due chiacchiere

Archivio del mese di ottobre 2008

Il mio primo Halloween

E così anche il mio primo Halloween sta per arrivare. Una festa radicata nella tradizione americana praticamente da sempre, e che negli ultimi anni è stata “importata”, attraverso gli scaffali dei centri commerciali, anche in Italia. Lo scorso fine settimana ho scolpito la mia prima zucca: la nostra fattoria di fiducia (quella dove andiamo a raccogliere le mele) le vende a 6 dollari ciascuna. Dirai: ma come, a prescindere dal peso? Si, gli americani non sono molto forti in matematica, quindi piuttosto che do the math, preferiscono la formula più semplice di vendita al pezzo. C’erano zucche giganti come non le avevo mai viste in vita mia, cose che voi umani non potete neppure immaginare 🙂 L’ho portata a casa, ho tirato fuori il coltellino da intaglio, e mi sono messo all’opera. Leggi il resto di Il mio primo Halloween

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Ammettilo, anche a te è capitato di leggere un articolo molto interessante su un blog, e di lasciare un commento all’autore. Poi ripassi sul blog dopo qualche tempo, e ti accorgi di esserti perso una serie di risposte al tuo commento, semplicemente perché avevi dimenticato di tenere sott’occhio quel post. Bene, se il blog che segui usa la piattaforma WordPress, esiste un’estensione veloce da installare e facile da gestire: Subscribe to comments. Vorrei lanciare qui una campagna di sensibilizzazione ad adottare questo plugin: leggo molti blog interessanti, ed a volte mi capita di lasciare qualche commento. Ma non riesco a star dietro a tutte le discussioni: grazie a quest’estensione è possibile ricevere un avviso per email ogni volta che qualcuno inserisce un nuovo commento ad un post a cui si è partecipato. Più comodo di così. Cosa aspetti? Partecipa anche tu alla campagna di sensibilizzazione: invita i tuoi blog preferiti ad adottare questo plugin.

Buona fortuna, Charlie

La prima cosa che mi viene da dire, se non hai ancora avuto l’occasione di guardare il film Tutte pazze per Charlie, è di sconsigliartelo fortemente se hai fatto fioretto di astinenza sessuale. Tant’è vero che qui in America ne è addirittura consigliata la visione ad un solo pubblico adulto, e non credo sia necessario aggiungere altro. La storia racconta di un ragazzo vittima di un bizzarro sortilegio: ogni donna con cui avrà una relazione, lo lascerà dopo poco tempo, si sposerà con il successivo fidanzato e sarà felice per tutta la vita. Ovviamente appena la notizia si sparge, le donne di tutta la città si mettono in fila per avere una storia con il “magico” ragazzo. Leggi il resto di Buona fortuna, Charlie

Gattostanco incontra Burberry

Non sei riuscito a dormire stanotte perché la curiosità di conoscere i nuovi intervistati ti tormentava? Bene, l’attesa, anche per questa settimana, è finita. Oggi ho due ospiti d’eccezione seduti sulle poltrone del mio salotto virtuale: gattostanco (nel seguito indicato dalla G) da una parte, burberry (indicata con una B) dall’altra. Con entrambi è stato un bel botta e risposta sulla preparazione dell’intervista, in particolare con gattostanco, che non si è limitato ad una risposta fredda ed impersonale del tipo “tieni le tue risposte” e via, ma ne ha approfittato per darmi qualche consiglio, creando uno spunto per l’interessante discussione che ne è seguita. Per par condicio devo dire che anche Burberry mi ha dato qualche dritta; inoltre negli scorsi giorni è stato il suo compleanno, quindi vorrei “dedicarle” quest’intervista come regalo! Auguri. Leggi il resto di Gattostanco incontra Burberry

Quando le parole si assomigliano

Allenare l’orecchio a comprendere una persona che parla in inglese, significa tra le altre cose imparare a cogliere al volo (o comunque il più velocemente possibile) le differenze tra le parole, per non fraintendere quello che il nostro interlocutore ci sta dicendo. Esistono ad esempio tutta una serie di sostantivi, aggettivi e verbi che si pronunciano in maniera molto simile, ma si scrivono in maniera diversa, ed hanno ovviamente significati diversi. Se per esempio la tua amica ti sta raccontando che le sue scarpe sono dyed, non vuole dirti che le poverine sono morte in seguito al troppo utilizzo. Dyed è il passato di dye, tingere. La pronuncia è però simile a died (passato di die, morire), il che potrebbe creare qualche imbarazzante momento di smarrimento. Leggi il resto di Quando le parole si assomigliano

Compra un Dell Latitude D630

Cominciato il nuovo anno scolastico, le file per comprare tutto l’occorrente si sono ripetute anche quest’anno, nelle cartolibrerie. Ricordo sempre quando andavo alla Buffetti del mio paesello, a presentare l’elenco di tutti i libri, i righelli e gli album per il corso di educazione artistica (si fa ancora, al liceo?). Certo i tempi erano diversi, e l’elenco non comprendeva un portatile: all’epoca c’erano ancora quelli della IBM con lo schermettino a fosfori verdi che si apriva a “metà computer”, con davanti la tastiera e dietro il pacco di batterie, credo. I tempi sono cambiati da allora: oggi si trovano in commercio aggeggi per tutte le tasche (sia in senso economico che di dimensioni) e per tutte le esigenze. Avendo avuto tra le mani un Dell Latitude D630, in questi giorni, posso dirti come mi sono trovato. Leggi il resto di Compra un Dell Latitude D630

Spaghetti cinesi espressi

Da giorni pensavo a cosa scrivere per il millesimo articolo sul mio blog. Quale argomento poteva celebrare questo traguardo? Poi il lampo di genio: passare la parola alla camu-moglie. Se finora era rimasta dietro le quinte, un po’ come la moglie del Tenente Colombo, oggi è arrivato il momento di dare anche a lei un ruolo da protagonista. In questa sua prima apparizione, ti spiegherà come ha inventato la ricetta semplice e gustosa proposta qui di seguito. In fondo proprio la cucina è la stanza più frequentata di questo nostro appartamento virtuale. Per fare le cose in grande stile, è disponibile la versione inglese della ricetta, se vuoi allenarti con le lingue straniere. Allora come direbbero gli inglesi, please help me welcome… la camu-moglie. Leggi il resto di Spaghetti cinesi espressi

Volo italo americano

Qualche settimana fa, un mio amico mi ha segnalato una nuova trasmissione andata in onda su MTV Italia la scorsa estate: Italo Americano, con Fabio Volo. Il sottotitolo che darei io è “un pinco pallino qualsiasi a zonzo per le routes a stelle e strisce”, ma non in senso negativo: in fondo lo sappiamo tutti che il modo di essere di Volo è proprio caratterizzato da questo atteggiamento sempliciotto e curioso del mondo. Partendo dalla roccaforte di Chicago del vincitore delle elezioni primarie, il democratico Barack Obama (di cui Volo sembra essere ufficialmente un sostenitore) e passando per New York, Washington, New Orleans, Las Vegas e San Francisco, arriva fino a Los Angeles. Finalmente qualcuno che presenta l’America non con il solito stereotipo di gente grassa con in bocca un hot dog, mentre fa la fila per comprare l’iPhone.

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