due chiacchiere

Anche le batterie sono stressate

In realtà volevo intitolare quest’articolo “Anche le batterie, nel loro piccolo, si stressano”, in omaggio ad un classico della letteratura comica italiana che diventò una mia grande fonte d’ispirazione ai tempi dell’università, ma per esigenze editoriali (all’omino talebano seduto sulla mia spalla piacciono i titoli corti) ho scelto qualcosa di meno prolisso. Quisquiglie a parte, l’ispirazione per il post di oggi mi è venuta quando, qualche settimana fa, ho acquistato un nuovo portatile (un Dell Latitude 5491 ricondizionato dalla casa madre, al modico prezzo di 230 dollari, per i più curiosi), per rimpiazzare il mio fedele Asus acquistato due anni e mezzo fa. Sebbene a livello di prestazioni quest’ultimo fosse ancora più che adeguato alle mie esigenze, il problema era la batteria (non rimuovibile), che oramai in meno di un paio d’ore passava dal 100% ad un misero 15% di carica. Sono andato a spulciare su eBay ed Amazon per vedere quanto costasse una batteria di ricambio, ed ho visto prezzi intorno ai 60 dollari. A questo si aggiungeva un complicato lavoro di smontaggio per aprire le viscere del portatile e rimuovere quella vecchia. Così, quando ho visto il Dell in offerta, non c’ho pensato due volte.

Non volendo ripetere lo stesso errore, mi sono messo a fare delle ricerche per capire dove avessi sbagliato nel mantenere in buono stato quella batteria: va bene che oggi siamo abituati all’usa e getta di tutto quello che ci circonda, ma non riuscivo ad accettare che nel giro di un paio d’anni si fosse deteriorata in maniera così drastica. Cerca che ti ricerca, mi si è aperto un mondo completamente nuovo che ha smontato le mie antiquate convinzioni su come prolungare la vita di questi componenti vitali per ogni dispositivo mobile. Dai tempi del Nokia 3310 con la batteria al nickel-cadmio ne è passata di acqua sotto i ponti, e concetti come l’effetto memoria e la necessità di far scaricare completamente la batteria, a quanto pare, non si applicano più a quelle al litio.

Quattro batterie cilindriche ed una piatta per cellulari su un tavolo

La batteria agli ioni di litio funziona sul movimento degli ioni tra gli elettrodi positivi e negativi. In teoria un tale meccanismo dovrebbe funzionare per sempre, ma in realtà temperatura ed il continuo spostamento degli elettroni da una parte all’altra (il ciclo) e l’invecchiamento degli elementi chimici all’interno, diminuiscono le prestazioni nel tempo. Comunque la situazione davvero micidiale, stando a quello che leggevo, è quella in cui la batteria si scarica completamente. Da qui lo stress a cui accennavo nel titolo: per dirla in parole povere, quando la carica è a zero, vuol dire che tutti gli ioni sono ammassati su un lato (ed è per questo che a volte si vedono queste batterie gonfiare, anche in maniera pericolosa). Se c’è una cosa che abbiamo imparato dal Covid è che stare tutti ammassati in uno spazio ristretto non è mai una buona idea, ed a quanto pare lo stesso concetto vale per gli ioni di litio.

Per questo motivo sia i cellulari che i portatili moderni mettono a disposizione un’opzione sia per limitare la carica massima ad un valore inferiore al 100 percento, sia per spegnere il telefono quando la carica scende al di sotto di un certo valore soglia, evitando in questo modo che i poveri ioni siano accalcati e si facciano male tra di loro. Questo spiega perché la batteria del mio povero Pixel 3a si sia rovinata solo dopo due anni e mezzo e circa 300 cicli, contando che la caricavo al 100% ogni paio di giorni, dopo averla scaricata quasi completamente. Ora ho imparato la lezione, e non appena vedo la soglia di carica scendere al di sotto del 30%, corro subito a mettere l’arnese in questione sotto carica. E tu, hai altri consigli in merito per prolungare la vita di questi componenti delicati?

Commenti

  1. Trap
    ha scritto:

    Guarda, ho un portatile Asus U36S comprato nuovo nel ormai lontano 2010 e la sua batteria dura ancora almeno 2 ore (non dirmi come sia possibile, è così!). Non ho mai avuto particolari accorgimenti, la mia moglie (te pareva) l’ha scaricata spesso perché si dimenticava di attaccare la spina mentre preparava i compiti scolastici.

    Ho anche un altro portatile, un HP ProBook (con Intel di quarta generazione) e questa batteria è messa peggio, dura meno di mezz’ora.

    Fortunatamente entrambi i portatili hanno la batteria rimovibile 🙂

    Risposte al commento di Trap

    1. ha scritto:

      Infatti avevo preso l’Asus proprio dopo aver letto un sacco di recensioni relative alla buona qualità in generale. E devo dire che non potevo lamentarmi. Mi ha seguito persino in spiaggia quando siamo andati in Florida l’anno scorso, e non mi ha mai dato problemi. Avrò avuto sfortuna con la batteria. Ma adesso faccio attenzione in maniera quasi maniacale a tenere la carica sempre tra il 50 e l’80 percento.

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