due chiacchiere

Il budget di un anno tipico in casa camu

Qualche settimana fa Sunshine ed io, in un momento di calma nel fine settimana, ci siamo seduti per fare il punto del budget familiare e capire come siamo messi con le spese, tra apparecchi per i denti delle figlie, leasing della macchina e quant’altro. Un esercizio che consiglierei di fare a tutti, per avere un quadro più o meno chiaro delle entrate e delle uscite. Già, perché oggi con gli acquisti online a portata di click, è facile fare qualche spesuccia di cui non si era tenuto conto. Io stesso, lo ammetto, in passato mi sono lasciato prendere un po’ la mano, specialmente se si trattava di un gadget tecnologico. Ora che le spese per le figlie adolescenti sono in crescita, e dovendo mettere da parte qualche soldo per pagare la loro retta universitaria (che qui in America si preannuncia alquanto salata), siamo molto più attenti a dove vanno a finire i soldi guadagnati con tanta fatica durante l’anno. Ed ecco che m’è venuta in mente l’idea per questo post. Per semplicità, ho deciso di riproporzionare tutto ad un guadagno lordo di 100 mila dollari all’anno. Che sembrano tantissimi, ma vedrai che alla fine, in una famiglia di 4 persone, bastano appena per lo stretto necessario.

L’elenco qui di seguito si riferisce al nostro budget specifico, da residenti nello stato del New Jersey, in un comune non particolarmente benestante, ma neppure malfamato. Insomma, non abitiamo a Cortina D’Ampezzo, ma neppure a Scampia. Da notare che, proprio come in Europa, ogni stato applica un’IRPEF diversa, ogni comune usa un’ICI (si chiama ancora così?) diversa, ed il costo della vita è più alto della media, nello stato dove abitiamo. Ad esempio, uno dei motivi per cui molti pensionati se ne vanno in Florida è che lì non si paga IRPEF: zero, nulla, nada, si pagano solo le tasse federali. Un po’ come accade in Portogallo, dove vanno a sollazzarsi molti pensionati italiani.

Bando alle ciance, cominciamo dalle spese di base:

  • Guadagno lordo: 100.000
  • Tasse federali: 9.500 (grazie a tutte le detrazioni per i figli, il mutuo, ecc)
  • Tasse del New Jersey: 700
  • Tasse della California: 500 (eh già, abitare in uno stato e lavorare in un altro ha qualche svantaggio)
  • Mutuo: 24.000 (inclusi interessi, assicurazione casa ed imposta sull’immobile, tutto pagato tramite la banca)

E già siamo a 65.300 di netto, quindi circa il 35% in meno di quello che c’è scritto sulla busta paga. Ora guardiamo alle spese necessarie, nell’arco di un anno:

  • Supermercato ed alimentari: 12.000
  • Leasing automobile: 3.500 (l’altra l’abbiamo acquistata e finita di pagare un paio d’anni fa)
  • Assicurazione per due auto: 1.500
  • Benzina: 600
  • Contributi all’assicurazione sanitaria: 3.400 (inclusi i ticket per le prestazioni)
  • Bollette gas, luce, acqua, internet, fognatura: 3.300

E così se ne vanno altri 24.300 dollari per tenere la casa in funzione, per avere un’auto per andare al lavoro, e per sfamare le bocche fameliche di queste due adolescenti apparentemente senza fondo. Restano dunque 41.000 dollari per tutto il resto. Vediamo dove vanno a finire.

  • Spese di manutenzione della casa: 7.000 (dal sale per l’addolcitore dell’acqua troppo calcarea alle riparazioni del tetto, fino al divano nuovo ed a cose tipo una rinfrescata alle pareti e tutto l’occorrente per la manutenzione del prato e delle aiuole)
  • Spese di manutenzione auto: 1.200 (la macchina di proprietà sta cominciando a farsi un po’ vecchietta, tra pastiglie dei freni, gomme nuove, cinture che non funzionano, ecc)
  • Contributi ai fondi pensione: 4.500
  • Contributi al fondo per le rette universitarie: 3.400
  • Apparecchio dei denti della figlia grande: 1.800 (si, all’anno 🙁 ma l’anno prossimo abbiamo finito, poi si comincia con la figlia piccola)
  • Abbigliamento, attività sportive delle figlie e necessità varie: 5.100 (eh si, solo la tessera della squadra di calcio della figlia piccola costa 1.200 dollari all’anno, e questa è la lega più economica, ce ne sono altre da 3.000 dollari all’anno, cose da pazzi)

