A quanto pare i lettori di questo blog non sono amanti di contest e concorsi online vari, a giudicare dal tasso di partecipazione praticamente nullo alla mia recente iniziativa 🙂 Per la serie: la gente si lamenta che tutto costa sempre troppo, e poi quando qualcuno regala qualcosa, non si fa avanti nessuno. Strani tipi, gli italiani. Forse quello che scoraggiava era il doversi rimboccare le maniche… come dice un mio amico, “piace, la pappa pronta”. Ed allora eccotela qui, la pappa: trenta codici (fino ad esaurimento scorte) per attivare un nuovo dominio su Tophost a soli 5 euro più IVA. I codici sono offerti gentilmente da Arquen e dal sottoscritto, vinti regolarmente tramite l’applicazione FattoreQu su Facebook. La regola è la stessa dell’altra volta: lascia un commento chiedendo di averne uno, con una breve spiegazione di come lo utilizzerai (facoltativa). Più semplice di così…
Archivio degli articoli in angolo pc, pagina 3
Il web a riga di comando
Una dimostrazione del fatto che il browser sta diventando il nuovo vero “sistema operativo” del futuro, viene da un giovane sviluppatore di Monaco di Baviera, Stefan Grothkopp (ma perché non si sente mai dire di un Italiano che faccia una cosa analoga?) che ha lanciato nel 2008 Goosh, una specie di “shell” (quei strani terminali a caratteri che si trovavano nelle precedenti generazioni di computer) per interagire con Google. Per i nostalgici di questa modalità di interazione con il proprio computer, un’occasione per rispolverare vecchi ricordi. Per i giovani che non hanno mai visto una cosa del genere, uno spunto di riflessione su quanto siano fortunati ad usare mouse ed altre periferiche di puntamento! Un grosso complimento a Stefan per l’uso sapiente delle più moderne tecnologie del web.
In Italia manco Wikipedia si salva
Partendo da un post di Wolly sull’argomento, mi sono recentemente edotto (ma guarda un po’ come parlo in maniera forbita oggi) su una questione che sembra affliggere la versione italiana dell’enciclopedia online più famosa del mondo: Wikipedia. Personalmente mi rivolgo spesso alla versione americana, che trovo in genere più completa e curata, ma mi rattrista leggere che nel Belpaese in cui tutto va a rotoli, neppure le applicazioni in rete riescono a salvarsi. Il nocciolo della questione? Come forse saprai, in Wikipedia ci sono degli amministratori, che hanno il compito di supervisionare tutto ciò che gli utenti scrivono sui vari argomenti: un po’ vigili urbani, un po’ comandanti in capo di un esercito di volontari che decidono di donare il proprio tempo e le proprie conoscenze per il bene collettivo. Bene, pare che si stiano verificando, sempre più frequentemente, degli abusi di potere da parte dei “capi” italiani, che senza motivi ben precisi, alzano il cartellino rosso (senza neppure quelli gialli come da regolamento) espellendo gli utenti che si azzardano a criticare il loro operato. Ma che per caso questi amministratori sono nati dalle parti di Salò? Certo, non mi stupisce che il solito modo di pensare individualistico all’italiana abbia contaminato anche la rete. Forse sta gente più che su Wikipedia dovrebbe stare su Facebook.
Una nuova mappa autoreferenziale
Da un po’ non si vedeva spuntare in rete una di quelle mappe piene di linee e pallini che rappresentano la “topografia” della blogosfera italiana. L’aveva fatto qualche anno fa Nova24 (pare che l’immagine non sia più disponibile, ma io da qualche parte ho sempre il poster a tutta pagina che uscì nell’edizione cartacea), e ci riprova oggi Vincos, usando i dati di Blogbabel e Vox Populi, che rimangono (critiche e vendite su eBay a parte) i punti di riferimento per monitorare il chiacchiericcio nella rete italica. Sinceramente non mi è chiara l’utilità di questi studi, se non per ragioni demografiche e vagamente sociologiche, ma è sempre divertente vedere se il proprio blog c’è. Io devo aver perso almeno due decimi di vista (e dire che già me ne manca parecchia), ma alla fine sono riuscito nell’impresa di trovarmi. Sono in buona compagnia, accanto a Robin Good, Pandemia, Tagliablog, ed altri. Leggi il resto : Una nuova mappa autoreferenziale
L’italia è su Google Maps
Forse sono l’ultimo ad essersene accorto, ma mentre cercavo un indirizzo italiano su Google Maps, mi sono accorto con mia grossa meraviglia che la scorsa estate si sono sbizzarriti a fotografare tutti gli anfratti del Belpaese, ed ora hanno messo online il risultato di questa minuziosa rassegna. C’è persino il minuscolo paesino al confine tra Molise, Puglia e Campania, dove la moglie ed io c’eravamo persi di notte alcuni anni fa. Per non parlare della Sicilia, che è praticamente coperta per intero. Insomma, una bella sorpresa per gli emigranti come me, che ogni tanto sentono l’umana nostalgia di passeggiare (anche se solo virtualmente) per i luoghi in cui hanno vissuto tanti anni. Leggi il resto : L’italia è su Google Maps
Come si pronuncia?
Se segui questo sito da qualche tempo, saprai che pur criticando spesso l’andazzo delle cose nel Belpaese, sono sempre ben contento di parlare di nuovi servizi Italiani che s’affacciano in rete. Gente che ci prova, che porta avanti la propria idea con coraggio, investendo tempo, denaro e passione nel proprio progetto. Quello di oggi è particolarmente utile per chi si trasferisce all’estero come me. Ma anche a chi abita nel Paese del Tricolore: televisione, radio e giornali vengono infarciti quotidianamente di parole e nomi stranieri. Noi Italiani non siamo mica come i francesi che traducono nella loro lingua persino parole d’uso comune come "computer" o "mouse": la nostra lingua è ogni giorno sempre più colonizzata da neologismi, termini presi in prestito da altri idiomi e via dicendo. Per non parlare dei nomi delle stelle di televisione e cinema: quante volte m’è capitato di sentire storpiare un nome da colleghi e amici. È qui che viene in aiuto il sito www.comesipronuncia.it: basta digitare il nome di una celebrità straniera e si ascolta la pronuncia corretta. Dal calcio alla filosofia, dalla politica alla musica, dalle località allo spettacolo, le voci contenute nel sito sono migliaia. E se la star cinematografica americana o il poeta rumeno che stiamo cercando non c’è, basta richiederlo. Nel giro di qualche giorno viene inserito.
Il futuro che verrà
Carina la pubblicità di Paypal per far sapere che presto aprirà la propria piattaforma agli sviluppatori, per integrare in maniera molto più flessibile le loro applicazioni con i pagamenti. In effetti era una cosa attesa da molto tempo: i semplici “bottoni” attualmente disponibili consentono un’interazione molto limitata e rigida con il sistema di pagamento più famoso della rete. Speriamo che il futuro immaginato da quelli che hanno realizzato la campagna pubblicitaria, sia realtà quanto prima 🙂
Microsoft paga bene
Il nuovo motore di ricerca di casa Microsoft ha decisamente una marcia in più rispetto alla concorrenza: ti paga moneta sonante quando compri qualcosa seguendo uno dei risultati (anche non sponsorizzati) mostrati nelle loro pagine. Questo non è un articolo sponsorizzato, ma avendo già accumulato 100 dollari in un mese, mi sembrava giusto fare un po’ di pubblicità al servizio Cashback made in Redmond. Chissà se una cosa del genere prenderà mai piede nel mondo del commercio elettronico italiano!
