due chiacchiere

Archivio degli articoli in biblioteca, pagina 12

Farsi strada con l’inglese

Ne avevo già parlato un paio di settimane fa: grazie ad una collaborazione con il sito Il mio inglese, la lezione d’inglese di oggi è tenuta da una delle loro professoresse. Un salto di qualità di tutto rilievo: finora tutto si era basato sulla condivisione della mia esperienza quotidiana con questa lingua, in giro per le strade americane, dai cartelli stradali ai ristoranti, dai modi di dire alle pubblicità. Adesso grazie a questa cooperazione, c’è nientepopodimeno che un insegnante a proporci uno spunto di riflessione. Come direbbero gli americani in questo caso, please help me welcome our guest teacher. Farsi strada con l’inglese: Leggi il resto »

Il Giovanni Rana americano

Credo sia arrivato il momento, dopo tante “chiacchiere” scritte sull’inglese, di ascoltare qualcosa. Nelle scorse settimane è andata in onda in televisione una pubblicità che reclamizza i prodotti della compagnia telefonica Sprint. Un po’ come ha fatto l’italiano Giovanni Rana, mettendosi in gioco personalmente per promuovere i suoi prodotti, così è stato per Dan Hesse, il capo di Sprint. Che seduto al bancone del bar, ci spiega qualcosa sulla sua compagnia. Ho scelto questo spot perché le parole sono comprensibili, la durata non è eccessiva (30 secondi) e l’argomento non è noioso (i telefoni cellulari). Se pensi che l’esperimento ti sia piaciuto, magari potrò farlo altre volte. Il Giovanni Rana americano: Leggi il resto »

Quando le parole si assomigliano

Allenare l’orecchio a comprendere una persona che parla in inglese, significa tra le altre cose imparare a cogliere al volo (o comunque il più velocemente possibile) le differenze tra le parole, per non fraintendere quello che il nostro interlocutore ci sta dicendo. Esistono ad esempio tutta una serie di sostantivi, aggettivi e verbi che si pronunciano in maniera molto simile, ma si scrivono in maniera diversa, ed hanno ovviamente significati diversi. Se per esempio la tua amica ti sta raccontando che le sue scarpe sono dyed, non vuole dirti che le poverine sono morte in seguito al troppo utilizzo. Dyed è il passato di dye, tingere. La pronuncia è però simile a died (passato di die, morire), il che potrebbe creare qualche imbarazzante momento di smarrimento. Quando le parole si assomigliano: Leggi il resto »

Inglesi contro americani

Abitando in Italia, sicuramente sarà più probabile che tu vada in Inghilterra che non negli Stati Uniti. Allora ho pensato di dedicare una lezione alle tanto “chiacchierate” differenze tra l’inglese britannico e quello americano. Nulla di difficile, ma qualche incomprensione si potrebbe creare, usando la parola sbagliata nel contesto sbagliato. Per esempio, se qui dici take the lift and go to the third floor, ti guarderanno con aria perplessa: lift è l’ascensore britannico, che diventa elevator in America. Oppure quando vai a fare il pieno di benzina, al distributore inglese dirai petrol, mentre qui sarà il gasoline (spesso abbreviato come gas). Ma il più divertente, che crea qualche confusione, è il verbo to hire: assumere una persona in americano, noleggiare (in genere un’automobile) per i londinesi. Quindi non dire mai I want to hire a car all’autonoleggio dell’aeroporto di New York, il tipo ti prenderebbe per matto. Inglesi contro americani: Leggi il resto »

Le parole intuitive americane

Che la semplicità sia il concetto fondamentale alla base della lingua americana, l’ho già detto e ridetto un sacco di volte. Basta pensare che la burocrazia qui non ha mai attecchito seriamente in oltre duecento anni di storia. Già, persino i moduli per comunicare con la pubblica amministrazione sono tutti uguali nella struttura e disposizione grafica, standardizzati da una legge sulla semplificazione amministrativa di una ventina d’anni fa. Tutto a beneficio degli stranieri: leggendo un cartello in cui si avvisa che il walkway è chiuso per lavori, basta poco a capire che si tratta del marciapiede (notare la differenza tra i due vocaboli). Le parole intuitive americane: Leggi il resto »

Un contorno molto caldo

Quando si viaggia all’estero, prima o poi tutti dobbiamo affrontare le nostre lacune linguistiche in un luogo famigerato e temuto, specialmente da noi italiani: il ristorante. Abituati da sempre alla suddivisione in antipasti, primi, secondi e contorni, ci troveremo spiazzati a leggere un menu che elenca entrées, (main) courses, appetizers and pastas (rigorosamente con la s finale, che rende il tutto vagamente spagnoleggiante). Ci sarebbe da dedicare un’intera categoria a questo argomento, ma partiamo dalle basi per fare almeno una figura decente davanti alla cameriera. Un contorno molto caldo: Leggi il resto »

Un cambio di mente

Vedo che le mie “lezioni” d’inglese cominciano a riscuotere un piccolo successo. Lungi dall’avere una pretesa educativa (a quello ci pensa già la scuola) sono piuttosto un pretesto per parlare delle curiosità grammaticali (e non solo) della lingua parlata tutti i giorni per le strade di New York. Ad esempio, ieri ci siamo messi d’accordo con un amico per vederci a Times Square, e prendere un gelato all’ombra dei giganti pannelli LCD. Alla fine lui mi fa Anyway, don’t change your mind as usual! Un cambio di mente: Leggi il resto »

Potresti farcela in inglese

Nelle precedenti puntate, abbiamo arricchito un pochino il vocabolario inglese: credo fosse la cosa più indispensabile per le vacanze, sia che tu abbia deciso di trascorrerle sulla spiaggia a due passi da casa, oppure in qualche sperduta isoletta greca a caccia di avventure. Oggi però ti parlo di un paio di modi di dire, raccolti dalla vita quotidiana. Il primo, in particolare, è da sfoggiare quando si vuole dare l’impressione di una buona padronanza del linguaggio: you could do with. Letteralmente: potresti farcela con. Ma in realtà significa semplicemente you need. Dopo una corsetta al parco, rientrando tutto sudato, qualcuno ti dirà sicuramente you could do with a shower. Ma non nel senso “potresti farti una doccia” bensì: hai bisogno di una doccia. Le due espressioni need e could do with sono intercambiabili. Potresti farcela in inglese: Leggi il resto »

Torna in cima alla pagina