Lo scorso 4 gennaio è andata in onda la prima puntata di Tutti alla lavagna, un programma educativo senza le solite “tette e culi” a cui ci hanno abituato oramai da anni. La moglie ed io l’abbiamo guardato con piacere, anche per allenare un po’ la mente atrofizzata dai vari grandi fratelli e isole dei… pelosi. Ovviamente gli autori ben pagati della RAI non si sono inventati nulla di nuovo: l’idea originale è tratta da un programma tedesco, 6! Setzen, quando bastava ricordarsi di Alberto Manzi per non pagare i diritti del format. Bisogna però dar atto del coraggio di mettere in onda una trasmissione dove il massimo che si intravede è un polpaccio di Matilde Brandi, il linguaggio è pulito e piacevole, le finalità educative sono buone. Spero che non lo chiudano dopo un paio di puntate.
Commenti
Questo è un formato abbastanza nuovo anche qui in germania, ma da subito popolarissimo, tant’è che ce ne sono due: oltre a 6!Setzen (che in italiano sarebbe qualcosa come 3! Torna al posto) c’è anche “Das weiss doch jedes Kind”. Sono curiosa di vedere come andrà in Italia, anche se Pupo non è esattamente lo stesso di Gunther Jauch, il popolarissimo presentatore di “6!Setzen”, che qui fa anche il milionario con enorme successo o di Cordula Stratmann, la buffissima e simpaticissima conduttrice di “Das weiss doch jedes Kind”.
Infatti non capisco come mai in Italia la scelta sia caduta su Pupo. Con tutto il rispetto per il Ghinazzi, s’intende. Forse perché è un programma per “i pupi” e quindi hanno preso lui. Grazie per la segnalazione di quell’altro programma!