Mi chiedevo qualche giorno fa se qualcuno si ricordasse ancora del motore di ricerca “antiGoogle” (così lo battezzò la stampa italiana lo scorso Febbraio) tutto italiano, o meglio tutto padovano, chiamato Volunia. Mi pare di capire che tutto l’entusiasmo iniziale si sia sgonfiato man mano che il marketing del prodotto si è dimostrato scostante, puerile ed arraffazonato. Fino al cedimento strutturale dell’intero castello di carte avvenuto lo scorso Giugno a seguito della lettera amara scritta da Marchiori (l’uomo che ha contribuito all’algoritmo di Google, si diceva). Personalmente, come probabilmente ricorderai, m’ero dimostrato alquanto scettico, e subito i miei lettori più duri e puri non hanno perso tempo a dire che mi sbagliavo e che sarebbe solo stata questione di tempo. Beh, il tempo è passato, ma accedendo al servizio vedo sempre non più di sei o sette persone connesse, e nelle mie statistiche non sono riuscito a trovare neppure un accesso proveniente da quel motore di ricerca.
Di quest’avventura mi rimane un’email nella casella di posta, dall’oggetto scritto in italiano ed il contenuto in un inglese grossolanamente maccheronico (devono essere gli stessi che avevano tradotto il pecorino con doggy style al Ministero), di cui riporto il paragrafo di apertura. Un ottimo epitaffio da scolpire sulla lapide di Volunia.
Dear Power User,
First of all THANK YOU for your attention, curiosity and enthusiasm for the Volunia project.As such, before introducing to you the important news, we would like to apologize for our silence in these months. Our absence, which must have seemed unjustifiable, has actually served to listen and understand your precious opinions; the advices and numerous suggestions we received were actually essential to identify several problems, to improve the Beta version of Volunia and to keep developing our capability.
La parte che più fa male, comunque, è la lettera di Marchiori, in cui si intravedono tutti i mali tipici dell’Italia contemporanea: la gente che decide pur non avendo le conoscenze, i vecchi “baroni” attaccati alla poltrona che pensano più al proprio tornaconto che al reale successo di un progetto o alle generazioni future, una dirigenza che si mette subito sulla difensiva quando qualcuno ne mostra le lacune.
(dalla lettera di Marchiori) Lascio la direzione tecnica di Volunia perché qualcun altro vuole farla al posto mio. Vuole poter decidere tutto, senza di me. E si è quindi sostituito alla mia posizione, intimandomi di farmi da parte. Di fronte a questo io sono rimasto esterrefatto. Qualcuno ha pensato che dopo tutti questi anni, lavoro e sacrifici, l’infrastruttura del progetto è pronta a partire, ora ci si può sostituire a chi ha ideato e creato questo progetto.
Commenti
Come volevasi dimostrare.
Ancora mi stupisco di come ci siano state migliaia di persone che hanno sprecato bytes per gridare al miracolo italiano e santificare marchiori, che tristezza. Almeno ci siamo salvati dalla figuraccia internazionale visto che volunia non se l’é ciulato nessuno fuori dal belpaese.
Risposte al commento di From uk
@From uk: beh, sulla biografia inglese di Marchiori su Wikipedia hanno scritto della polemica con l’Università di Padova, quindi un minimo di figuraccia l’hanno fatta ugualmente. Strano che invece sulla versione italiana questo dettaglio sia stato omesso 😉
@Camu, se nelle statistiche non riesci a trovare riferimenti a Volunia, forse è perché Volunia si appoggia a Bing. Io delle volte sono entrato nel tuo blog utilizzando Volunia. 😛
Comunque, continuo a pensare che l’idea di unire la ricerca e il social sia un’idea geniale. Il “problema” è che esistono i giganti Google, Bing, ecc., quindi quel che serve a Volunia è trovare i modi giusti per farsi conoscere.
Apple è diventato quello che è grazie al marketing. Il nuovo sistema operativo è una ciofeca, da quello che leggo in giro, però le persone continuano a comprare i prodotti Apple. Perché?
Windows da tanti è soprannominato winzoz. Però sto winzoz ce l’hanno pure quelli che lo chiamano così. Perché?
Google sta diventando una ciofeca con tutta la pubblicità che mette attorno ai risultati. Però continuiamo ad usarlo. Perché?
Non è solo questione di funzionalità, ma anche di marketing. Volunia è un progetto universitario. Chi deve occuparsi del marketing, lo studente e il professore? 😀
Risposte al commento di Arquen
@Arquen: esatto, il marketing è la chiave del successo. Ma ricorda che dietro Volunia c’è anche una start-up creata apposta, uno “spin-off” della ricerca universitaria padovana, come si dice in gergo. Possibile che questa start-up non sia stata in grado di assumere un paio di bravi laureati in marketing, magari proprio dall’Università di Padova? Questa è la differenza che vedo io (e che vede Marchiori nella sua lettera) tra Italia ed America: la sinergia e la cooperazione, che nel Belpaese sono visti come spettri da tenere lontano, per la paura che il vicino ci rubi l’idea o per puro individualismo, mentre nella terra a stelle e strisce sono la norma e conducono a risultati eccellenti.
