due chiacchiere

Sono un bsociale

Piacevole cena ieri sera con alcuni amici, durante la quale si è toccato un argomento abbastanza “spinoso”, specialmente se affrontato al cospetto della moglie sempre attenta a queste cose: quanto tempo passare davanti al computer per la gestione ordinaria del proprio blog? Già da qualche giorno pensavo di scrivere un intervento proprio su questo tema. Ed avevo anche pensato ad una parola opportunamente coniata per l’occasione: la bsocialità. In contrapposizione all’asociale, ovvero colui che evita i contatti e le relazioni con le persone che lo circondano, perché non ne trae alcuna soddisfazione. Il giochino di parole può sembrare stupido: sostituire una A con una B, e via. Ma non è solo un cambio di lettera.

B come blog, B come bulimico

Innanzitutto esistono due possibili parole che sono sottintese da quella lettera: blog e bulimico (per questa seconda ringrazio Matteo che me la suggerisce). Un “bsociale” non è semplicemente qualcuno che rifiuta le relazioni nel mondo reale: lui anzi ha una bulimia di relazioni, ma nel mondo virtuale, quello dei blog. Credo di non dire nulla di nuovo con questa mia osservazione: spesso ci si lascia prendere dalla voglia di leggere tutti gli interventi sul proprio lettore RSS, oppure di rispondere ai commenti che i visitatori lasciano sul blog, o ancora di imbastire relazioni fittizie più complesse, che nascono da interessi comuni condivisi proprio tramite la rete.

Quanto costa il tuo blog?

Il prezzo da pagare, alla fine, è quello di dover trascurare per forza di cose, altri interessi oppure semplicemente il partner che magari avrebbe voglia di scambiare due chiacchiere dopo cena. Si tratta, ancora una volta, di una scelta da operare con cognizione di causa. Il valore di un sito come questo non si misura soltanto nel costo dello spazio web, oppure nei soldi guadagnati con la pubblicità. Il vero “costo” che si paga per possedere un blog ben fatto, è ciò a cui bisogna rinunciare per ottenerlo.

Commenti

  1. Matteo
    ha scritto:

    Ottima sintesi su un tema tanto complesso e tanto esplorato
    (ed efficacissimo neologismo “Bsocialità”! E’ un trade mark? Pat pending? Copy left?)

  2. Trap
    ha scritto:

    Sempre meglio che guardare il Grande Fratello 🙂 o no?

  3. camu
    ha scritto:

    matteo, no il neologismo è rilasciato con licenza creative commons 🙂
    trap, perché lo fanno ancora?

  4. Dimenticato
    ha scritto:

    Avere un blog, scriverci e vederlo crescere, è un piacere.
    Che come tutti i piaceri del mondo richiede tempo, esattamente come occupa tempo leggere un libro, giocare a biliardo, guardare la tv… E se il nostro tempo è la cosa più preziosa che abbiamo, dobbiamo attentamente scegliere come impiegarlo… E secondo me è meglio passare cinque minuti a scrivere un post, piuttosto che a guardare un reality. ^_^ (E su questo siamo d’accordo.)

    Internet, e qui non solo i blog ma anche forum e chat e newsgroup e simili, internet inteso come mezzo di collegamento tra le persone, crea una quantità virtualmente illimitata di occasioni comunicative: spetta a noi decidere come gestirlo. Ma definirci addirittura “bulimici sociali”…
    Non parlerei del blogger-tipo come di un “bsociale” (con troppe relazioni sociali, magari con la preferenza per quelle virtuali), lo definirei piuttosto come “bi-sociale”, ovvero con due socialità parallele: una online e una offline.
    Oppure, e qui siamo pi realistici, si può parlare di un individuo “multisociale”, con socialità differenti in base ai contesti e complementari tra loro. Quanta gente hai conosciuto attraverso internet, e poi ha incontrato “fisicamente”?

    In questo caso il prezzo da pagare per manifestarsi online è paragonabile a quello eccetera in modalità offline. E torniamo a dire che dobbiamo solo cercare di gestire al meglio il nostro tempo.

    (Ovviamente qui non parlo di patologie tipo assuefazione da internet ok niente di male ma qui non c’entra. E neanche di asocialità che è del tutto condivisibile ok ma qui non c’entra.)
    (Scusa la lunghezza, ho provato a sintetizzare ma, la prossima volta giuro che faccio un trackback)

  5. enio
    ha scritto:

    il “bsociale” di solito mette in conto di essere anche “cornuto”, un pò come quelli che un tempo passavano il tempo sul pc a programmare e questo è statistico. Il tempo sottratto alla partner e ai rapporti sociali di tipo A lo si paga in qualche modo e sopra ne indico uno dei più “dolorosi”. Solitamente la cosa è reciproca perchè solitamente a bloggare sono in due e quindi le corne si sprecano fintanto che…..

  6. Monte
    ha scritto:

    Ho appena cliccato su qualche google ad 😉

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