due chiacchiere

Ed anche la patente per la moto è fatta

Ebbene si, alla veneranda soglia dei cinquantuno anni, finalmente posso depennare dalla mia bucket list il desiderio di imparare a guidare una moto come si deve, e non un semplice scooter come l’avevo in Italia. Lo scorso fine settimana, come ti raccontavo un mesetto fa, dopo due giorni intensi passati a seguire le indicazioni degli istruttori e cercare di azzeccare percorsi ad ostacoli su due ruote, ho passato l’esame per la patente A 🤩. Per fortuna qualcuno lassù mi vuole bene, perché il meteo nel fine settimana è stato annuvolato, riparandoci quindi dalla canicola estiva che ci ha asfissiato in questi giorni, ma allo stesso tempo non ha piovuto (il corso si sarebbe tenuto lo stesso), evitando rovinose cadute sul mezzo a due ruote. Ora devo solo andare alla motorizzazione a presentare l’attestato, così potranno aggiornare la mia patente.

Le moto parcheggiate in un ampio parcheggio, pronte a cominciare la giornata

ll corso si è svolto su delle Suzuki GN125 un po’ datate (l’istruttore ha detto che hanno almeno 30 anni), ma che erano più o meno facili da guidare, anche per chi come me non toccava un mezzo a due ruote dai tempi dell’università. La parte più ostica è stata l’inversione ad U all’interno di un rettangolo disegnato a terra di circa 6 metri di larghezza, e per fortuna non era parte dell’esame, perché altrimenti mi avrebbero probabilmente bocciato, visto che controllare la frizione (o quel che ne è rimasto dopo 30 anni di abusi) su queste vecchie moto era un’impresa da non poco. Però alla fine ci siamo divertiti molto, e nessuno è stato bocciato, neppure una ragazza che non aveva mai guidato nessun mezzo a motore su due ruote.

Gli istruttori giocavano le parti del poliziotto buono e del poliziotto cattivo, ed uno di loro ha persino il suo canale YouTube, in cui se ne va a spasso per il New Jersey con la sua moto a scoprire case abbandonate e conoscere gente originale. L’altro, un uomo sulla sessantina che dai lineamenti sembrava uscito da uno di quei documentari americani che parlano di appassionati di Harley Davidson, pur facendo il burbero, ha avuto una pazienza senza limiti con tutti noi neofiti del mezzo, specialmente con me quando non capivo qualche parola tecnica usata per descrivere questa o quella tecnica di guida. Una che non dimenticherò facilmente: la friction zone. Che esprime il concetto di tenere la frizione a metà (punto di presa?) per far appena camminare la moto in un percorso ad ostacoli. Un po’ come si faceva all’epoca con le macchine in salita. Come puoi immaginare, per gli americani abituati al cambio automatico, è stato un concetto non facile da apprendere.

Nel mio post precedente ho ricevuto un paio di suggerimenti su che tipo di moto prendere. Dicevo che mi sarebbe piaciuto un Piaggio MP3 oppure uno scooterone, ma dopo aver provato l’ebbrezza di una moto vera e propria, devo ammettere che mi sono ricreduto, ed ora capisco quello che mi dicevate nei commenti. Sarei orientato per lo stile che qui chiamano cruiser, un po’ come le Harley appunto. Ma il mio budget è molto più limitato, intorno ai 4000 dollari, e così ho visto due marche che potrebbero fare al caso mio: Royal Enfield e Triumph. Certo, non avranno l’affidabilità delle giapponesi, ma vorrei una moto con il sedile per il passeggero, per portare in giro le figlie o altri passeggeri, se dovesse capitare l’occasione. Sono orientato su questa Meteor 350: il motore non sarà una scheggia, ma penso che per un principiante possa andare bene. E poi le recensioni dicono che è comoda per i viaggi lunghi.

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Commenti

  1. Fiordicactus ha scritto:

    Congratulazioni per la nuova patente.
    Ma quello che mi ha spinto a scriverti sono le notizie di alluvioni nello NewJersey

    Tutto da bene lí a casa? Mi/ti auguro di sí, ti mando comunque un abbraccio, per te e la famiglia!!!

    Ciao, Fior

    Risposte al commento di Fiordicactus

    1. camu ha scritto:

      Ciao, si è stato un pomeriggio di piogge torrenziali. Per fortuna noi abitiamo in collina, e non abbiamo avuto allagamenti. Ma altri se la sono vista proprio brutta, con un metro d’acqua in strada.

      Ma che bello leggere un tuo commento! Come stai?

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