due chiacchiere

Porte aperte a… casa camu

Altro fine settimana intenso, su questi lidi, che mi ha costretto a scombussolare la cadenza di pubblicazione qui sul blog. Come ti dicevo, abbiamo messo la casa in vendita. Per attrarre potenziali acquirenti, qui si usa fare la cosiddetta open house, ovvero un giorno (in genere la domenica) in cui la gente può venire a dare un’occhiata senza prendere un appuntamento preliminare con l’agenzia immobiliare. Così negli scorsi giorni ho dovuto premere l’acceleratore nel finire i vari lavoretti di imbiancatura, aggiunta mensole nella dispensa, e via dicendo. La sfida era che non volevo prendere ferie, quindi lavoravo dalle 8 alle 11 del mattino, e poi attaccavo a lavorare (sia benedetto lo smart working).

La casa in vendita

Sabato scorso ho finito all’una e mezza di notte, ed era dai tempi del liceo in cui si andava in giro per le discoteche che non mi coricavo così tardi 😅 se si escludono i viaggi in Italia ed il cambio di fuso orario. Ma sono riuscito a rendere la casa presentabile per il giorno successivo, e quelli che son venuti, stando alle parole della signora dell’agenzia, hanno apprezzato la mia cura per i dettagli. Con gran soddisfazione dell’omino talebano che in questi giorni ha proprio scassato i cabbasisi, ed è stata una lotta continua tra il suo perfezionismo ed il mio “machissenefrega, tanto la gente non è mica matta come te, che guarda certi dettagli”.

Durante il Covid abbiamo ammodernato il salotto

Sia io che Sunshine ci siamo già trasferiti (le ragazze abiteranno con lei per la maggior parte del tempo), quindi la casa completamente vuota mi ha reso il lavoro più semplice, non dovendo spostare o coprire mobili per completare la mia lista di cose da fare. La sera andavo a riposare su un materasso gonfiabile in una delle camere da letto, e grazie al cielo ho finito, perché la mia schiena cominciava a lamentarsi più del solito, reclamando il materasso ortopedico che ho nel mio appartamento. Durante il giorno mi sentivo un po’ come Tom Hanks in Cast Away, tant’è che scherzavo con la figlia piccola del fatto che avevo cominciato a parlare con la spugna abrasiva, mia inseparabile compagna in quei giorni, ovviamente ribattezzata Signora Wilson proprio in riferimento a quel film 🫣

Il salotto con il camino

Qualcuno mi ha chiesto se questa sfacchinata fosse proprio necessaria, e se forse non conveniva vendere la casa nella sua condizione attuale, magari facendo uno sconticino agli acquirenti. Tanto si sa che poi la gente finisce per tinteggiare le pareti in base ai propri gusti ed alla tipologia di arredo che decidono di usare. Ma per me era piuttosto un modo per dire grazie a questa casa che ci ha accolti e protetti per ben 9 anni, una buona casa che non ci ha mai dato problemi (se non quelli di manutenzione ordinaria) ed è stata il palcoscenico dove le figlie sono cresciute, hanno trovato le loro amiche, e sono diventate delle piccole donne alla loro veneranda età di 16 e 14 anni. Una casa che ha visto attraversare i nostri momenti belli e quelli meno belli, un rifugio sicuro quando fuori tutto sembrava così difficile.

Ed allora, aiutarla a farsi più bella era il minimo che potessi fare. E poi non mi piace lasciare le cose a metà (l’omino talebano non me l’avrebbe mai perdonato). Scherzi a parte, ora sono rimaste un paio di cosette da finire, ma dato che l’open house è stata fatta, posso prendermela con più calma, e cercare di tornare ad un ritmo di vita più normale. Anche sul blog.

Commenti

  1. Trap ha scritto:

    La foto della nuova versione del salotto è così pulita e ordinata che sembra un rendering 🙂
    Complimenti per il lavoro. Spiace che voi dobbiate venderla 🙁
    Mi ricorda la tua cura nel vecchio appartamento pisano in via Emilia, dove avevi installato gli scaffali in ogni dove 😀 quanti ricordi…

    Risposte al commento di Trap

    1. camu ha scritto:

      Eh pazienza, è stata una bella esperienza, e sono certo che questa casa sarà una buona casa per chi verrà dopo di noi. Grazie per i complimenti, l’omino talebano era molto fiero del salotto. Riguardo agli scaffali, si, è un mio disturbo ossessivo compulsivo 😀

  2. Emanuele ha scritto:

    Ti vedo molto carico e mi fa piacere. Non dev’essere semplice ma traspira della serenità importante in questi momenti. Dato che finirà in vendita, sarebbe carino poter fare un giro nel resto della casa.
    Ciao,
    Emanuele
    PS: ah, dimenticavo, da un po’ di tempo gli “open-day” esistono anche qui. Non è frequentissimo ma è una dinamica che si sta diffondendo (permette al proprietario di evitare di avere 200 pomeriggi impegnati…).

    Risposte al commento di Emanuele

    1. camu ha scritto:

      Si, attraversata la fase dell’amarezza iniziale (ancora non del tutto finita, come puoi immaginare), mi sono reso conto che non valeva la pena piangere sul latte versato. Ritrovare un briciolo di equilibrio e concentrarsi su altre cose mi aiuta ad andare avanti, perché so che tutto sommato, pur essendo un “prodotto danneggiato durante il trasporto”, come uso dire quando parlo di quest’argomento, posso ancora offrire qualcosa a chi vuole starmi intorno.

      Sul discorso casa, avevo pensato di mettere tutte le foto, ma il mio tema non ha la funzione di “galleria” (non diciamolo troppo forte, che poi l’omino talebano si mette strane idee in testa, e poi chi lo sente!). Però mi hai convinto, quindi qualcosa m’inventerò, anche fosse una semplice lista di immagini da conservare in questo spazio a futura memoria.

      Per finire, gli open day… si, è proprio comodo fare tutto in un giorno. In realtà, qui si usa mettere una scatolina attaccata alla maniglia, con un codice, dentro la quale si mette la chiave della porta. Gli altri agenti immobiliari possono usarla per far vedere la casa ai propri clienti (quando la casa è vuota) senza dover concordare nulla con il nostro agente.

Rispondi a camu

Torna in cima alla pagina