non paga per niente perché se il ricco pagasse la sua vera aliquota di 59 dollari gli altri potrebbero pagare serenamente i 6 o 10 dollari

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    1. camu
      ha scritto:

      Viva Cortina!

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