due chiacchiere

Archivio degli articoli in corso d'inglese, pagina 6

Elmo ci spiega come fare le smorfie

Per la curiosità d’inglese di oggi, prendo spunto da uno dei video per bambini che guardo di tanto in tanto sul mio telefono mentre torno a casa dal lavoro 🙂 Già, perché per quanto possa sembra strano, sono convinto che i cartoni animati siano uno dei modi migliori per imparare una lingua straniera, dato che usano un linguaggio semplice, adatto a chi non ha un vocabolario particolarmente ricco di termini, e mescolano divertimento ed educazione in maniera coinvolgente ed intelligente. Così mentre Obama e Romney se le dicono di tutti i colori tirando in ballo Big Bird, uno degli amichetti pennuti di Sesame Street, io ti propongo questo breve video in cui Elmo ed Ed Helms ci spiegano il significato della parola grimace. Se hai dubbi, non esitare a chiedere nei commenti qui sotto. Leggi il resto di Elmo ci spiega come fare le smorfie

I versi degli animali in inglese

Ho sempre avuto problemi con i nomi dei suoni prodotti dai vari animali in italiano: solo da poco ho scoperto che il corvo crocida, il pavone paupula e che il cane dolorante uggiola. Figuriamoci in inglese, dove queste parole sono usate molto di rado. Per fortuna l’approccio onomatopeico la fa da padrone in questi casi. Quindi ho deciso di scrivere un elenco dei vari versi, sia come promemoria personale, che come spunto di riflessione per te che verrai presto a fare bird-watching sulle sponde del fiume Hudson. Leggi il resto di I versi degli animali in inglese

Sorvolare sui pantaloni in inglese

L’altro giorno stavo parlando con dei colleghi di uno dei progetti a cui stiamo lavorando, e mentre analizzavamo una delle funzionalità meno chiare, la persona a cui è stato assegnato il compito di implementarla, ha detto I don’t know yet what i’ll be doing, i think i’ll let myself fly by the seat of my pants. Preso alla sprovvista da questo modo di dire che non avevo mai sentito prima, sono andato a cercare in rete cosa volesse intendere, ed ho scoperto che in americano è un’espressione usata quando non si ha ancora ben chiaro in mente il proprio piano d’azione. Un po’ come il buon vecchio I’ll play it by ear, che avevo già citato qualche anno fa. Che io ricordi, in italiano nulla di analogo, o sbaglio? Leggi il resto di Sorvolare sui pantaloni in inglese

Tanti baci ed arrivederci

Ora che le vacanze volgono al termine, è tempo di iniziare a spolverare il proprio inglese per non fare una figuraccia di fronte al professore, quando ci farà una domanda a bruciapelo sulla lingua di Albione. Per darti una mano, riprende oggi  l’appuntamento periodico con le curiosità della lingua americana, grazie al quale potrai esplorare virtualmente i segreti di questa lingua affascinante. Oggi prendo spunto da un cartello pubblicitario di una banca che ho visto l’altro giorno, sul quale era scritto kiss your fees goodbye. Letteralmente si potrebbe tradurre con “dai un bacio d’addio alle commissioni”, usando un modo di dire abbastanza diffuso: kiss something goodbye (good night). Quel cartello mi ha fatto riflettere su queste espressioni, e così ho deciso di farci un articolo 🙂 Leggi il resto di Tanti baci ed arrivederci

Compra una macchina con la teoria dei giochi

Il momento di acquistare una macchina nuova, prima o poi, arriva praticamente per tutti (a meno che tu non abiti a Manhattan). Se c’è una cosa che mi suscita un odio viscerale, è l’andare da un concessionario ed incontrare uno dei tanti venditori superpompati che ti faranno fare esattamente quello che vogliono loro, grazie all’esperienza di anni ed anni di affinamento delle loro tecniche diaboliche, praticate quotidianamente. Al contrario dell’acquirente, che varca la soglia di una concessionaria una volta ogni cinque anni o più, e quindi si trova impreparato a questa sfida all’ultimo accessorio. Una lenta danza il cui scopo è stremare il cliente e fargli mettere la firma su un pezzo di carta. La soluzione che ci propone il professor Bruce Bueno de Mesquita? Non andare a combattere questo duello a casa dell’avversario. Ecco la sua intervista in inglese, per l’appuntamento periodico con la lingua a stelle e strisce. Leggi il resto di Compra una macchina con la teoria dei giochi

Mi dia un terzo di libbra di prosciutto

La scorsa settimana sono andato a fare la spesa, e come di consueto è arrivato il momento di ordinare i salumi. Preso il numerino, inizio a dare un’occhiata alle offerte speciali, per vedere se c’è qualcosa di interessante. E mentalmente faccio le conversioni tra sistema metrico decimale e misure americane. Già, qui chili e litri non esistono: si va avanti a botte di libbre e galloni. Per rendere la vita più complicata, non esiste l’equivalente di un etto, ma bisogna dire “un quarto di una libbra”. Una libbra (ovvero un pound) equivale a 16 once, o per gli europei, a circa 450 grammi. Half a pound of Bologna (pronunciato boloni) sono quindi circa 200 grammi di mortadella. Una volta la mia pessima pronuncia di half a pound ha fatto capire al tipo al bancone a pound e quando mi sono accorto che aveva già affettato quasi mezzo chilo di formaggio, m’è preso un colpo 🙂 Leggi il resto di Mi dia un terzo di libbra di prosciutto

Pronuncia inglese per italiani

Come dicevo qualche tempo fa, i video di John Peter Sloan mi sono stati molto utili nel tempo per affinare la mia pronuncia ed evitare che i denti diventassero tette (teeth si pronuncia tif, non tit). Oggi te ne propongo uno che si concentra sui suoni più difficili per noi italiani: la TH, la R, la W e soci. Io ad esempio non riuscirò mai a pronunciare correttamente wood e wool (ma oramai mi sono rassegnato) mentre sono diventato abbastanza bravo con la H. Davvero interessante è la spiegazione su quali contorsioni far fare alla propria lingua per essere dei provetti anglofoni. Leggi il resto di Pronuncia inglese per italiani

Dare un tono alla propria automobile

Quand’ero in Italia, portavo la mia fida Yaris a fare il tagliando una volta all’anno, verso la fine di Novembre. Un po’ perché così prescriveva la garanzia, un po’ per scongiurare il pericolo di rimanere in panne in qualche sperduta località dello Stivale, in piena notte e senza copertura cellulare. In fondo lo diceva anche la pubblicità una volta: prevenire è meglio che curare. Arrivato qui in America, ho continuato questa tradizione con la macchina della moglie: un coupè con 12 anni e centomila chilometri sulle spalle, che a detta del meccanico potrebbe durare altrettanto, per come la teniamo. Così un paio di settimane fa ho preso un appuntamento per un tune up, e mentre aspettavo che cambiassero olio e filtri, mi è venuto in mente l’argomento per la lezione d’inglese di oggi. Leggi il resto di Dare un tono alla propria automobile

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