due chiacchiere

Diplod incontra Napolux

Alcuni mi hanno chiesto, privatamente, a cosa servano queste interviste doppie del lunedì: è forse l’ennesimo circuito autoreferenziale della blogosfera che cita solo se stessa? Risponderei a mia volta con una domanda (cosa che il galateo vieta rigorosamente di fare, ma tant’è): come mai leggi i blog? E soprattutto: cosa sai dei blogger che leggi? L’idea dell’intervista doppia, in altre parole, è nata per dare una risposta ad un’esigenza che io stesso sentivo mia: conoscere meglio (e “velocemente”, visto che la società dell’informazione non ha tempo da perdere) le persone che seguo. Seduti sulle mie poltrone virtuali, oggi ci sono Diplod, un ingegnere gestionale con interessi per la rete, e Napolux, un “noto playboy degli anni passati”, come lui stesso ama definirsi.

Come nasce la tua esperienza di blogger?

DNasce per caso prima di Natale, quando in genere uno studente ha davvero poco da fare e deve ingegnarsi per impiegare il proprio tempo, così ho provato WordPress. Qualche test in locale poi ho deciso di acquistare un dominio, il nome l’ho meditato a lungo… Alla fine ho scelto diploD e tutti, ma proprio tutti, vi starete chiedendo perchè… in greco ‘diplod’ significa doppio. Le mie iniziali sono D.D., ecco svelato il mistero.

NHo cominciato nel 2003 su altervista.org (famoso hosting gratuito italiano) con un piccolo sistema di gestione dei contenuti sviluppato da me. La cosa è andata avanti a sprazzi fino al 2006, quando ho cominciato a scrivere con più continuità sul mio attuale dominio passando a WordPress. Il mio più vecchio post recuperabile è datato 11 agosto 2006, mi lamento della perdita dell’archivio del vecchio blog πŸ˜›

Se fossi un film, che titolo saresti e perché

D“Se non puoi fare oggi, fallo domani” Perchè? Ho la costante impressione, e la perenne intenzione, di voler fare cose e sperimentare ma devo sempre aggiungere post-it. Ho una to-do-list piuttosto folta, eppure mi va bene così. Sia ben chiaro: il dolce far niente resta una delle attività più piacevoli, però adoro sapere che qualcosa da fare c’è e ci sarà sempre.

NMa che domanda è? Comunque vorrei essere una via di mezzo tra Frankenstein Junior e Pleasantville: un po’ retrò, un po’ comico, un po’ surreale. Credo che rispecchino entrambi un po’ quello che sono (o che vorrei essere) anche se così su due piedi non saprei proprio trovare un paragone più calzante…

Vecchi o nuovi media: chi vincerà?

DQueste son domande per un sociologo, io posso rispondere dicendo che del vecchio giornale proprio non posso farne a meno. La mattina al bar, mentre faccio colazione, se non ho un giornale da sfogliare sento che manca qualcosa. Se poi in futuro sarà un display flessibile al posto di pagine cartacee, poco male: importante è che resti l’informazione fatta da professionisti. Non possiamo essere tutti cronisti, così come non possiamo essere tutti sviluppatori. La qualità non può esserci senza un’organizzazione dietro che coltivi professionisti.

NIn Italia vinceranno i vecchi media: vinceranno la battaglia appena si sveglieranno dal sonno in cui sono caduti qualche anno fa. Purtroppo questo è un paese figlio della TV e dei giornali. Internet è arrivata “da poco” e dovrà fare molta fatica per sfondare: basta guardare molti dei blogger che conosco (sottoscritto compreso): molti di noi sono comunque collegati al mondo della tv o della carta stampata, che si tratti di collaborazioni saltuarie (come la mia) o qualcosa di più poco importa. Se scrivi su un giornale o vai in tv sei “qualcuno”, se scrivi su Internet non sei nessuno per il grande pubblico. Speriamo che l’andazzo cambi presto.

Facebook, ovvero la privacy perduta. Cosa ne pensi?

DTerribile, è una della tante cose che i tempi moderni ci obbligano a seguire. Ma è giusto esserci, per capirne le dinamiche e farsi un’idea. Il mio profilo ha superato le 40 richieste non soddisfatte, tutte le foto che mi raffigurano sono state caricate da amici. Non faccio nulla eppure esisto. Ci sono da poco, troppo poco per averne abbastanza, ma prima o poi ci stancheremo tutti. Non mi ero mai iscritto a twitter (altro “coso” da prendere con le pinze) e ora ho ceduto a facebook. Che dire… si può sopportare.

NAdoro Facebook e gestendo per bene amicizie e notifiche credo che non invada la nostra privacy più di altri servizi (magari più subdoli) come ad esempio i servizi Made in google. Io poi sono dell’idea che se non c’è niente da nascondere si può rinunciare a parte della propria privacy per usufruire dei servizi online.

