due chiacchiere

Pagare il parcheggio

Ho sempre amato il gusto tutto americano per le cose “di una volta”, come ad esempio il buon vecchio parchimetro a monetine, totalmente scomparso in Italia e così diffuso negli Stati Uniti. Mentre noi siamo passati alle più evolute macchinette che sputano bigliettini di carta (che inquinano), qui sono rimasti fedeli alla tradizione meccanica. Pare infatti che non vi sia traccia di elettronica in molte di queste macchinette, tutto è ancora incredibilmente affidato ad ingranaggi e rotelle.

la nostra macchinetta del parcheggio

Commenti

  1. ha scritto:

    Bisogna vedere però quanto costa il mantenimento (riparazione e recupero monete) di quei parchimetri disseminati praticamente per chilometri, rispetto ai nostri.
    Ciao,
    Emanuele

  2. camu
    ha scritto:

    Secondo me la filosofia che sta dietro al mantenere queste macchinette invece che usare quelle a “foglietto” come ci sono in Italia, è legata al mercato del lavoro: dover raccogliere le monetine crea nuovi posti di lavoro, di fatto 🙂 Ed il fatto che siano così diffuse in tutti gli angoli d’America, dalle grandi città ai sobborghi, mi porta a pensare che il sistema funziona.

  3. Fac
    ha scritto:

    non puoi fermare la tecnologia! tra poco si pagherà con il cellulare (in tante città d’Europa già lo fanno), bisogna adeguarsi!

  4. camu
    ha scritto:

    Fac, lungi da me fermare la tecnologia. Dico solo che le macchinette americane mi sembrano più ecologiche: meno spreco di carta, meno spreco di corrente (perché usano principalmente un congegno meccanico) e più lavoro per doverle mantenere, quindi più persone da impiegare da parte del Comune. Ben venga il pagamento con i cellulari, anche se questo, appunto, rischia di lasciare disoccupati quelli che ad oggi si occupano della manutenzione delle macchinette. O no?

  5. Artemisia
    ha scritto:

    Adoro le contraddizioni americane! Vecchio e nuovo a braccetto, e da loro il vecchio funziona ancora bene!

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