due chiacchiere

Calanda incontra Gaunt Noir

Disegnatori di fumetti. Ecco cosa fanno di “mestiere” (almeno nella blogosfera) i due invitati di oggi per la mia rubrica delle interviste doppie. Li ho pescati in quell’alveare di menti vulcaniche che è ShockDom, a cui tra l’altro appartiene anche colui che ha dato vita al ragazzo qui sopra, ovvero al nuovo volto di Camu (vedi note a fondo pagina, eheh). In realtà, devo dirla tutta, l’intervista originale aveva una composizione diversa, ma di uno degli invitati si sono perse le tracce, e così io e la “superstite” ci siamo dati da fare per trovare un più che degno sostituto. Eccoti allora cosa m’hanno detto Calanda e Gaunt Nour. Ovviamente, oltre all’intervista, ti consiglio di leggere anche le loro strissssie 🙂

Il blog può aiutare a trovare un lavoro?

CNon in questa realtà spazio tempo, temo… Scherzi a parte, può in alcuni casi aiutare a farsi conoscere, ma, parlo del fumetto, è molto difficile che qualche talent scout, chiamiamolo così, si accorga improvvisamente di te e ti proponga di pubblicare una serie monografica per i prossimi 30 anni, dato che questo non capita nemmeno quando vinci concorsi indetti dalle stesse case editrici. Perlomeno io, come “lavoro”, intendo una occupazione stabile, che ti permetta di portare a casa lo stipendio tutti i mesi, certo, se poi parliamo di lavori saltuari, collaborazioni o speciali (ben vengano!!!) un blog è la finestra ideale per farsi conoscere.

GNSe così fosse, saremo un paese con istituti specializzati nel formare nuovi bloggerz (la z è voluta) con stormi di diari on-line, con x, k e immagini glitterate. Sarebbe un bello schiaffo in faccia a chi lamenta crisi e precarietà lavorative. E’ vero però che in alcuni casi, vedi blog fumettistici o d’informazione simil-giornalistica, c’è abbastanza seguito da proporre una versione cartacea degli stessi contenuti già gratuiti sulla rete e in quel caso si potrebbe parlare di un riscontro economico. Sicuramente in questi casi fortunati aumentano le possibilità dell’essere incrociati dallo sguardo di qualche editore che possa trasformare i contenuti del blogger in un lavoro, ma onestamente considero un blog, coi contenuti di cui sopra, come un secondo lavoro, niente con cui pagarci il mutuo della casa, insomma. Da una lato però lo trovo molto romantico: quando qualcosa è fatto non per i soliti fini di guadagno economico, credo ci sia la voglia prima di donare semplicemente a terzi ed è una bellissima cosa.

Comunicare con le immagini. Come nasce questa passione?

CProbabilmente dal fatto che da piccola, in famiglia, non mi si filava nessuno quando parlavo (lo svantaggio di essere l’ultima nata…) quindi suppongo di aver cercato un altro metodo per comunicare… Ok, seriamente, non lo so! Mi piaceva inventare storie, mi piaceva disegnare, ho unito le due cose. Il fatto è che non saprei dire quando ho iniziato, i primi “fumetti” che ho disegnato di cui ho memoria risalgono alle elementari, erano mini-storie in cui narravo le gesta eroiche del bidello della scuola, gran fancazzista… Ma è ragionevole supporre che abia iniziato anche un po’ prima.

GNFin dalle elementari ho sempre dimostrato le mie due passioni: disegnare e intrattenere il pubblico. Insomma, ero il classico bambino che voleva essere sempre al centro dell’attenzione. Col senno di poi, a parte la barba, credo di essere rimasto come allora! 😀 Disegnare e intrattenere, per me vanno di pari passo, difatti non ho mai disegnato per me, ma sempre con l’idea di condividere ciò che disegno con un numero sempre più grande di persone. Non c’è niente che mi entusiasmi di più di sapere che a qualcuno piaccia il mio operato e che magari lo faccia conoscere ad altri. Senza contare che nel caso raro che qualche mio scarabocchio piaccia, ricevere dei complimenti per i disegni, è molto gratificante! Io poi sono una persona molto visiva, non riesco neanche a pensare a qualcosa finché non riesco a dargli una forma ben definita. Ecco che quindi il comunicare con le immagini per me è fondamentale per dare una forma fisica ai miei contenuti ed è una necessità costante, ad esempio quando parlo o racconto dal vivo, mi dicono che gesticolo moltissimo: una forma del comunicare con le immagini, usando le mani nell’aria 😀

Descrivici la tua serata prima di andare a dormire.

CDipende dai giorni… Le sere in cui realizzo le strip mi ingozzo velocemente a cena per avere più tempo per disegnare, poi 99 volte su 100, inizio a cazzeggiare e perdo tempo, rinsavisco e mi rendo conto che s’è fatto tardi, inizio con l’idea di spicciarmi, ma disegnare mi rilassa e mi perdo tra ombreggiature e colore… alla fine, terminata la strip, aggiungo i testi, ma a quel punto sono sfinita e, di conseguenza, commetto degli strafalcioni assurdi dei quali non mi accorgo se non quando me li fanno notare nei commenti ed ormai è tardi, perchè la figura da somara l’ho già fatta.

GNQuesta domanda mi piace moltissimo, perché credo sottintenda una verità per me sacrosanta: la notte porta consiglio. La notte è la parte più bella di tutta la giornata, mi piace pensare che quando tutto il mondo dorma, altre persone brulichino nel silenzio notturno, fra chi fa il pane, chi fa il lavoro più vecchio del mondo, chi si prende un caffè per aiutarsi a tenersi sveglio, chi batte a macchina per completare un romanzo e chi con la matita (nel mio caso digitale) in mano, si danna perché deve fare la striscia del giorno e non gli viene! Generalmente è proprio nella fase prima dell’addormentarsi che disegno. Non sono molto bravo a gestirmi i tempi, per cui finché la mezzanotte cenerentoliana non incombe, mi godo ogni secondo di tempo libero, poi infine guardo l’ora, mi danno perché “potevo pensarci prima” e mi metto a disegnare. Finito il tutto, vado a letto promettendomi che il giorno dopo mi metterò a disegnare ore prima. Come sono bravo a mentirmi!

Disegneresti una vignetta per riassumere questa intervista?

C…E tu mi pagheresti per farlo? A proposito, ricordo che al momento sto cercando lavoro (che fa meno brutto di dire “sono disoccupata”), per cui, se qualche “talent scout” volesse smentire la mia teoria espressa poco sopra, può contattarmi sul mio blog… Si ricorda che la moneta corrente in Italia è l’euro, non la “soddisfazione di veder pubblicato un tuo lavoro”, anche se, nel campo della grafica e dell’illustrazione, sembra essere la forma di pagamento che va per la maggiore… Per la soddisfazione ho già un blog (ed i commenti dei lettori a ripagarmi) Kiss4you!!!

GN

Riassumere questa intervista in una striscia...

Lascia un commento

Torna in cima alla pagina