due chiacchiere

Una partita a biliardo

Più difficile a dirsi che a farsi: era una decina d’anni che non facevo una partita a biliardo, se facciamo eccezione per quella volta quando giocai con lo zio della mia dolce metà. Non che sia mai stato un accanito giocatore, ma visto che al computer ci avevo spesso giocato, perché non provare su un vero tavolo, con un vero panno e vere biglie (o “bilie” come si legge sui manuali). Abbiamo adottato delle regole semplificate, giusto per divertirci un’oretta. Se conosci regole più specifiche, non esitare a lasciarmi un commento.

Le regole sono quelle tipo della “palla 8” dove ci sono 15 palle, sette a colore uniforme, sette con una riga nel mezzo, e una nera. Il regolamento esige che tutte le palle siano posizionate all’interno di un triangolo: la 8 al centro, la 1 sul puntino che delinea il quarto di campo, e agli altri angoli una palla rigata e una piena. Uno dei due giocatori “spacca” colpendo la bianca (biglia battente) con la stecca e sparpagliando il gruppo. Senza fare troppo i pignoli sulle varie regole che disciplinano l’azione di spaccatura, abbiamo stabilito che chi mette in buca una palla (esclusa la 8 e la bianca), stabilisce quali sono le proprie palle.

Scopo del gioco: mandare in buca tutte le proprie palle (piene o rigate) prima dell’avversario, e la 8 per concludere. Ogni palla viene colpita tramite la palla bianca, che è l’unica che si può toccare con la stecca. Per ogni tiro, se necessario, bisogna dichiarare quale palla si vuole colpire e la eventuale buca in cui infilarla. Tale regola diventa obbligatoria nel caso dell’ultima palla, la 8 nera. E questo è tuttociò che serve, direi, per passare un’oretta allegra con gli amici.

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