due chiacchiere

Trenitalia musulmana?

Non riuscivo a credere a quanto stavo leggendo sul blog di Lucilleidi, e così ho voluto verificare in prima persona. A quanto pare da qualche giorno è attiva una promozione che farebbe viaggiare gratis le donne… se accompagnate da un uomo. Ma che razza di iniziativa è questa? Riporto una frase dall’articolo apparso sul Corriere della Sera in proposito

A interessare di più le viaggiatrici, però, sono gli sconti e la campagna di sensibilizzazione sui temi della salute, dei diritti e della sicurezza. Per usufruire della promozione, però, le donne dovranno essere necessariamente «accompagnate». Una regola che ha già provocato qualche polemica da parte dei movimenti per i diritti delle donne.
Viaggeranno gratis su tutti i treni a media e lunga percorrenza ogni giorno, ma dovranno essere insieme alla famiglia (un gruppo di 3-5 persone con almeno un bambino). Il sabato, poi, se vogliono un posto a costo zero dovranno essere in coppia, accompagnate da un passeggero munito di biglietto. Alla faccia dell’emancipazione.

Commenti

  1. Andrea Pinti
    ha scritto:

    Per come la vedo io, raggiungere la parità dei sessi con quote fisse minime di donne nei posti di lavoro e creando disparità come biglietti scontati e gratis è quantomeno ridicolo.

    Vedi l’offerta commerciale trenitalia come una pura azione di marketing. E’ un due per uno camuffato per un’esclusiva offerta per le donne d’Italia, in nome della parità dei sessi ovviamente, perché l’immagine dell’azienda conta 🙂

  2. ha scritto:

    Volevano fare una cosa carina ma l’hanno fatta malissimo. Anche perché non è neanche a favore di *tutte le donne*, c’è chi si domanda perché una donna sola non debba poter usufruire dello sconto. Potevano sforzarsi di più insomma… 😐
    Ciao,
    Emanuele

  3. Andrea Pinti
    ha scritto:

    Ragazzi, trenitalia non è un’associazione no profit 😀

    Risposte al commento di Andrea Pinti

    1. camu
      ha scritto:

      @Andrea Pinti: per carità, non sto mica dicendo che devono fare beneficenza, ma perché proprio accompagnate da un uomo? Non potevano dire “accompagnate da un’altra persona”, proprio come un due per uno vero sarebbe? E’ che non riesco a capire il senso di quest’operazione di marketing…

      Risposte al commento di camu

      1. Andrea Pinti
        ha scritto:

        @camu: E’ il marketing, baby 😀

        Risposte al commento di Andrea Pinti
        1. camu
          ha scritto:

          @Andrea Pinti: ma in questo caso mi pare gli si stia ritorcendo contro, a giudicare dalle proteste che si stanno alzando in giro per la rete e non solo 🙂

          Risposte al commento di camu
        2. Andrea Pinti
          ha scritto:

          @camu: La mia opinione è che su internet è fin troppo facile leggere commenti e reazioni negative. Chi è contento non sempre si mette a scrivere articoli o lunghi post.

          Alitalia per i 50.000 fan di facebook ha rilasciato un buono per 50€ di sconto su voli intercontinentali da prenotare nei tre giorni successivi al rilascio e per il periodo Gennaio – Aprile (o simile). Fatto sta che su Facebook era pieno di commenti di gente che si lamentava perché c’erano troppe condizioni :).

          Forse lamentarsi è fin troppo facile

          Risposte al commento di Andrea Pinti
        3. camu
          ha scritto:

          @Andrea Pinti: ti sei forse dimenticato che gli Italiani sono i RE della lamentela? 😀 E’ sempre stato così e sempre lo sarà, non c’è mica da stupirsi…

  4. Francesco
    ha scritto:

    … assomiglia alla prassi per cui le ragazze, se in coppia, non pagavano l’ingresso della discoteca … non so cosa dedurne … facciamo il weekend in treno e non in auto?
    Concorrenza all’aereo per i viaggi di piacere?

    Risposte al commento di Francesco

    1. camu
      ha scritto:

      @Francesco: quella della discoteca è una situazione diversa, e poi non era sempre “in coppia” 🙂 Ai miei tempi le ragazze entravano gratis (dopo una certa ora) anche se sole, anzi SPECIALMENTE se da sole eheh

  5. Federica
    ha scritto:

    Sono solo all’inizio degli studi di marketing, ma non posso pensare questa sia una delle sue applicazioni!!! Al di fuori delle proteste e delle lamentele che presumo ci saranno sempre e comunque, questa iniziativa non sembra nemmeno essere stata presa scrupolosamente in esame, ma decisa al tavolino del bar giusto un minuto prima di essere pubblicata su internet.
    La trovo assurda e insensata, senza entrare nel merito della parità. Speravano che così la gente avrebbe utilizzato di più i treni lasciando a casa le macchine? E con tutte le cose che potrebbero migliorare nei servizi(in particolare nei customer service) veramente credevano sarebbe stata questa la soluzione???
    In stazione centrale a Milano hanno tolto le panchine e i posti a sedere dalle banchine affinchè la gente resti in giro nella stazione e usufruisca dei bar/negozi…ma la qualità di questi ultimi?
    Forse a tutti farebbe bene un giro nei treni austriaci e/o del nord europa…e magari un giretto a Grand central station…dove la gente va anche SOLO a cena!

