due chiacchiere

Facciamo il punto sul governo Meloni

Passeggiando per Blogolandia vedo tanti miei concittadini virtuali esprimere la propria opinione da intellettuali liberali sull’attuale governo, allora ho pensato oggi di essere la voce fuori dal coro, e condividere il mio parere basato non tanto sull’ideologia politica, ma sui fatti di quello che è stato finora messo in pratica da Giorgia Meloni. Giusto per mettere subito le cose in chiaro, io in passato ho votato persino Bertinotti, e questo dovrebbe farti capire quanto poco m’interessi il colore di un partito quando valuto il programma e le azioni di un governo. Perché alla fine, non importa che siano rossi, blu, gialli, verdi oppure a righe: importa che mandino avanti il Paese senza lasciarlo in balia dei parrucconi delle altre nazioni europee e mondiali che, ovviamente, pensano soltanto ai propri interessi e poco al bene comune. Visto che sono passati tre mesi dall’insediamento, mi pare opportuno fare un primo tagliando su quello che hanno fatto finora.

Il capo del governo Meloni ad una riunione del consiglio dei ministri

Partiamo dalla finanziaria. In assenza di un intervento dell’Unione Europea sull’avere un tetto comune al prezzo del gas a lunga durata (a Dicembre la decisione fu di avere un timido accordo che potesse durare un mesetto), l’esecutivo non poteva che indirizzare due terzi della finanziaria sul caro energia. D’altro canto, i governi dei Paesi membri sono abbandonati a se stessi e ciascuno risponde in base a ciò che le regole europee rendono possibile (vedi Germania che potenzia gli impianti a carbone, con buona pace di Greta). Ho letto varie critiche sull’allocamento di tante risorse verso le piccole e medie imprese, piuttosto che verso le grandi aziende, e che il governo ha varato una manovra “di sinistra”: questi signori non capiscono che il Belpaese è fondato sui piccoli commercianti, e che la Meloni non sta facendo altro che mantenere le promesse fatte durante la campagna elettorale,

Pensiamo ad esempio al famigerato superbonus, che riconosceva ai proprietari di immobili residenziali una detrazione di imposta del 110 per cento (recuperabile in dichiarazione dei redditi, per quanto consentito dalla capienza dell’imposta da pagarsi, o mediante cessione del corrispondente credito di imposta o mediante sconto in fattura) per spese effettuate per miglioramenti dell’efficienza energetica e della sicurezza sismica. Questa misura introdotta dall’allora governo Conte, ha finito per generare un bizzarro mercato “nero” di scambi e di prezzi gonfiati per servizi e materie prime. Il fatto di sollevare i proprietari da qualsiasi onere, ha fatto sì che la gente s’inventasse modalità alquanto creative per cedere questo credito a commercianti e banche che, di fatto, hanno iniziato a “stampare moneta” con meccanismi che, onestamente, faccio un po’ fatica a capire.

Giorgetti stesso ha affermato, riferendosi a questo superbonus, “Mi è già capitato di dire e lo ribadisco ora di non aver mai visto una misura  che costasse così tanto alla finanza pubblica, siamo ormai a oltre 60 miliardi, e fosse a beneficio di così poche persone, l’1,5% degli italiani per lo più con redditi medio-alti. Dunque la nostra è una scelta politica che mira a dare sostenibilità alla finanza pubblica e a tutelare soprattutto le famiglie in difficoltà che sono la maggior parte e meritano più attenzione”. Ma pensa, un governo di destra (sul quale per mesi ci hanno frantumato i cabbasisi sventolando spauracchi di tutti i tipi), che mette in campo misure più eque e liberali di quanto non abbiano fatto la sinistra ed i Cinque Stelle negli ultimi dieci anni. Aver messo il rimborso al 110% del valore dell’intervento si è tradotto in quella che persino Mario Draghi aveva definito “la più grossa truffa di stato”.

Intanto gli allarmi che la sinistra ha sventolato sotto il nostro naso (il pericolo fascista, l’onda nera, l’Italia che farà la fine dell’Ungheria, i diritti che verranno cancellati) si sono rivelati inutili e controproducenti, e quando la strategia è la demonizzazione dell’avversario, l’avversario ne giova: gli ultimi sondaggi danno una crescita della fiducia verso Fratelli d’Italia rispetto ai valori rilevati durante le elezioni, pensa un po’. Sulle questioni di sostanza Meloni ha dimostrato, a partire dall’aborto, di non voler toccare la 194, anche perché per ora le priorità, giustamente, sono ben altre. Checché si dica, sui diritti fondamentali, Giorgia ha posizioni molto più centriste di tanti leader di destra nel mondo. Persino quella rincitrullita della Von der Leyen se n’è resa conto nelle ultime settimane, cambiando i toni inizialmente aspri e critici, ed usando parole più rispettose nei confronti del governo Italiano.

