due chiacchiere

Italicum, un compromesso decente

Leggo dai giornali italiani che in Senato è stata approvata la nuova legge elettorale, grazie all’appoggio della minoranza di Berlusconi, e con alcuni senatori del partito di maggioranza a fare opposizione (come al solito le cose in Italia devono essere inutilmente complicate). L’Italicum è stato il frutto di una lunga serie di compromessi, alcuni alla luce del sole, altri sottobanco. Ma per una volta ho deciso di lasciare da parte le manfrine politiche, ed andare al sodo analizzando la struttura di base di questa nuova legge elettorale. Dopo il proporzionale puro, il Mattarellum ed il Porcellum, l’Italicum si basa su alcuni capisaldi: è un sistema proporzionale con forte premio di maggioranza e, finalmente, l’accesso al doppio turno in caso di mancato raggiungimento di una maggioranza solida.

Se non ho capito male, di fatto è una variante della legge Calderoli precedentemente in vigore, in cui sono state accolte le critiche di incostituzionalità avanzate dalla Corte Costituzionale. Anche se rimane il premio di maggioranza, che ricordavo essere proprio uno dei punti critici del Porcellum per i giudici costituzionali. Magari qualcuno può spiegarmi come mai l’Italicum non soffre delle stesse pecche? Forse per via della riduzione a cento dei capilista bloccati, con l’apertura alle preferenze per tutti gli altri candidati? Certo, l’abbassamento della soglia di sbarramento al 3% per i partiti non coalizzati mi sembra il punto più debole: significa scoraggiare le coalizioni, e di conseguenza avere in Parlamento una frammentazione di partitucoli che potranno fare il bello ed il cattivo tempo a seconda di come tira il vento fuori da Montecitorio (chi si ricorda di quando Bertinotti fece cadere Prodi?).

Quello che invece mi piace è che la riforma assegna il premio di maggioranza alla prima lista, non più alla coalizione. Un pacchetto di 340 seggi che consentiranno al partito più votato di controllare agevolmente la Camera dei deputati e governare da solo. Il premio si conquista superando la soglia del 40 per cento. Il che vuol dire che le correnti all’interno di un partito faranno bene a ritornare nei ranghi, se vogliono far in modo di tornare a scaldare una poltrona nei palazzi del potere. Qualora nessuno riuscisse nell’impresa, il premio viene assegnato al secondo turno, in un ballottaggio nazionale tra le due liste più votate. Roba da far impallidire perfino il sistema dei Grandi Elettori vigente qui in America.

Commenti

  1. abysm
    ha scritto:

    Manca una cosa fondamentale che esiste in tutta Europa e non solo. Le preferenze.
    Senza le preferenze non cambia nulla. E’ sempre un governo di nominati, e come al solito i cittadini non valgono un ca++o.

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