due chiacchiere

Archivio degli articoli in biblioteca, pagina 15

I meccanici non servono più…

Ogni giovedì, nella zona dove abitiamo, distribuiscono un giornale gratuito che parla dei fatti locali. Anche in Italia, ricordo, era diffuso nella città dove abitavo. Qui lo consegnano ancora come si vede in certi film, con il ragazzo che passa la mattina e lo tira sul vialetto di casa. Non più in bici, ma ovviamente motorizzato in macchina, generalmente con un amico che guida. Io che esco di casa alle 7, trovo già il giornale per terra, e lo porto con me sull’autobus mentre mi reco al lavoro. Mi piace leggere l’articolo che ogni settimana l’opinionista quasi novantenne propone ai suoi lettori. Il simpatico Flynn a volte parla della sua famiglia, altre dei tempi in cui lui era giovane, altre ancora dell’attualità. Oggi ti propongo quello della settimana scorsa, non tradotto, per far allenare un po’ il tuo inglese. Sembra lungo, ma t’assicuro che dice cose che ti faranno riflettere! Se hai dubbi su specifiche espressioni o modi di dire, fai pure le tue domande nei commenti 😉 Leggi il resto di I meccanici non servono più…

Parla con la mia mano

Solo chi ha superato la soglia degli ‘enta, mi rendo conto, ha potuto apprezzare all’epoca direttamente sullo schermo di un cinema, uno dei capolavori americani della fantascienza: Terminator. In cui il mitico governatore della California, all’epoca tutto muscoli e mascella, in  una scena diceva al nemico di turno talk to the hand.  Un modo di dire che non s’usa più, ma che all’epoca voleva intendere qualcosa tipo “non ho voglia di starti a sentire in questo momento, quindi se proprio vuoi continuare a parlare, dialoga con la mia mano” 🙂 Ed oggi proprio dei modi di dire (sayings, appunto) voglio parlare nel mio appuntamento periodico con l’inglese. Rimanendo in tema di chiacchiere, se vuoi lasciar intendere al tuo interlocutore di togliersi dalle scatole, dopo avergli gentilmente detto di interloquire con la tua mano, gli dirai get lost, o se proprio l’irritazione ha raggiunto il limite, go to hell. L’inferno, specificatamente, è un intercalare rafforzativo che troviamo in altre espressioni: shut the hell up, what the hell are you doing (o la versione politically correct, what the heck are you doing). Leggi il resto di Parla con la mia mano

Fare il bagno dopo pranzo

Lo so che la stagione non è quella giusta: a parte pochi matti scatenati al sud, nessuno si sognerebbe di indossare un costume e fare un tuffo nella località balneare più vicina. Ma l’altro giorno, non so come, non so perché, con la moglie siamo finiti a parlare della famosa “leggenda metropolitana” secondo cui sarebbe molto pericoloso fare il bagno dopo mangiato. I veri ortodossi (ed io ne conosco alcuni) non osano neppure farsi la doccia dopo pranzo o dopo cena, sempre per via di questa diceria molto diffusa in Italia (ma non qui in America). Allora mi sono messo alla ricerca di maggiori informazioni in rete, ed ho trovato un interessante articolo in inglese. Che quindi ti propongo come lezione di oggi per il mio corso d’inglese.

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L’inglese per il natale

Era un po’ che non scrivevo un articolo sulle curiosità della lingua inglese, vuoi per mancanza di spunti, vuoi perché ci sono sempre così tante altre cose da dire. Oggi voglio parlarti della “terminologia” natalizia, andando a scoprire insieme alcuni nomi di oggetti comuni in questo periodo di feste. A partire dall’albero di Natale, il mitico Christmas Tree pieno di ornaments (palline, stelline, lucine, e via dicendo). Albero che può essere anche fake, come quello di plastica che ho comprato al supermercato. Qui vanno molto di moda gli alberi veri, alcune statistiche parlano di qualcosa come 500 milioni (five hundred million) di alberi fatti crescere ogni anno per l’occasione, solo negli Stati Uniti. Ad essi è spesso associato quell’intreccio di ramoscelli e vischio (la ghirlanda?) che s’appende fuori dalla porta, il wreath.

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Gli specchi ed i riflessi di Jgor

Già la seconda persona nel giro di pochi mesi mi chiede di recensire una sua opera, di esprimere un parere e condividerlo con i miei lettori. Questa cosa mi rende molto onorato: non credo di meritare tanta stima, ma sono contento di questi legami che si creano. Oggi, come avrai intuito dal titolo, è il turno di Jgor Buzziol, un lettore di questo blog di “vecchia data” che, se la memoria non m’inganna, scoprì il mio sito in un podcast. Affermato scrittore, la sua ultima opera è stata premiata al Premio Internazionale di Poesia “Trabia Giuseppe Sunseri”, e così ha deciso di renderla scaricabile ai miei e suoi lettori per un po’ di tempo. Un gentile omaggio (disponibile solo in tiratura limitata!) che, visto che l’approssimarsi delle festività natalizie, non può che far piacere ricevere. Leggi il resto di Gli specchi ed i riflessi di Jgor

Ancora sui falsi amici in inglese

Accipicchia come vola il tempo, l’ultima volta che ho parlato delle parole inglesi che possono indurci in errore, è stato nel Giugno del 2008. Beh, vorrei tornare sull’argomento per elencarne alcuni nuovi. Ma prima rispondo alla domanda che forse ti starai ponendo: cosa vuol dire che una parola inglese è un false friend? Semplicemente che assomiglia ad una parola italiana, da cui si  sarebbe tentati di tradurla in quel modo, ma il suo vero significato è completamente diverso. Un esempio al volo: truck. Che ovviamente non significa trucco, ma camion o, più in generale, auto di grandi dimensioni (fuoristrada, pick-up e simili ricadono tutti in questo gruppo). Ecco una lista degli amici più pericolosi che ho incontrato di recente. Leggi il resto di Ancora sui falsi amici in inglese

Impara a conoscere il tuo corpo

L’altro giorno sono andato dal dottore per la visita annuale di controllo (dato che l’assicurazione la richiede e la copre al 100% come medicina preventiva, perché non farla?) ed una cosa che ho realizzato dopo pochi minuti è una certa ignoranza nel conoscere i nomi delle parti del mio corpo. Tutti sanno cosa siano mouth, eyes, nose and feet. Ma come spiegare il prurito alla narice destra o quell’arrossamento vicino all’ombelico? Oppure quello strano foruncolo sul dorso del dito medio? O ancora il fungo sull’unghia del pollicione? Per fortuna il mio medico parla un po’ d’italiano ed alla fine m’ha insegnato un sacco di parole nuove. Leggi il resto di Impara a conoscere il tuo corpo

I precursori di Facebook

Una quindicina d’anni fa, quando ancora non esisteva la rete così come la conosciamo oggi, faceva notizia il fatto che due persone, separate da migliaia di chilometri di distanza, riuscissero a diventare amici soltanto dialogando tramite uno schermettino (possibilmente verde o al massimo con quattro colori) o collegandosi con il portatile tramite scomodi cavi e connessioni a servizi via modem tutt’altro che veloci. L’epoca attuale, quella dei blog e dei forum, delle chat e degli instant messaging, non era neppure immaginabile a quel tempo. E così due persone ci hanno scritto un libro: Norman e Monique. Da protagonisti. Leggi il resto di I precursori di Facebook

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