Dai un consiglio a chi vuole aprire un blog

DNon me la sento, il web è pieno zeppo di siti e blog che a loro volta spacciano consigli su come aprire un blog, cosa scrivere, individuare il target, guadagnare miliardi. Il blog è qualcosa che ognuno potrebbe concepire a proprio uso e consumo, nel mio cerco di unificare gli interessi professionali con quelli personali, e stessa cosa cerco nei blog che leggo. Mi piacciono poco i blog tematici, preferisco seguire le persone, ma allo stesso tempo non riesco a seguire quelli eccessivamente intimisti o autoreferenziali.

NFacciamo due. Primo: non farti prendere dalla smania del successo; non arriverà o arriverà davvero a fatica! Scrivi perché ti va, non perché vuoi diventare qualcuno. Molti dei casi di successo che si vedono in giro per la rete e fanno credere che sia “tutto facile” sono “gonfiati” (da qualcuno o da qualcosa e per i motivi più svariati) o dietro comunque hanno aziende o strutture dedicate. Che si tratti di Italia o estero poco importa. Secondo: se ti serve un template e non sai farlo da solo rivolgiti a Davide, è davvero bravo πŸ™‚

 

Commenti

  1. LaCapa
    ha scritto:

    Ignorando totalmente il commento del genio qui sopra, dico che queste interviste più vanno avanti più mi piacciono. E’ bello scoprire sempre cose nuove della rete e di chi la popola…

  2. napolux
    ha scritto:

    […] Ho risposto a qualche domanda sul blog DueChiacchiere… Mio compagno di intervista il buon Davide. Alcuni mi hanno chiesto, privatamente, a cosa servano queste interviste doppie del lunedì: è forse l’ennesimo circuito autoreferenziale della blogosfera che cita solo se stessa? […]

  3. camu
    ha scritto:

    Ho dovuto cancellare il commento, non essendo in linea con il post e soprattutto con le mie regole di moderazione πŸ™‚ Per i curiosi, diciamo che mi sono fatto qualche “nemico” trollando sul blog di Tophost per scoprire gli altarini di chi paga i due euro in meno per il dominio. Ovviamente appena la gente con la coda di paglia di vede scoperta, la prima cosa che fa è venire qui a “vendicarsi”! Ma non m’importa. Tornando all’intervista, quello che dice Napolux è in parte vero su come lanciare il proprio blog: non serve fretta πŸ™‚ Il “successo” (se è quello che stai cercando) piano piano arriverà… magari senza bisogno di fare il troll in giro per la rete eh eh (ma è troppo divertente, in certi casi).

  4. ha scritto:

    Sul fatto dell’autoreferenza non ci vedo niente di male. Si parla di blog, fatti di lettori, più ce ne sono e meglio è per tutti (non solo per l’autore), è chiaro che bisogna fare anche della “promozione” in qualche modo. πŸ™‚

  5. burberry
    ha scritto:

    Simpatici. πŸ™‚

  6. burberry
    ha scritto:

    Cambia un po’ le domande, Camu….daiiii!! Metti un po’ di pepe. Per le curiose come me!! πŸ˜†

  7. Barbara
    ha scritto:

    πŸ˜€ W i nuovi media

  8. larvotto
    ha scritto:

    Anche io trovo simpatica l’idea di “scoprire” qualcosa di più sui blogger, e sono daccordo con inserire domande più piccanti.
    Ad esempio, Napolux e Dipolod, quanto è lungo il vostro piede? πŸ™‚

    ps
    Io spero che, grazie ai nuovi media, i vecchi media si diano una spolverata e ricomincino a fare il proprio lavoro πŸ™‚

  9. burberry
    ha scritto:

    Mi ha tolto proprio le parole di bocca!!! πŸ˜†

  10. ha scritto:

    @larvotto
    Sono piccoletto e porto il 41 πŸ˜›

  11. Andrea
    ha scritto:

    La blogosfera è fatta di tanti blog e tanti blogger, tutti con motivi e scopi diversi. Mi piace pensare che il blog sia un luogo dove conoscere qualcosa di nuovo, dove trovare approfondimenti o incontrare dubbi.

    Oltre questi c’è anche un’altra categoria, in cui si parla del più e del meno proprio come nel bar, spesso deridendo altri come tipicamente fa chi è povero di idee e argomenti. Magari non proprio casualmente, se questo serve per un pizzico di sano narcisismo e magari per cavarci qualche soldino grazie al giro delle visite.

    Sì perché provate a fare uno di quegli schemini cemplici semplici con i blog e i collegamenti incrociati tra loro e ti accorgi che l’autoreferenzialità esiste eccome! Esce fuori una bella sferetta composta da una piccola elite di blogger che si scambia link e inviti ai vari camp…

    Peccato poi negare o far passare per spontaneo qualcosa che non lo è, a discapito di tanti e poveri lettori ingenui. Beh di questi blogger speriamo ce ne siano sempre meno.