In campo internazionale gli alleati hanno fatto un po’ di pasticci, ma questo c’era da aspettarselo. Salvini ha perso tutto il mio rispetto già all’epoca del governo Conte, e pare che persino Bossi abbia sconfessato il percorso scelto dal suo successore per la Lega. Ma attenzione, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio (la battuta è fatta apposta😝), perché se Salvini spara qualche fesseria, non vuol dire che l’intero esecutivo sia da buttare via. E comunque, il fatto di aver tenuto testa ai francesini spocchiosi che pensano di darci lezioni di umanità ed altruismo in un’Europa dove ognuno pensa solo a se stesso, ha confermato la mia stima per questo governo. Invece che essere il proverbiale vaso di coccio in mezzo a Francia e Germania, abbiamo fatto capire ai nostri vicini di casa che la musica è cambiata. Perché, come dice Meloni in questo video, chi è senza peccato scagli la prima pietra.

E di peccati, quei due Paesi, ne hanno commessi non pochi. Non dimentichiamo che il colonialismo, che ha lasciato tracce profonde nella storia umana, è emerso come un prodotto della civiltà occidentale e portato avanti dalla maggior parte dei Paesi europei, con risultati che variano dai fallimenti del periodo fascista, ai successi dell’Ottocento di Francia e Germania, fino ad arrivare, tornando indietro nel tempo, all’espansione dell’impero britannico a partire dal 1500. Ad oggi, la Francia detiene le riserve nazionali di vari Paesi africani: Benin, Burkina Faso, Guinea-Bissau, Costa d’Avorio, Mali, Niger, Senegal, Togo, Camerun, Repubblica Centrafricana, Ciad, Congo-Brazzaville, Guinea Equatoriale e Gabon. Questi Paesi depositano le loro riserve valutarie nazionali presso la Banca di Francia. Però i morti di fame prodotti da questa situazione li dobbiamo ospitare in Italia. La verità è che alla Francia non interessa dare libertà ed indipendenza a queste nazioni.

Bisogna ristrutturare i flussi migratori secondo criteri più razionali. Come dicevo qualche mese fa, accogliere i profughi vuol dire, tra le altre cose, impoverire e decimare la forza lavoro di quelle nazioni, perché a scappare sono sempre i giovani, che spesso non tornano più e quindi rubano braccia all’economia locale. Ospitare queste persone è senza dubbio un gesto umanitario, ma è anche un gesto miope perché condanna i loro Paesi d’origine ad un perenne stato di instabilità, corruzione e quant’altro abbia causato la fuga di queste persone sin dal primo momento. Senza contare che poi c’è chi ci marcia sopra. Vogliamo ricordare il caso Soumahoro? Se le accuse rivolte alla Associazione Karibu saranno confermate si profila un imperdonabile sfruttamento a scopo di lucro di migranti africani, indifesi e in difficoltà, da parte di altri africani più fortunati di loro. Vogliamo questo per questi poveri disgraziati?

In conclusione di uno dei post più lunghi che io abbia mai scritto (si vede che l’argomento mi appassiona molto?), l’operato del capo del governo fino ad ora si è rivelato in linea con quello che gli elettori che l’hanno votata avevano intravisto già lo scorso settembre. Vero, gli alleati ancora si devono abituare al ruolo secondario che giocano in questo nuovo scenario, e commettono errori grossolani che andrebbero evitati, ma sono certo che questi atteggiamenti saranno pian piano smussati con il tempo. Al momento, per me, Giorgia Meloni è da promuovere a pieni voti. Ed a quanto pare non sono l’unico a pensarla così.

Commenti

  1. ha scritto:

    Non so se riesci a leggere questo commento politico.

    Fammi sapere

    Risposte al commento di kOoLiNuS

    1. ha scritto:

      Condivido il fatto che la sinistra si sta dando la zappa sui piedi da qualche anno, e che la critica di una mancanza di un piano per il Paese andrebbe fatta a loro. Comunque è questo il bello del dibattito sul web: ognuno vede le cose da un punto di vista diverso, ma non per questo bisogna smettere di essere amici, no? 😉

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