due chiacchiere

Tutti chiacchiere e distintivo

Stamattina, mentre l’autobus è bloccato per un incidente causato dalla gente che non sa guidare quando nevica, leggo sul giornalino gratuito degli scontri in Yemen per mandare a casa il loro capo di Governo. Stando alle fonti della notizia, la gente era stufa del regime imposto dall’alto, ed ha preso spunto dai recenti focolai in Tunisia ed Egitto per intraprendere un’azione simile. Ora dico io, in Italia siete sempre a lamentarvi che Berlusconi di qua, Berlusconi di la, che non se ne può più e via dicendo. Beh, non sarebbe ora di prendere esempio da questi coraggiosi cittadini e fare una cosa simile nel Belpaese? Lo so, l’incitazione alla violenza non è mai una cosa buona, ma mi pare che tutti quelli che si lamentano, alla fine, s’accontentano di tirare avanti. Ci vuole la rivoluzione, per cambiare le cose. Come in Yemen, Tunisia ed Egitto.

Commenti

  1. Andrea Pinti
    ha scritto:

    Ma va, qui ci sono le veline in tv, il campionato di calcio, il grande fratello, amici e tra poco se non sbaglio c’è Sanremo.

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    1. camu
      ha scritto:

      @Andrea Pinti: allora Mubarack dovrebbe prendere esempio da Berlusconi, mi stai dicendo? 😀

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      1. Andrea Pinti
        ha scritto:

        @camu: Suppongo che la situazione in Tunisia ed Egitto sia sensibilmente peggiore rispetto alla nostra, almeno dal punto di vista del “popolo”. In Italia ci sono gravi problemi sotto tanti punti di vista, da politici a sociali, ma bene o male a fine mese ci arrivano quasi tutti e tanta (troppa) gente riesce anche a trarre vantaggio dalla situazione italiana.

        Secondo me qui ci si è abituati alla non meritocrazia, all’aver bisogno di spinte e spintarelle varie, a dover fare i lecchini con i prof. in Università per riuscire a portare a casa voti migliori e così via. E’ come se fosse questa la normalità, e nonostante ci si trovi a subire la metà del tempo passivamente questi comportamenti della collettività, per l’altra metà se ne trae un vantaggio.

        Stamattina leggevo un articolo (http://bit.ly/g1eHSL) che prima mi ha lasciato indignato, poi mi ha scosso il cervello e mi ha fatto pensare profondamente alla situazione lavorativa in Italia.

        Qui si fa di tutto per avere il posto fisso e per difendere chi ce l’ha, senza considerare minimamente che i lavoratori in questa categoria sono oltremodo “favoriti” dalla legislazione italiana. I privilegi dei lavoratori a tempo indeterminato si sono trasformati in diritti (solo per la loro categoria, vista la situazione contrattuale del resto dei lavoratori) e sono diventati inamovibili. La stagnazione del mercato del lavoro italiano è IMHO la peggiore delle rovine dell’Italia, non facendo altro che alimentare il circolo vizioso che è l’Italia stessa e diminuendo la produttività media del lavoratore.

        Tanti si lamentano ma troppi se ne approfittano, è questo il problema 🙁

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        1. camu
          ha scritto:

          @Andrea Pinti: riporto un passaggio dall’interessante articolo che segnali, una delle colonne dell’economia americana che in Italia i sindacati non capiranno mai!

          Easy firing = easy hiring. I want companies to hire people. In fact, my fondest wish is that all my readers who are searching for jobs find one this year. The more restrictions government places on terminating employees, the more hesitant companies are to hire new people.

  2. fiordicactus
    ha scritto:

    Quando l’ho detto io ad alcuni “giovani di sinistra” non meglio identificati politicamente, mi hanno detto che “anche da noi in Italia ci sono state manifestazioni”! . . . e io non me ne sono accorta, e sì che non guardo solo Rai1! 🙂

    Non essendo anglofona mi traduci la citazione, sono curiosa! Grazie! 😉

    Ciao, R

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    1. Andrea Pinti
      ha scritto:

      @fiordicactus: Licenziamenti facili = assunzioni facili. Voglio che le compagnie assumano persone. Infatti, il mio desiderio più grande è che tutti i miei lettori che sono alla ricerca di un lavoro ne trovino uno quest’anno. Più restrizioni il governo mette sui licenziamenti, più le compagnie avranno problemi ad assumere.

    2. camu
      ha scritto:

      @fiordicactus: ben trovata da queste parti 🙂 E grazie Andrea per l’essere stato il Google Translate della situazione. Quella citazione esprime quello che io vado sostenendo da anni quando parlo con i miei “amici” sindacalisti in Italia. Ma il posto fisso, quello che poi lascia milioni in balia dei cococo, è l’unica chimera che conta per loro! Ed allora tenetevi Berlusconi!

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      1. Federica
        ha scritto:

        @camu: so true. 🙂

  3. Caigo
    ha scritto:

    Il punto è qui in Italia non stiamo ancora “sufficientemente male” (concedermi l’espressione). Me lo confermano i ragazzi Egiziani che vengono a lavorare ogni estate nella mia città e che sono disposti a farsi “ilo mazzo” dividendo un appartamento in 10 per portare a casa due soldi.
    Qui nonostante le lamentele c’è ancora chi può permettersi di rifiutare dei lavori con la motivazione (in parte legittima) di cercare un’occupazione di loro gradimento.
    Quando questo “lusso” cesserà per sempre allora e solo allora forse qualcuno qualcuno comincerà a parlare seriamente di rivoluzione.
    Rivoluzione con il buon senso spero.