    Andrea

    Risposte al commento di Andrea

    1. camu
      ha scritto:

      Ciao Andrea, il tuo commento era finito in moderazione per via dei due link che hai inserito, non pensare che ci sia censura su questo blog πŸ™‚ Riguardo a quello che dici, personalmente non credo di essere parte di quella ristretta cerchia di blog di cui parli. Io non voglio “scambiare link” con quest’iniziativa, ed anzi ho più volte scritto che tutti sono benvenuti nel volersi candidare per l’intervista doppia, anche tu. Vorrei proprio uscire dall’autoreferenzialità di certi blog, ed espandere i miei orizzonti. Che la cerchia esista, non lo metto in dubbio neppure io, ma proprio per uscirne ho avviato le interviste doppie: conoscere nuovi blog che siano parte di altre “nuvole” della blogosfera, per aprire i propri orizzonti. Non mi sono chiari i motivi per cui indichi i due link πŸ™‚ Voglio dire: che male c’è a fare due spiccioli con il blog? Molti abbiamo la pubblicità di AdSense, ad esempio, per rifarci delle spese di manutenzione. Io poi, quello che mi avanza, lo spendo in donazioni ai vari sviluppatori di software che utilizzo (ho scritto un post in merito poco tempo fa) e quindi ben venga, per me, guadagnare col blog. Si tratta di un’attività come tutte le altre, e non per questo deve essere demonizzata.

  12. ha scritto:

    Un’altra cosa da sottolineare dei blogger è che spesso si attaccano a piccole sciocchezze e ne fanno castelli senza rendersi conto che la vita reale sia poi tutt’altra cosa. Tante volte questo capita anche a persone che in realtà non sarebbero accusabili di ciò, in quanto le loro vite sono più che soddisfacenti e non mancano certo di intelligenza. E’ proprio questa la cosa strana ma allo stesso tempo bella: per certi aspetti un blog è una TOTALE valvola di sfogo, per le cose importanti, per le cose che riguardano tutti e anche per quelle piccole bolle di sapone che, se non sfogate, possono comunque contribuire alla “rovina” di una bella giornata di sole.
    Il blog è amico se gestito con intelligenza, ricordandosi sempre, anche quando ci si lascia andare a piccoli peccati di protagonismo, di isteria eccetera in compagnia, che la vita vera è dietro le nostre spalle e oltre il monitor che osserviamo mentre postiamo. Questo per evitare di rovinare questa possibilità senza dubbio positiva che è tenere un blog e per evitare anche di perdere troppo tempo… Quante volte vi è capitato di venire risucchiati dalla “vita-matrix-blog” e di avere perso del tempo prezioso? A tutti, o quasi, almeno una volta è capitato. E se non vi fosse mai successo, beh, siete fortunati e spero che il vostro rapporto con “l’Internét” rimanga sempre così fresco e genuino.

    Ps: scusi tanto se in questo caso mi vesto da blogger isterico e infantile, ma il mio commento cancellato ci poteva stare, il riportare la questione leggermente alterata dal suo solo punto di vista un po’ meno. Così ho perso del tempo a scrivere un acido post sul mio blog, per lei, per i curiosi, per i miei soliti ospiti e per fare sì che questa “bolla di sapone” (per autocitarmi) scoppiasse evitando di trasformarsi in piccola ulcera. Che oggi a Genova piove già abbastanza.

    Passi una lieta giornata.

  13. davide
    ha scritto:

    Argh.. porto un 43 e mezzo.. Ma quando prendo le scarpe da basket mi sento più alto perchè posso puntare al 44! πŸ˜›

    In ogni caso, viva le interviste doppie! πŸ˜€

  14. ha scritto:

    @Andrea
    Non vedo quale sia il problema nel vendere pubblicità sul proprio blog.

    Certo che se si vuol polemizzare anche su cose stupide come questa… Hai voglia di dirmene 4? La mia mail la trovi sul blog.

    Io almeno ho parlato chiaro fin dall’inizio…

    Per il resto quoto camu. L’autoreferenzialità c’è (e non la scopri tu), ma se uno vuole andare oltre come fa camu, beh… Deve solo puntare il mouse da qualche altra parte.

    Non pensare che a me o agli altri faccia piacere vedere sempre le stesse facce ai barcamp: c’è sempre bisogno di facce nuove, non è la prima volta che lo dico. Presentati anche tu al prossimo barcamp vicino a casa tua, mica ti mangiamo, sai?

  15. camu
    ha scritto:

    @Larvotto e burberry: quando ho letto “quanto è lungo…” il mouse era già pronto sul tasto “non approvare” vicino al tuo commento eh eh πŸ™‚ Comunque ho capito l’antifona, vedrò di trovare domande più divertenti. A dire il vero, volevo fare una puntata “speciale” delle interviste doppie dove avrei chiesto ai visitatori di suggerire loro le domande da fare ai prossimi intervistati. Abbiate pazienza, la mia fantasia è abbastanza limitata a volte.

  16. (Lady).Chobin
    ha scritto:

    Continua a piacermi questa iniziativa.

  17. Julius
    ha scritto:

    Molto carina l’intervista…

    Il tema su Scoprire la persona dietro il BLOGGER mi era balenata in mente con l’idea di creare in qualche modo un libro virtuale o non, su alcune interviste a tappeto sulle blogstar, chissà che non diventi una realtà…

  18. camu
    ha scritto:

    @Julius, fammi sapere… magari posso contribuire in qualche modo πŸ™‚ Anzi se vuoi puoi mandarmi qualche domanda da fare ai prossimi blogger.

Lascia un commento

Torna in cima alla pagina