E se ne sono andati altri 23.000 dollari, e non abbiamo neppure cominciato a divertirci (cene fuori, viaggi, regali). Per questi sollazzi rimangono circa 18.000 dollari all’anno:

  • Tempo libero e vacanze: 5.000
  • Elettronica di consumo: 700
  • Varie ed eventuali: 5.000 (dal cibo dei gatti in affidamento ai quaderni per la scuola)

Alla fine, dei 100.000 dollari iniziali ne rimangono più o meno 7.000, in un anno. Soldi che cerchiamo di mettere da parte nel salvadanaio familiare, quando possibile, per affrontare spese impreviste. Come l’aver dovuto rifare il tetto di casa (che era vecchio di trent’anni), che ci è costato circa 10.000 dollari. Oppure il viaggio in Italia l’anno scorso, che, sempre riproporzionando tutto a 100k, ha inciso per 6.000 dollari sul budget familiare (eh già, spostare 4 persone in un volo transoceanico, di questi tempi, può essere esoso).

Beh, ora capisci perché molti americani sono stufi del Presidente Addormentato, sebbene i giornali vogliano farci credere che l’economia a stelle e strisce stia andando benissimo: con i nostri due stipendi, riusciamo a stento a mettere qualcosa da parte ed a fare qualche vacanza durante l’anno. Si ha sempre più spesso la sensazione di arrivare a fine mese con l’acqua alla gola.

Commenti

  1. USA ed Europa sotto questo aspetto sembrano andare a braccetto… Qui è uguale se non peggio.

    Risposte al commento di DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

    1. ha scritto:

      L’idea di riproporzionare tutto a 100 era proprio quella di dare la possibilità di vedere, in percentuale al proprio stipendio, quanto ogni spesa incide sul bilancio totale, per poter fare un confronto sul costo della vita che prescinda dal salario locale. Perché quando capita di parlare con i miei amici in Italia, pensano che guadagno una valanga di soldi rispetto agli stipendi italiani, ma andando a guardare nei dettagli, la verità è completamente diversa. Anzi, le protezioni sociali in Italia (dalla legge 104 fino al mettersi in maternità per più di una manciata di settimane) sono cose che qui in America possiamo solo sognare…

  2. ha scritto:

    Uhm, però non sono sicuro che riproporzionare tutto a 100k sia il modo giusto (a meno che 100k non sia una cifra abbastanza vicina al vostro budget annuale).
    Per intenderci, se la tessera per il calcio costa 1200 effettivi a persona, riproporzionando a 100k potrebbe portare il suo costo a 600 se guadagnate la metà, e a 2400 se guadagnate il doppio.
    Ora, capisco anche che con le percentuali si sarebbe perso l’effetto… ma così mi sembra esserci qualcosa che non va (a parte quel 600 di benzina che mi ha fatto sobbalzare – «ma questi fanno 300 km di strada l’anno?» – salvo poi ricordare che lì la benzina costa qualcosina in meno che qua in Italia…).

    Risposte al commento di Davide

    1. ha scritto:

      Si, in effetti l’idea di riproporzionare tutto a 100 era più che altro per convertire i costi in percentuale rispetto all’introito familiare, ma giustamente senza un punto di riferimento, è difficile capire se sia poco o molto. Diciamo comunque che il guadagno di casa camu è in linea con la media dello stato in cui abitiamo, quindi il costo della vita, sebbene riproporzionato a 100, è anch’esso paragonabile alla media, sempre per quanto riguarda il New Jersey. Il che significa che a tirare la cinghia siamo in molti.

      Riguardo alla benzina, si qui costa circa 80 centesimi al litro. Io lavoro da casa, e Sunshine insegna in una scuola in città, quindi non facciamo comunque migliaia di chilometri al mese. E poi ti confido un segreto (di cui parlerò spero nei prossimi mesi): una delle due macchine di casa è elettrica.

      Risposte al commento di camu

      1. ha scritto:

        Ok, però resta il fatto – il problema – che certe spese, se riproporzionate, perdono di significato, perché sono spese fisse e non variabili in base al reddito.
        A complicare le cose si aggiunge il fatto che certe spese sono relativamente “scalabili” (ad esempio se non posso permettermi l’iPhone da mille euri posso comprare il Redmi da cento), altre no (ad esempio qua la retta della piscina non è variabile in base all’ISEE ma è uguale per tutti, per cui la pagherà 60 € sia chi guadagna 6000 € al mese sia chi ne guadagna 600).