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    1. Andrea Pinti
      ha scritto:

      @Caigo: Condivido

    2. camu
      ha scritto:

      @Caigo: verissimo 🙂 Ma io parlavo di rivoluzione per togliere Berlusconi dal posto in cui si è “incatenato”… non per altri motivi. Tutti pensano che sia un uomo ingiusto, mafioso, corrotto, porco e quanti più aggettivi hai, più ne puoi mettere! Se davvero è così, ci vuole una rivoluzione proprio come in Egitto.

      Risposte al commento di camu

      1. Caigo
        ha scritto:

        @camu: Se Berlusconi in questi anni è riuscito a farsi eleggere e rieleggere significa che “non tutti” lo vedono come una figura negativa.
        I suoi sostenitori sono meno appariscenti dei suoi detrattori (anche nel web) ma restano comunque tanti.
        Berlusconi ha fondato parte del suo successo anche sulla creazione del nemico, ovvero il comunismo. Un comunismo che non esiste più ma che lui ha saputo tenere in vita come spauracchio.
        Oggi cavalca l’onda della persecuzione e non sono pochi quelli che ne appoggiano la tesi.

        Per quanto riguarda i casi di Egitto e Tunisia queste nazioni hanno una cosa in comune. Sono governate da decenni dalle stesse persone, una famiglia, una vera casta.
        In Italia non abbiamo ancora il “governo familiare” ma il sistema casta direi che è ben radicato.

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        1. Andrea Pinti
          ha scritto:

          @Caigo: Per Egitto e Tunisia, da prendere in considerazione anche la questione demografica. Per chi interessa, un punto di vista più o meno condivisibile: http://bit.ly/i9kZnS

          Risposte al commento di Andrea Pinti
        2. Caigo
          ha scritto:

          @Andrea Pinti: Link interessante. “….che come tutti i giovani sono più inclini a fare casino….”.
          La teoria può anche aver senso ma la storia da sempre prende delle pieghe a volte imprevedibili.
          I vecchi (citati su asphalto)di oggi non sono i vecchi di 100 anni fa.
          Boh… il tempo ci darà la risposta speriamo non faccia male.

          Risposte al commento di Caigo
        3. camu
          ha scritto:

          @Caigo: ma è anche vera un’altra bellissima frase di quell’articolo “in Italia questo non succederà mai, perché i giovani – vivendo in mezzo ai vecchi- pensano e vivono come dei vecchi, e i vecchi sono vecchi.”

  4. Caigo
    ha scritto:

    ps: Nel commento ho litigato con la grammatica, non fateci caso. 😕

  5. Trap
    ha scritto:

    Occhio che la storia insegna, purtroppo: in Africa quando “cade” un dittatore, al suo posto viene un altro.

    Risposte al commento di Trap

    1. camu
      ha scritto:

      @Trap: quindi vuoi dire che quando non ci sarà berlusconi, arriverà un altro come lui?

      Risposte al commento di camu

      1. Trap
        ha scritto:

        @camu: stavo parlando dell’Africa 😀

  6. Simona
    ha scritto:

    dunque…vorrei sottolineare una cosa che mi preme tanto quando sento ‘non si arriva a fine mese’ o ‘a mala pena ci si arriva a fine mese’…
    ragazzi io sono assunta con uno di quei contratti co.co.co. e quando riesco a prendere ‘solo’ 500€ non mi durano neanche un giorno, perchè ci devo pagare l’affitto!!!!!! e con lo stipendio (che se lo chiami tale si offende pure) di mio marito arriviamo solo a metà mese!!!!
    in Italia si sta malissimo!!! e chi sta al governo dovrebbero rendersene conto!!!!
    qui si parla solo di ruby gate, del legittimo impedimento, di quante se ne tromba berlusconi…ma a me non me ne fotte niente!!!!!!!!!!
    e quando hai due bambini da vestire e dar far mangiare, non so io quanto ti girano le palle in questo paese di merda!!!!
    sono mesi che assistiamo al ‘giochetto’ del ‘mo faccio cadere il governo’ da parte di Fini e compagnia bella…e allora che mostrino le palle e diano una sterzata alla dirigenza politica…
    qui abbiamo: il dittatore napoleonico che fa tutto ciò che vuole, tanto ha la sua schiera di lecchini che lo difende; la lega che è drogata di federalismo; l’opposizione che è in catalessi; il neonato terzo polo che a quanto pare lancia il sasso e tira indietro la mano…
    ma che si prendessero tutti sottobraccio ed andassero a fanculo…
    e scusate i francesismi…

    p.s.: perdonami Camu, mi sono lasciata un ‘pizzico’ andare, se credi che sia eccessiva puoi anche censurarmi…

    Risposte al commento di Simona

    1. camu
      ha scritto:

      @Simona: censurarti? Io non posso che applaudirti invece! Perché mi rendo conto che il sentimento che tu esprimi in maniera così “verace” è alquanto diffuso, e proprio da lì nasceva il mio articolo sulla possibile “rivoluzione” 🙂 La classe politica, anche grazie alla legge elettorale che loro stessi hanno chiamato “porcellum” rimane sempre la stessa, anche se la gente vota per cambiare. Sono sempre gli stessi vecchi bacucchi da 20 anni a gestire la cosa pubblica, a giocare con la pazienza degli Italiani. Che prima o poi finirà davvero (vedi scontri di Roma di qualche tempo fa).

    2. Caigo
      ha scritto:

      @Simona: Mi associo a camu, non hai niente da farti perdonare, la tua è una testimonianza lucida e dai contenuti condivisibili.

      Risposte al commento di Caigo

      1. Simona
        ha scritto:

        @Caigo: grazie 🙂

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