due chiacchiere

Ti sei perso… lost?

Non ho resistito ad usare questo gioco di parole nel titolo, per introdurre un articolo sul telefilm che, dall’altra parte dell’oceano Atlantico, sta riscuotendo un inatteso successo di critica e di pubblico: Lost. Mentre loro sono già alla fine della seconda serie, o quasi, in Italia è appena iniziata la prima, con alcune puntate introduttive che ci spiegano “di che si tratta”. Io mi sono perso le prime due, un po’ per dimenticanza, un po’ per altri impegni. Ma ho visto la terza di qualche giorno fa.

Nel frattempo, mi ero un po’ documentato in rete, per non arrivare “sprovveduto” all’appuntamento televisivo. E così spulciando tra siti italiani e stranieri, ho cercato di ricostruire quello che mi ero perso finora.

La mia mano non smette di tremare. L’aereo è precipitato!
Si dice che in certi momenti tutta la tua vita ti passa davanti agli occhi – non è vero.
Non so cosa sia successo. Ricordo il fumo e il rumore, un rumore assordante.
Rimbomba ancora nella testa.
Non credo in Dio, ma ho pregato.
E’ incredibile che sia ancora tutta intera, ho solo un paio di graffi.
Ho trovato questo diario e ho deciso di scrivere, non so cos’altro fare.
Dove siamo? Qui sono solo montagne e acqua. Ovunque.

Certo, nulla a che vedere con i telefilm che negli anni mi avevano tenuto incollato alla tv (beh, non esageriamo): Friends, E.R. Medici in prima linea, Everybody Loves Raymond (rigorosamente in lingua originale), e pochi altri. Qui la storia non è contestualizzata: l’azione si svolge nel presente? Oppure nel futuro? E perché non si capisce cosa sia successo all’aereo? Molte domande avvolgono l’intera vicenda. E altre le stimolano i continui “flash-back” dei protagonisti.

Resta la curiosità di vedere come sopravvive un gruppo di persone in un’isola: acqua, cibo, vestiti, sono tutti elementi che solo lo spirito di sopravvivenza può far trovare. Con la speranza di poter lanciare un segnale d’aiuto ed essere recuperati. Ma su questo posso già rovinarti la sorpresa: visto che in America c’è già la seconda serie in dirittura d’arrivo, i nostri novelli naufraghi di un reality fatto film, non se ne andranno via così presto.

Quello che però osservo, è che solo gli americani riescono a fare queste serie televisive, ben studiate, con una trama avvincente, e con il sentimento delle persone. T’immagini un film che descrive una scena analoga qui da noi? In Italia cade un aereo in un’isoletta sperduta del Mediterraneo: la prima cosa è scioperare, perché l’aereo era dell’Alitalia e l’equipaggio non era pagato abbastanza. Poi il medico di bordo: con la sanità italiana a rotoli, per lo meno avrà 50 anni, altro che giovane muscoloso come nel telefilm americano. Insomma, queste cose esistono solo nella fantasia, per noi italiani.

Commenti

  1. Trapanator
    ha scritto:

    Un’altra serie che suggerisco caldamente è “Desperate Housewives”, la cui a Novembre la prima serie è apparsa su Rai 2, calamitando ben 5 milioni di spettatori.

    Essa con Lost e altri fanno parte di una nuova generazione di telefilm che vogliono contrastare il fenomeno di reality show, che succhiano moltissimi spettatori, affrontando nuovi argomenti “tabù” come sesso, omicidi, etc.

  2. giocatore
    ha scritto:

    Io ho visto le prime due puntate e non la terza. Consultiamoci! 😉

  3. camu
    ha scritto:

    Trap: Perfettamente d’accordo sul suggerimento, anche se le casalinghe disperate mi facevano un po’ venire l’angoscia… pensando che anche i miei vicini di casa potrebbero essere così 🙂

  4. camu
    ha scritto:

    Ciao giocatore, negli ultimi giorni mi sono più volte riproposto di concedermi un rilassante giretto tra i tuoi blog, ma il tempo scarseggia e la papera non galleggia, per parafrasare una famosa battuta del Drive In. Riguardo alla tua proposta, accolgo volentieri l’invito, anche se dubito che un racconto “estemporaneo” possa rendere lo stesso effetto della visione in tv. 🙂

Rispondi a Trapanator

Torna in cima alla pagina