due chiacchiere

Cosa c’è dentro il caffè americano

Coloro che vanno a lavorare a Manhattan tutte le mattine lo sanno benissimo: i newyorkesi sono dei veri e propri drogati del caffè. Le file davanti allo Starbucks o ai chioschetti ambulanti ad ogni angolo di strada parlano chiaro: il “beverone” da sorseggiare e godersi durante l’arco della mattinata (in contrapposizione all’effimero sorso della tazzina italiana) è sempre in cima alle classifiche dei gusti americani. Personalmente non sono mai stato un amante di questa bevanda scura: sarà perché su di me non ha l’effetto stimolante e “svegliante” che invece sembra ottenere sugli altri, sarà perché il mio organismo non lo tollera molto bene, con tutte le reazioni fisiologiche che ne conseguono. Ma la vera domanda a questo punto è: tu che vai tanto pazzo per questo misterioso infuso concentrato, sai davvero cosa stai bevendo? Beh, non ci rimane che scoprirlo insieme.

  • Caffeina. Questo è il motivo per cui nel mondo si producono circa 10 miliardi di chili di caffé all’anno. Si tratta di una tossina alcaloide (come la nicotina e la cocaina), uno stimolatore naturale che inibisce il neurotrasmettitore del sonno, l’adenosina. Il risultato? Te stesso, perfettamente sveglio.
  • Acqua. H20 ad elevata temperatura: un super solvente in grado di lavar via sapori ed oli dai chicchi di caffé. Una tazzina al bar è formata dal 95% d’acqua e solo 5% di materia solubile “tirata fuori” dai chicchi macinati. Va detto che la caffeina ha sia effetti lassativi che diuretici, quindi i principianti bevitori sentono presto la necessità di espellere l’acqua, mentre i veterani imparano a resistere.
  • 2-Etilfenolo. Fornisce quell’odore intenso, quasi da medicina, al tuo risveglio mattutino. Gli scienziati hanno scoperto che è anche uno dei componenti dei feromoni degli scarafaggi, per avvisare la colonia di un imminente pericolo.
  • Acido quinico. Caratterizza il sapore del caffé, dandogli quel retrogusto un po’ acido. Usato dalla ricerca medica, ad esempio nel farmaco Tamiflu contro l’influenza.
  • Acido Dicaffeoyl-muco-quinico. Dai risultati di test in laboratorio, i neuroni protetti da quest’acido diventano più resistenti ai radicali liberi. Ma pensa, il caffé è una buona sorgente di antiossidanti.
  • Dimethyl-disulfide. Un prodotto della tostatura dei chicchi, questo componente è appena percettibile in una tazzina di caffè, ed ancora meno, come si può immaginare, in un bicchiere dell’acquetta sporca che bevono qui in America.
  • Putresceina. Ti sei mai chiesto cos’è che rende la carne putrida così pericolosa e velenosa? Beh, ecco la risposta: le sostanze come la putrescina prodotte dal batterio E. Coli, sono in grado di spezzare le catene di aminoacidi, distruggendo di fatto i tessuti. La si trova nei chicchi di caffé poco tostati e puzza, come il nome stesso lascia intuire, come il più squallido cesso pubblico.
  • Niacina. La vitamina B3 è presente sotto forma di trigonellina, una sostanza instabile al di sopra dei 50 gradi, che libera una molecola di metile, dando quel sapore di terra alla bevanda. Pare che sia anche utile nel prevenire che il batterio Streptococcus Mutans si attacchi ai denti. Eh già, il caffé è quasi meglio del dentifricio nel prevenire carie ed altri problemi della bocca.

Commenti

  1. lurebu
    ha scritto:

    Bellissimo post Camu 😀

  2. B&K
    ha scritto:

    …certo che ‘sti americani ne sanno una piu’ del diavolo!

  3. Trap
    ha scritto:

    Anche io se per un periodo bevo caffé, dopo divento nervosissimo e con il “male alla buzza”…

  4. CyberAngel
    ha scritto:

    Interessante. Non l’avevo mai letto questo post. Però adesso la domanda sorge spontanea: “Quale effetto ti provoca, camu?” 😉
    Comunque immagino che tutte queste cose siano contenute anche in un caffè espresso e non solo in quello americano, giusto? Probabilmente l’unica cosa che cambia tra il Caffè e il beverone saranno le dosi dell’acqua che in questo modo miscela e allunga il tutto (nell’ultimo caso). Attendo conferma comunque.

    Risposte al commento di CyberAngel

    1. camu
      ha scritto:

      @CyberAngel: sull’effetto sorvolerei volentieri, diciamo solo che non è molto lontano da quello del Guttalax 😀 Riguardo al resto, leggiti l’interessante discussione che s’era sviluppata a seguito del post originale

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