        Risposte al commento di Davide
        1. ha scritto:

          Insomma, devo rifare tutto da capo usando criteri completamente diversi.

        2. ha scritto:

          Spero comunque di essermi spiegato. Il senso era che il bilancio sarebbe più comprensibile con le percentuali (anche visivamente, con un grafico a torta ad esempio) ma al contempo è solo con le cifre assolute che possiamo farci un’idea di quale sia la spesa effettiva per molti beni e servizi…

          P.S. Ma non si può più replicare dopo la terza iterazione?

          Risposte al commento di Davide
          1. ha scritto:

            Si, ha senso. Il mio approccio era più che altro la proporzione tra entrate ed uscite: la piscina a 60 euro può sembrare costosissima se guadagni 600 euro, ed una sciocchezza se guadagni 6000. Però ho capito quello che intendi: i valori assoluti consentono di fare un paragone obiettivo. Poi giustamente bisogna separare i costi fissi da quelli variabili.

            P.S.: ho incrementato i livelli di annidamento dei commenti. Quando avevo creato il mio tema non pensavo si sarebbe arrivati a discussioni così… profonde 🙂

            Risposte al commento di camu
            1. ha scritto:

              Ecco, ci siamo capiti.
              Adesso purtroppo non potremo più “approfondire” la discussione, anche se sarei curioso di vedere fino a che livello si possono annidare adesso i commenti… 😁

              Risposte al commento di Davide
              1. ha scritto:

                Sette livelli (quindi 1 + 6 livelli di risposte) 🙂 Spero siano sufficienti! Tra l’altro sei sempre provvidenziale, perché il tuo commento non appariva ed ho notato un bug nel tema, prontamente risolto. Come farei senza di te! Buona Pasqua!

              2. ha scritto:

                Buona Pasqua anche a te!
                (Ho esaurito gli annidamenti, ma vediamo se il commento compare ugualmente!).

  3. Trap
    ha scritto:

    E’ il colmo che costi più fare dello SANO sport che comprare “troiai” (hamburger, patatine, ecc…). Qui, ad esempio, dove vivo io spendo 29 euro per 11 ingressi alla piscina comunale

    Risposte al commento di Trap

    1. ha scritto:

      Ah guarda, non me ne parlare. Al supermercato, se vuoi fare una dieta sana, la verdura al chilo qui costa tre volte tanto rispetto alla carne o alle schifezze. E’ tutto molto triste 🙁

  4. ha scritto:

    Posto che come scrivevo nell’altro post anche ormai abito qui negli States, ovviamente da moltissimo meno tempo di te, e mi sto facendo due domande sul futuro che ci attende.
    In cosa secondo te un presidente diverso potrebbe fare la differenza e perché proprio Trump?
    Non è una domanda retorica, sono genuinamente interessato a iniziare a comprendere le politiche economiche che dovremo attenderci e come queste potranno impattare la nostra permanenza qui.

    Risposte al commento di Andrea

    1. Trap
      ha scritto:

      Guarda l’Argentina: i poveri hanno votato un presidente che ha come uno degli obiettivi quello di eliminare la maggior parte del welfare, di cui i poveri beneficiano.

      Risposte al commento di Trap

      1. ha scritto:

        Beh da qualche parte bisognava cominciare a tagliare. L’Argentina, come la Grecia, aveva dato benefici a destra e manca per situazioni clientelari e di comodo. Quando hai un’inflazione galoppante come in Argentina, gli interventi per stabilizzare il bilancio non possono non impattare anche il welfare, che comunque era inesistente prima, e si basava su montagne di debito. Io non critico la ricetta di soffrire noi pur di non lasciare una situazione ancora più disastrosa alle generazioni future. Come ho già scritto, paghiamo gli errori ed i gozzovigliamenti, passami il termine, dei nostri padri, ma dobbiamo far qualcosa, anche a base di lacrime e sangue, per non passare questa patata bollente ai nostri figli.

    2. ha scritto:

      Andrea, a me in realtà non piace nessuno dei due, né Trump né Biden. Uno è troppo dirompente e con il suo carattere mercuriale rischia di destabilizzare sia la situazione economica che sociale, l’altro ha evidenti problemi di lucidità mentale, e non ha saputo varare politiche in grado di affrontare i gravi problemi nelle infrastrutture e nell’educazione, giusto per citarne un paio. Ci sono alcuni episodi di Last Week Tonight che davvero aprono gli occhi sulla triste situazione americana in quei frangenti.

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