due chiacchiere

Una citazione che conta

Le “quotazioni” di questo mio piccolo appartamento virtuale sembrano essere in netta ripresa dall’inizio dell’anno ad ora: ho ricevuto addirittura una meritevole segnalazione da uno dei blogger che contano, lì fuori: Placida signora, al secolo Mitì Vigliero, ha svelato di avere proprio me nell’elenco dei suoi preferiti. Sono stato inserito nella categoria che effettivamente mi calza a pennello: scienziati e comunicatori. La mia euforia è probabilmente dovuta a quanto diceva Matteo nel suo intervento Il bio-feed intestinale, ovvero al desiderio di sentire che, per qualcuno, esisto. Che in fondo è ciò che muove ognuno di noi, quando si inizia un processo comunicativo.

Dice Matteo

In fondo io continuo a vederci quella paura drammatica dell’invisibilità: il terrore che la mia vita scorra inascoltata, invisibile, che non lasci traccia significativa sul Mondo e sul prossimo. Lo stesso meccanismo mentale di chi incide il proprio nome sui monumenti, forse. Solo che qui il monumento non c’è più, il senso neppure, e allora vivo nella rincorsa perpetua, effimera, angosciosa, del comunicare “cosa sto facendo”, perché io sono solo quello che sto facendo, e sono solo le parole che raccontano o possono raccontare quello che sto facendo.

Analisi psicologica a parte, sono felice di essere stato utile a qualcuno nel fargli scoprire nuove idee, nuovi concetti, nuovi orizzonti: sono un comunicatore, che interpreta ogni cosa detta con la chiave dell’utilità… come già dicevo circa un anno fa.

Commenti

  1. ha scritto:

    L’utilità, e la condivisione di esperienze e idee, son sempre prezioso “arricchimento” interiore. Buon week end, Camu! :-*

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