Risposte al commento di camu
@camu: ehm, premettendo che Apple ha fatto causa a Samsung, azienda con cui collabora, alla faccia della cooperazione e dell’individualismo, e che Google, Facebook, Amazon, Apple, Microsoft, ecc. si fanno le scarpe l’una con l’altra continuamente… 😛 il termine start-up in Italia è nato da poco. Ci vuole tempo. Gli Stati Uniti per imparare a giocare a calcio per davvero hanno impiegato tanti anni e ancora ce ne vorranno. 😛
Risposte al commento di Arquen
@Arquen: io parlavo di cooperazione e sinergie fra i dipartimenti all’interno di una stessa azienda, è chiaro che tra aziende diverse si sbranano, ma questo vale ovunque nel mondo, no? Forse in Italia ci sono troppi monopoli e la concorrenza non esiste 😉
Risposte al commento di camu
@camu: beh, anche all’interno di Facebook si sono sbranati, per dirne una. 😛
Sul fatto che in Italia funzioni in maniera differente, questo è fuori discussione. In Italia, per chi investe in un progetto, conta poco il potenziale e tantissimo il prodotto garantito al 100%. Sono due modi differenti di fare business, dovuti anche al modo in cui chi caccia i soldi è riuscito a farli sti soldi. In Italia i soldi li tiene chi crea dei prodotti e quindi se investe lo fa basandosi sulla propria esperienza di business personale. Negli Stati Uniti è probabile che funzioni in maniera differente perché chi tiene i soldi sono persone che investono in borsa o si occupano di attività lontane dal prodotto concreto, e quindi fa parte della cultura vendere l’idea e il potenziale.
Risposte al commento di Arquen
@Arquen: concordo. Comunque su Facebook non mi pare che Zuckerberg abbia mai scritto una lettera al vetriolo come invece è stato costretto a fare Marchiori 🙂 Ed i fratelli Winklevoss a cui suppongo tu ti riferisca, non erano “interni” al progetto… Ad ogni modo, peli nell’uovo a parte, Volunia è stata una simpatica meteora.
Risposte al commento di camu
@camu: Estratto di un articolo su repubblica 😛
“Da un lato Zuckerberg e la strepitosa crescita di Facebook, dall’altra tutto il gruppo di fondatori che si sfila uno dopo l’altro e lo lascia solo. E’ davvero impossibile lavorare con “Zuck”?
“Credo che sia difficile. E’ una personalità molto forte e ha il completo e totale controllo della società. A un certo punto diventa difficile lavorare per qualcuno quando il tuo parere conta così poco. Però le storie dei fondatori sono molto diverse: Saverin è stato cacciato, D’Angelo aveva difficoltà a lavorare con Mark perché si è sempre ritenuto un programmatore migliore e capace di fare da solo (e andandosene da Facebook ha fondato Quora ndr), Parker non era una persona adatta a lavorare in una società di questo tipo. Poi c’è Moskovitz, che ha capito che la sua influenza era limitata e ha deciso di lasciare per fare qualcosa da solo. Un altro è Cris Hughes che se ne è andato dicendo che resterà amico di Mark, ma che è impossibile lavorare con lui. O anche Matt Cohler. Mark mi ha confessato più volte di essere dispiaciuto della dipartita soprattutto di tre di loro: Moskovitz, Cohler e D’Angelo e che avrebbe cercato di riportarli con lui. In ogni caso non è stata una perdita grave per Facebook, che ha potuto sostituirli con persone all’altezza. Ma è stata dolorosa per Zuckerberg”.”
Risposte al commento di Arquen
Forse se io avessi visto The Social Network, avrei saputo questi retroscena 🙂
Risposte al commento di camu
@camu: però, appunto, anche un film come The Social Network, che parla dei casini interni (in modo molto fantasioso), serve a fare marketing. 😀
@camu: in conclusione, penso che il progetto Volunia sia buono, ma è sbagliato com’è stato gestito fin’ora a livello di marketing. Se continua così sarà una Meteora, come hai detto. Però, chissà, potrebbe anche essere qualcosa di più di una meteora. Intanto, dovrebbero pagarci per la pubblicità. 😀
@camu: Tornando a Facebook, la bravura sta anche nel fare marketing parlando dei casini interni. Il detto: parlatene male, parlatene bene, l’importante è che se ne parli.