due chiacchiere

Archivio degli articoli in corso d'inglese, pagina 14

Un cambio di mente

Vedo che le mie “lezioni” d’inglese cominciano a riscuotere un piccolo successo. Lungi dall’avere una pretesa educativa (a quello ci pensa già la scuola) sono piuttosto un pretesto per parlare delle curiosità grammaticali (e non solo) della lingua parlata tutti i giorni per le strade di New York. Ad esempio, ieri ci siamo messi d’accordo con un amico per vederci a Times Square, e prendere un gelato all’ombra dei giganti pannelli LCD. Alla fine lui mi fa Anyway, don’t change your mind as usual! Leggi il resto di Un cambio di mente

Potresti farcela in inglese

Nelle precedenti puntate, abbiamo arricchito un pochino il vocabolario inglese: credo fosse la cosa più indispensabile per le vacanze, sia che tu abbia deciso di trascorrerle sulla spiaggia a due passi da casa, oppure in qualche sperduta isoletta greca a caccia di avventure. Oggi però ti parlo di un paio di modi di dire, raccolti dalla vita quotidiana. Il primo, in particolare, è da sfoggiare quando si vuole dare l’impressione di una buona padronanza del linguaggio: you could do with. Letteralmente: potresti farcela con. Ma in realtà significa semplicemente you need. Dopo una corsetta al parco, rientrando tutto sudato, qualcuno ti dirà sicuramente you could do with a shower. Ma non nel senso “potresti farti una doccia” bensì: hai bisogno di una doccia. Le due espressioni need e could do with sono intercambiabili. Leggi il resto di Potresti farcela in inglese

Bastano due click per imparare

Calano gli accessi alla rete, nel bel mezzo del mese di Agosto. La gente, ovviamente, preferisce starsene sotto l’ombrellone piuttosto che davanti ad un monitor. D’altro canto se vuoi conoscere la straniera (o lo straniero) di turno, un po’ d’inglese bisogna masticarlo. Eccoti alcune nuove dritte semplici e veloci:

  • Listen! This is the most important part of any conversation. You might think a conversation is all about talking, but it will not go anywhere if the listener is too busy thinking of something to say next.
  • Find out what the other person is interested in. You can even do some research in advance when you know you will have an opportunity to talk with a specific person.
  • Ask questions. What do they like to do? What sort of things have they done in their life? What is happening to them now? What did they do today or last weekend?
  • Forget yourself. If you are too busy thinking about yourself, what you look like, or what the other person might be thinking, you will never be able to relax.

Come dici? Non sai leggere quello che c’è scritto qui sopra? Beh, allora come ti viene in mente di abbordare una straniera? Meglio che ti concentri sulle bellezze locali! Leggi il resto di Bastano due click per imparare

Ancora sui numerabili

Qualcuno mi ha chiesto, scrivendomi un messaggio privato, di parlare ancora dei nomi cosiddetti “numerabili” (contabili, si direbbe in inglese). Le regole, a dire il vero, sono semplici e molto intuitive. Se un nome è countable, usiamo la preposizione “un, uno” prima di esso, ha un plurale e può essere usato in frasi con domande tipo “quanti…”, Possiamo usare un numero prima di esso. Se un nome è uncountable, suonerà bene accanto alle espressioni come some oppure any, non usiamo mai un numero davanti a esso. Ad esempio: There is some beer in the fridge. Is there any beer in the fridge? Tanto per dare un’idea, i nomi di bevande sono generalmente uncountable; analogamente per i nomi di materiali (olio, plastica, ferro). Leggi il resto di Ancora sui numerabili

Sesso sicuro col prosciutto

L’appuntamento con il supermercato ci aspetta ogni fine settimana: ansiosi attendiamo che il postino ci recapiti il foglio con le promozioni in corso, poi stiliamo la lista della spesa e ci dirigiamo verso il nostro ShopRite di fiducia. Si tratta di una catena di supermercati, un po’ come in Italia può essere il Carrefour o l’Esselunga. Notato qualcosa di strano nel nome? L’errore nello scrivere la parola right (giusto, bene, corretto) è voluto: ho già detto che gli americani sono pigri quando parlano e scrivono, e questa ne è l’ennesima conferma. Visto che la pronuncia è la stessa, perché scrivere right quando si può usare il più breve rite? Se quindi vieni in vacanza in America, non preoccuparti di leggere parole come nite, lite, brite (rispettivamente notte, luce e brillante): il tuo maestro d’inglese non era un asino, sono gli americani a storpiare le parole. Leggi il resto di Sesso sicuro col prosciutto

Come fare a lavorarsi la strada

Va bene, il titolo sembra un po’ ambiguo, ma mi serve per introdurre la lezione d’inglese di oggi. Se al ristoranti senti chiacchierare le due cameriere ed una dice all’altra I worked my way up to this, non devi fraintendere: la tipa non pratica certo un secondo “equivoco” mestiere, dopo quello al ristorante. Questo modo di dire, invece, si utilizza quando si vuole esprimere di aver lavorato duramente e con fatica, per raggiungere un obiettivo. Un po’ a tutti è capitato di mettere da parte un po’ di soldi alla settimana, per ritrovarsi un discreto gruzzoletto alla fine dell’anno: ecco, in inglese direi che you worked your way up to that money. Leggi il resto di Come fare a lavorarsi la strada

Le bacchette di… pollo

Per vivere in un Paese straniero, una delle cose indispensabili è procurarsi da mangiare. Ti toccherà in altre parole andare al supermercato e fare un po’ di spesa (food shopping). In America, la scelta sui banconi è altrettanto varia che in Italia, ma spesso si trovano cose dallo strano aspetto. Ci sono quindi due opportunità: evitarle a priori, affidandosi al solo senso della vista, oppure sapere di cosa si tratta. Prendiamo ad esempio il cartello che annuncia una promozione all’ingresso: chicken drumsticks, only $3.99 per pound. Da quando in qua il pollo suona la batteria con le bacchette? Infatti letteralmente drum è il tamburo, stick è la bacchetta. Il mistero è presto risolto: con quattro dollari ti compri una libbra di cosce di pollo. Leggi il resto di Le bacchette di… pollo

Gli americani ce l’hanno corto

… il linguaggio, cosa avevi capito? In effetti nella mia posizione di osservatore “esterno” di questa lingua bizzarra, posso confermarlo: gli americani sono pigri, meno parole usano e meglio è per tutti. L’ovomaltina, famosa polvere al cioccolato da sciogliere nel latte, qui si chiama Ovaltine, per fare un esempio. Oppure il lunghissimo “allacciare le cinture di sicurezza” diventa un ben più corto buckle up. Ma il caso più evidente è quello mostrato nel cartello qui di seguito. In Italiano bisognerebbe dire: parcheggio riservato solo ai veicoli autorizzati, gli altri saranno soggetti a rimozione coatta; permesso numero 10.

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