Tempo di esperimenti su questi lidi, caro il mio visitatore. Siccome ho notato un calo di presenze (manco fossi un albergatore oppure un operatore turistico), ho deciso di spiare un po’ le abitudini di chi giunge da queste parti. La rete è piena di strumenti per analizzare i comportamenti dei visitatori: dall’ormai arcinoto Google Analytics fino al sito delle uova pazze. Quest’ultimo in particolare consente di monitorare un aspetto particolare della navigazione: dove cliccano gli utenti. Nel mio caso, pare che un’area molto gettonata sia quella per personalizzare l’aspetto della pagina (i pulsanti sotto l’intestazione, per ingrandire e ridurre il testo, e via dicendo). In particolare quello per “allargare” la risoluzione.
Sono contento che questi pulsanti siano utilizzati, vuol dire che a qualcosa il mio “sforzo” nel crearli è servito. L’immagine qui sopra in particolare è basata su circa 300 visite alla pagina principale: di queste soltanto il 50% entra in un articolo, gli altri si fermano a dare uno sguardo generale, a cercare qualcosa, a verificare l’accessibilità. Incrociando questi dati con altri, la maggior parte delle persone oramai mi ha inserito nel proprio lettore RSS e quindi accede direttamente ai singoli articoli, senza passare “dal via”, come direbbero i giocatori di Monopoli.