due chiacchiere

La samurai dagli occhi blu

Del buon Nicola, quando si tratta di suggerimenti su cosa guardare in tv, posso sempre fidarmi, non c’è dubbio. Così, quando in un commento l’anno scorso mi ha suggerito Blue Eye Samurai, non ho perso tempo per andare a vedere di cosa si trattasse. Ed in effetti, ancora una volta, ha azzeccato in pieno i miei gusti in materia 🙂 Il fatto che abbia un gradimento del 97% su Rotten Tomatoes è poi la proverbiale ciliegina sulla torta. Stando ai bene informati, la seconda stagione, che proverà a spiegare alcune delle questioni rimaste in sospeso, uscirà l’anno prossimo. Nel frattempo, per i più curiosi, c’è anche un canale Reddit dove i fan discutono di questo o quel dettaglio della serie. Ma partiamo dall’inizio. Al centro della storia c’è Mizu, una spadaccina birazziale la cui anima è segnata da una missione di vendetta: rintracciare e uccidere uno dei quattro uomini occidentali presenti in Giappone al momento della sua nascita, colpevoli di averla resa “diversa” nella società Edo.

Una storia quanto mai contemporanea, nell’epoca in cui Trump va a stanare e rimpatriare le persone “diverse” che abitano negli Stati Uniti. Fin dalle prime scene, devo dire che la serie mi ha convinto: sangue, spade, paesaggi, e lo stile artistico usato per i disegni, tutto sembra bene impacchettato in un’incalzante sinfonia visiva. Un Bolero che parte in quarta, tra scene bucoliche e duelli che lasciano con il fiato sospeso. Il dolore e la determinazione di Mizu scandiscono il ritmo senza pause.

La protagonista con i suoi occhiali e la sua katana

Ciò che rende la serie davvero speciale è il mix di animazione bidimensionale e tridimensionale, che mescola piacevolmente paesaggi a coreografie di combattimento da vera danza marziale, ed i tanti riferimenti alla cultura giapponese, che per me ha sempre avuto un fascino particolare. Gli spettri della misoginia e del razzismo sono sempre presenti, come l’amara consapevolezza che in molti momenti Mizu non può semplicemente essere libera di esprimersi, né tanto meno di guarire. Ma proprio come la vita reale, la storia è sporca e sanguigna, senza dimenticare che nell’estetica cruda pulsa l’anima di una donna che combatte contro se stessa, prima ancora che contro i nemici.

Insomma, grazie Nicola per avermi regalato questo viaggio emotivo.

Commenti

  1. Nicola ha scritto:

    Prego … attendo ora una recensione su ARCANE.

    Risposte al commento di Nicola

    1. camu ha scritto:

      Si, sto guardando anche quello 🙂

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