Come forse ricorderai, due anni fa scrissi della mia prova su strada di una Tesla Model 3. Quello che non ho scritto sul blog finora è che circa sei mesi dopo quella prova, decisi di prenderne una in leasing, approfittando dei generosi eco-incentivi a disposizione. Per vedere l’effetto che fa, come cantava qualcuno una volta. E l’effetto è stato davvero emozionante, non posso negarlo: dall’accelerazione che t’inchioda al sedile, a tutta la tecnologia di cui è dotata, non si può negare che si tratti di un’automobile diversa dal solito. Mettendo da parte per un attimo tutto l’odio che Elon Musk ha attirato su di se in questi mesi, ed il fatto che dovrò probabilmente comprare un adesivo che dice “ho comprato questa macchina prima che Elon diventasse un (inserire epiteto a piacere)”, i veicoli sfornati dalla sua casa automobilistica sono belli e ben fatti.
Certo, di veicoli elettrici sul mercato ce ne sono oramai a palate. Peccato che qui in America le BYD non sono in vendita (maledetti siano i dazi e le guerre commerciali), altrimenti avrei probabilmente acquistato una di quelle auto. Ma il ventaglio di scelte rimane comunque ampio e variegato. Però nessun’altra macchina, da quello che so, è in grado di guidarsi da sola dalla partenza all’arrivo, senza toccare il volante neppure una volta. Qualche mese fa, Tesla ha regalato a tutti un mese gratuito di Autopilot (che altrimenti costerebbe 100 dollari), e così ne ho approfittato per mettere alla prova questa funzione, sia in città che in autostrada. Il verdetto è più che positivo: l’ultima generazione di Autopilot disponibile, la 12.x, ha una naturalezza che non mi sarei mai aspettato da un sistema automatico.
Le varie prove sul campo includevano situazioni strane, come un veicolo parcheggiato a destra sulla strada, o un altro che deve svoltare a sinistra e quindi va superato a destra. O ancora una deviazione per lavori che richiede di entrare nella carreggiata opposta, segnalata da coni lungo il percorso. In tutti questi casi, ed altri ancora, Autopilot non ha fatto una grinza e si è saputo comportare nella maniera giusta, con la dovuta cautela, rallentando, mettendo la freccia, e rispettando le regole della strada. La manovra che mi piace di più è la svolta a sinistra ad un incrocio. La macchina guarda attentamente da entrambi i lati, e s’immette nella corsia giusta senza esitazione, quasi meglio di come farei io. Certo, a volte prende la curva un po’ troppo stretta, come dico anche a mia figlia che inizia ad allenarsi per l’esame di guida, ma sono errori veniali che si possono facilmente perdonare.
Ma come fa la macchina a sapere che io non mi sto distraendo e leggendo il giornale come si vedeva una volta in certi video su YouTube? Il sistema si basa su una piccolissima telecamera installata sopra lo specchietto retrovisore, che monitora costantemente i miei occhi, e si assicura che stiano guardando in avanti, e non verso il basso per sbirciare lo schermo del cellulare, ad esempio. Se si accorge che sono distratto, mi mostra un avviso sullo schermo, e se entro qualche secondo non presto attenzione alla strada, inizia a rimproverarmi con un suono fastidioso. Se ancora persisto nell’essere disobbediente, mi mostra il cartellino rosso, e si disattiva, strillando come una matta. Ho letto che altri sistemi a questo punto si parcheggiano da soli nella corsia d’emergenza (nell’evenienza che il conducente abbia avuto un malore), mentre la Tesla continua a guidare verso la destinazione. Tre cartellini rossi in una settimana e ti sospendono il servizio per 10 giorni, se non sbaglio.
Ho tanto altro da raccontarti sulla mia avventura in quest’anno e mezzo di guida, ma ci sarà tempo nelle prossime puntate.
Commenti
Trap ha scritto:
Bellissimo, oltre che agli occhi che guardano la strada mi sembra che ci sia pure la regola delle mani sul volante, giusto?
Anche qui in Italia c’è la byd, ma solo pochi modelli. L’unico dubbio è la rete d’assistenza che sicuramente non è solo stesso livello di marche europee e questo è un fattore non da poco.
Risposte al commento di Trap
camu ha scritto:
All’inizio era così, ora non più. Basta solo tenere gli occhi sulla strada. Di notte, quando è troppo buio nell’abitacolo e la telecamera non vede gli occhi, allora si, bisogna toccare uno dei pulsanti-rotelle sullo sterzo per dire alla macchina che si sta facendo attenzione.