    Risposte al commento di Federica

    1. Andrea Pinti
      ha scritto:

      @Federica: prima di lamentarsi del funzionamento dell’operazione bisogna vedere il risultato economico e soprattutto secondo ne state sottovalutando il fatto che trenitalia sta di fatto regalando un biglietto alle donne accompagnate da un pagante. Nonriiesco a capire come questo possa essere uno “sfregio” nei confronti del consumatore, che ne ha solo da guadagnare.

      Prendete quest’offerta per quello che è, un’offerta. Lo scopo non è di migliorare la qualità del servizio, ma di certo (fidatevi) migliorerà la percezione della compagnia per coloro (coppie o quant’altro) usufruiranno di questa con un vantaggio economico non indifferente. Il ritorno di trenitalia è che una coppia che prima magari non avrebbe mai pensato di andare in treno, questa volta lo proverà o comunque si infornerà sul servizio.

      Che c’entra poi prendere il treno invece della macchina? Il target e l’obbiettivo della campagna sono ben mirati, non buttiamo in mezzo cose che nel discorso non c’entrano un acca!

      Risposte al commento di Andrea Pinti

      1. ha scritto:

        @Andrea Pinti: no, le cose non si prendono semplicemente per “quel che sono”. Le parole che si usano sono importanti, definiscono l’idea di una azienda e fanno anche – indirettamente – leva sulla massa. Dovevano definire meglio le cose, lo sconto può starci e nessuno sta discutendo quell’aspetto.
        Infine riguardo alla diatriba auto-treno (o aereo) considera che tutti gli sconti o qualsiasi campagna tenta di rubare percentuali d’utenza ad altri settori del mercato. Federica saprà parlartene meglio di me… 😉
        Ciao,
        Emanuele

        Risposte al commento di Emanuele
        1. Francesco
          ha scritto:

          @Emanuele: in un’ottica di riorganizzazione del trasporto pubblico con l’obiettivo di ridurre l’uso del mezzo privato il libero mercato non è l’unico criterio…

          Risposte al commento di Francesco
        2. ha scritto:

          Ovvio Francesco. Non si son basati sicuramente solo su quel criterio, ma è uno di quelli da considerare (le FS sono pur sempre un’azienda privata in cerca di fatturato).
          Ciao,
          Emanuele

  6. Federica
    ha scritto:

    Beh io credo invece che il discorso ‘macchina’ si colleghi proprio perchè la ‘coppia’ potrebbe decidere di muoversi o di andare da qualche parte utilizzando il treno anzichè qualche altro mezzo proprio per il vantaggio che ne deriva dal viaggiare dal treno…
    …inoltre, non credo proprio che azioni senza senso siano marketing, altrimenti qualunque regalo/offerta si ridurebbe a quello, e non mi sembra sia così. Non si conquista così la soddisfazione di un cliente e credo che i soldi che perderanno di ogni biglietto non pagato sarebbero potuti servire molto meglio…ad esempio facendo del marketing ‘genuino’!

    Risposte al commento di Federica

    1. Federica
      ha scritto:

      @Federica: ‘sarebbero potuti essere utilizzati molto meglio’….perdonate l’errore dell’ultima riga!

    2. Francesco
      ha scritto:

      @Federica: Migliorare l’offerta di trasporto ferroviario non è difficile nè costoso: si tratta di adeguare l’offerta alla domanda (semplicemente sintetizzabile dai dati Istat sulla pensolarità quotidiana) ottimizzando gli orari e aggiungendo tante carrozze quante necessarie.
      E’ stata citata l’esperienza austriaca, io per anni di lavoro ho tenuto come riferimento quella svizzera: non linee aggrovigliate ma direttrici “forti” (nello specifico ferroviarie) su cui innestare “a spina di pesce” tratte di navette o bus.
      Ed ecco che l’utente preferisce il mezzo pubblico.
      E invece sento parlare di treni velocissimi dal biglietto costoso in concorrenza all’aereo e offerte di questo genere. Perplesso…

  7. ha scritto:

    Non ci trovo niente di strano nello sconto “famiglia”. Sicuramente pero’ e’ stato scritto a cazzo di cane!

    Risposte al commento di Andrea Moro

    1. camu
      ha scritto:

      @Andrea Moro: ma infatti è la formulazione dell’offerta che lascia perplessi. Forse potevano scrivere (per essere anche spiritosi) che l’uomo viaggia gratis se accompagnato da una donna 😀

      Risposte al commento di camu

      1. ha scritto:

        @camu: eh, se lo scrivevano così sai l’orda di associazioni femministe che si scagliava contro?
        Comunque concordo, dovevano formulare meglio l’offerta. Lo sconto “definito ad una fascia/categoria d’utenza” può starci… ma non scritto così che da adito a mille perplessità.
        Ciao,
        Emanuele

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