due chiacchiere

Archivio del mese di ottobre 2023

Ancora sui nomi inglesi divertenti

Durante il periodo di Halloween, la figlia undicenne, che gioca a calcetto da quando aveva 4 anni, ha partecipato ad un torneo provinciale a tema. Alla fine della prima partita, ci siamo fatti due passi tra i vari campetti decorati per la ricorrenza. In un angolo a bordo campo c’erano alcune lapidi divertenti con nomi di improbabili deceduti, come Rustin Peece (rest in peace, riposa in pace), Will B. Back (will be back, torno subito), M. T. Box (empty box, scatola vuota) e Ricky D. Bones (rickety bones, ossa traballanti). E così mi è venuta l’idea per la curiosità a stelle e strisce di oggi. Per i più distratti, ne avevo già parlato undici anni fa. Quindi mi sembrava giusto fare un piccolo ripasso, e magari aggiornare la lista. Leggi il resto di Ancora sui nomi inglesi divertenti

La sirenetta e le stelle marine

Un filone di meme sulla rete è quello della ragazza che sta cercando di prendere sonno, ma il cervello le pone una domanda curiosa che finisce per scaturire nella poveretta una valanga di pensieri che non la faranno più addormentare. D’altro canto, a chi non è capitato di essere ben avvolti tra le coltri al calduccio, e di avere tutte le intenzioni di cadere tra le braccia di Morfeo, mentre la mente continua imperterrita a pensare le cose più assurde? Beh, per finire questa settimana con un po’ di allegria, ho deciso di conservare sul blog una delle vignette che mi sono capitate tra le mani sui social, e di usarla per la lezione d’inglese di oggi. Se hai bisogno di qualche chiarimento, non esitare a battere un colpo nei commenti qui sotto 😅. Leggi il resto di La sirenetta e le stelle marine

Ho chiuso il mio profile LinkedIn

Che io sia sempre stato un po’ allergico ai social non è una novità. Sin dagli albori di questi mezzi di comunicazione, non ho mai usato i miei account su quelle piattaforme in maniera attiva. L’unico che continuavo ad usare sporadicamente era LinkedIn, per tenermi in contatto con vecchi colleghi, e sapere cosa si facesse di bello nei posti in cui avevo lavorato in passato. Però ultimamente m’ero stufato dei continui post “Congratulati con tizio e caio per aver cominciato un nuovo lavoro nell’azienda super figa mega giga”. Mi sono reso conto che, a parte ricevere offerte di lavoro da recruiter senza scrupoli, la piattaforma aveva smesso di avere un valore tangibile per i miei interessi, ed era diventata più che altro una perdita di tempo, un ennesimo feed intestinale digerito in fretta e senza nessun coinvolgimento. Così ho deciso di staccare la spina. Secondo te, questo social ha ancora un valore?

Asim, il paladino della sicurezza in rete

Grazie al cielo oramai non ricevo tantissimo spam nella mia casella di posta elettronica, si e no una cinquantina di messaggi alla settimana (c’erano tempi in cui ne ricevevo un centinaio al giorno o forse più), così ho preso l’abitudine di spulciare tra quelle email per assicurarmi che qualcosa di legittimo non sia stato filtrato per sbaglio. L’altro giorno ho notato un messaggio di un certo Asim Delalić, che affermava di aver trovato una vulnerabilità nel mio blog. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata “come mai qualcuno si prenderebbe la briga di esaminare le vulnerabilità di un blogghettino di periferia, dove non ci sono dati sensibili o soldi da rubare?” Però quello che ha colto la mia attenzione è che Asim aveva allegato alla sua email uno screenshot del mio file wp-config.php (si, era proprio il mio). L’altro dettaglio è che non chiedeva un riscatto e non usava un linguaggio minaccioso, mentre spiegava in maniera un po’ vaga com’era riuscito ad accedere a quel file. Così, più per curiosità che per altro, gli ho risposto per saperne di più, e per offrirgli una birra virtuale, nel caso si trattasse davvero di un buon samaritano. Nella sua risposta, mi ha illustrato per filo e per segno cosa aveva scoperto. Leggi il resto di Asim, il paladino della sicurezza in rete

Non toccarti per scaramanzia all’estero

Ma pensa, proprio 11 anni fa parlavo dello stesso argomento: l’espressività gestuale degli italiani. Che in America fa parte dello stereotipo che definisce gli abitanti del Belpaese, insieme alla pizza, alla Torre di Pisa (più famosa del Colosseo, a quanto ho avuto modo di scoprire) ed all’accoglienza calorosa ed al senso di famiglia che agli inglese sembra così strano ed inusuale. Quest’estate, come ti raccontavo, abbiamo trascorso alcune settimane tra Sicilia, Toscana e Campania, per incontrare amici e parenti che non vedevamo da ben sette anni. E le figlie hanno potuto osservare in tempo reale questa particolarità di noi italiani, trovandola buffa ma allo stesso tempo davvero efficace. Sunshine ed io abbiamo provveduto a tradurre quei gesti in tempo reale, ma per alcuni non è stato poi così facile. Un giorno ad esempio la figlia piccola ha notato che un suo cugino italiano, durante una discussione con suo padre, si è toccato le parti intime. Lei è rimasta sconvolta: un gesto così volgare, ha pensato. Leggi il resto di Non toccarti per scaramanzia all’estero

Cos’è una donna?

La domanda è all’apparenza innocua, elementare, quasi banale. Ma nel Paese a stelle e strisce, in un’epoca in cui la sessualità è messa fortemente in discussione e diventa argomento di feroci dibattiti politici tra destra e sinistra, è una domanda a cui nessuno è in grado di rispondere davvero. Allora ci ha provato un giornalista, Matt Walsh, in un documentario (mi spiace, la pagina Wikipedia in italiano non esiste, a quanto pare) che tramite una serie di interviste con esperti del settore, fornisce allo spettatore un bel po’ di materiale su cui riflettere. Bisogna precisare che Walsh è stato al centro di diverse polemiche negli ultimi anni per le sue posizioni considerate controverse dai benpensanti, sul tema del transgenderismo, che gli hanno anche procurato diversi problemi sui social. Non credo di rovinarti la sorpresa, dicendoti che alla fine dei 90 minuti, nessuno degli intervistati ha saputo dare una risposta soddisfacente a quella domanda. Leggi il resto di Cos’è una donna?

Repubblica ha buttato via l’archivio?

Come dicevo qualche mese fa, su questo blog utilizzo soltanto tre plugin, per far contento l’omino talebano che siede sulla mia spalla. Uno di questi è Broken Link Checker, che una volta al mese si fa un giro del sito alla ricerca di collegamenti spezzati, che io poi con calma ripulisco o sostituisco a seconda dell’esigenza. L’altro giorno, andando a controllare l’elenco generato dal plugin, ho notato tanti collegamenti non funzionanti al sito di Repubblica. Si vede che stanno facendo una bella pulizia del ciarpame digitale accumulato nei loro archivi. Da un lato l’omino talebano è contento, ma io sono perplesso nel veder scomparire la memoria storica degli eventi italiani di quegli anni.

 con l'elenco di tutti i collegamenti spezzati

PetSmart, anche gli animali hanno un negozio

Nel mio studio a casa ho un acquario di circa 250 litri, dove abitano un gruppetto di pesci rossi. L’idea ci è venuta qualche anno fa, quando le figlie ci tormentavano per prendere un animale domestico, possibilmente un gatto. Allora, per non tuffarci a capofitto in qualcosa di così impegnativo, proposi di fare un esperimento con qualcosa di più facile: un paio di pesciolini rossi. “Se riuscirete a prendervi cura di questi due allegri pescetti”, dissi alle figlie all’epoca, “allora potrete passare al livello successivo, un criceto, e poi se anche quello sopravvive, prenderemo un gatto”. In realtà, la mia intenzione era quella di prendere tempo, perché sapevo che alla fine l’animale domestico sarebbe finito sul mio groppone, quando le figlie si sarebbero stancate di pulire la sabbietta o di giocarci. E così in effetti è stato già per l’acquario (al criceto non ci siamo mai arrivati): dopo un mesetto, entrambe le ragazze hanno cominciato a disinteressarsi agli esserini arancioni che nuotavano nel piccolo acquario, e così è toccato a me prendermene cura. Leggi il resto di PetSmart, anche gli animali hanno un negozio

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