due chiacchiere

, pagina 167

Rejex incontra Nemuriko

Questa settimana la mia rubrica prende una piega più… familiare. Già perché i due intervistati di oggi stanno per convolare a giuste nozze, quindi quale migliore occasione per fargli qualche domanda? Quando gli ho proposto questa sfida in famiglia, hanno risposto entrambi in maniera molto positiva: sia Nemuriko (lettera N nel seguito) che Rejex (indicato con la R) erano ben contenti di prendere parte all’iniziativa. Non ricordo quando sono entrati a far parte della lista dei blog che leggo, ma sebbene non lasci spesso commenti sui rispettivi diari, seguo le loro divertenti avventure. Perché fa piacere trovare ragazzi entusiasti in questo 2009 così deprimente. Leggi il resto di Rejex incontra Nemuriko

Sono aperte le selezioni

Forse fare un appello di Sabato rischia di farlo passare inosservato, ma ci provo lo stesso. Tanto più che ultimamente non scrivo di Domenica, quindi quest’annuncio sarà in prima posizione per un paio di giorni. Se segui questo blog da qualche tempo, conoscerai la mia rubrica delle interviste doppie. Ho ancora un discreto numero di candidati da far accomodare sulle mie poltrone virtuali, ma sebbene finora sia stato io a selezionarli, volevo ricordare che chiunque può tranquillamente sottopormi il suo blog ed apparire nel mio “palinsesto” settimanale. Qui non si discrimina in base al sesso o al colore della pelle (o al colore del blog), si accettano tutti: famosi e sconosciuti, uomini e donne, giovani ed anziani. Se non vuoi lasciare un commento, puoi sempre contattarmi in privato per discuterne. Ah, vale anche il passaparola, ovvero il suggerimento di intervistare un tuo amico che merita davvero.

Storpiando il motto di Obama

Che l’attuale Presidente degli Stati Uniti sia stato un vero e proprio fenomeno mediatico, durante la sua campagna elettorale, credo non sia necessario ricordarlo. Di questa inattesa popolarità, in un momento così difficile per l’economia, hanno deciso di approfittarne alcune grandi aziende americane, lanciando campagne pubblicitarie che si ispiravano al messaggio di Obama. Tra queste mi piace ricorda quella della Pepsi, il cui slogan era identico a quello di Obama: Yes, we can. Bisogna ricordare, in effetti, che il verbo can in inglese può assumere il significato (raramente usato, per la verità) di inscatolare, mettere in lattina. Can è infatti anche un sostantivo, e vuol dire lattina, scatoletta: ognuno di noi ha nella propria credenza un po’ di canned food. Leggi il resto di Storpiando il motto di Obama

Vieni a lavorare in America

La scorsa volta abbiamo iniziato ad analizzare le varie possibilità offerte dal Governo Americano per coloro che vogliono entrare in questo Paese e restarci. Una precisazione: la green card (ovvero il permesso di soggiorno) non equivale alla cittadinanza, che si ottiene seguendo un altro percorso (per il quale il possesso della carta verde è obbligatorio). In breve un residente diventa cittadino dopo almeno 5 anni di permanenza, superando un esame di educazione civica (qui ci tengono, grazie al cielo) presso uno degli uffici del Ministero degli Interni. Ma questa è tutta un’altra storia. Leggi il resto di Vieni a lavorare in America

Cambio di colori in corso

E poi non venirmi a dire che non ascolto i miei lettori 🙂 A quanto pare i colori “estremi” che avevo scelto per il tema di Marzo, sono andati di traverso a parecchie persone, ed io stesso (lo confesso) mi sono reso conto che, se ad un primo impatto il tema era molto accattivante, alla lunga non si prestava ad una lettura rilassante e confortevole degli articoli. Seguendo quindi il consiglio di Emanuele, ho deciso di invertire tutto, passando dal nero al bianco e dal giallo all’azzurro. Ero tentato di anticipare la messa in onda del tema di Aprile, ma poi questa soluzione penso metta tutti d’accordo. Che ne pensi?

Un ragazzo di famiglia

Il martedì sera in televisione non c’è nulla d’interessante per me al momento: colpa di American Idol (simile all’italiano “Amici” di Maria De Filippi) a cui nessuno vuole fare concorrenza. Infatti House lo fanno il lunedì, Lost il mercoledì, Grey’s Anatomy (per la moglie, io sto al computer) il giovedì, il venerdì sera dipende dall’umore, il sabato non siamo davanti alla tv e la domenica le immancabili casalinghe disperate alle 21, dopo i tizi che ricostruiscono le case a gente con particolari bisogni (in Italia credo lo trasmettano su Sky, che io non avevo). Finalmente però ho trovato come riempire anche il Martedì: i Griffin. A quanto leggo su Wikipedia, in Italia questo cartone animato ha avuto una vita difficile (e ti pareva che ci fosse una cosa “facile” da quelle parti), dato che si tratta di un programma sostanzialmente diretto ad un pubblico adulto, che i geni di Italia 1 hanno mandato in onda in fascia protetta. Qui almeno è in seconda serata, e così non si offende nessuno. I nuovi episodi li fanno la domenica, ma il martedì ci sono le immancabili repliche. Per me è stato amore a prima vista, meglio dei Simpsons e di Dragon Ball, che guardavo a pranzo in Italia.

Showfarm, un aggregatore a tema

A quanto pare sto diventando “famoso”, e non so neppure per quale motivo a dire la verità. Qualche settimana fa ho ricevuto l’invito dalla redazione di ShowFarm ad essere incluso nel loro indice di aggregazione. Come mai abbiano deciso di scegliere proprio me insieme al manipolo composta da una trentina di altri scrittori di diari, non è dato sapere. Io non sono mai stato uno che si strappa i capelli se non è in cima a tutte le classifiche possibili ed immaginabili, ma certo la cosa mi fa piacere, non posso nasconderlo. In realtà sono contento anche per il fatto che si tratta di una iniziativa tutta italiana (tutta “romana” per essere più precisi), anche se un appunto alla redazione devo farlo: dal sito non si capisce bene quale sia la vera finalità del progetto, o chi vi sia dietro e perché.

Un atteggiamento più professionale prevederebbe una qualche parolina in più spesa per presentare l’azienda. Un’altra cosa che ho avuto modo di notare è la grafica: abbastanza poco accattivante esteticamente, e poco accessibile e “social friendly” dietro le quinte. Le pagine non superano neppure il controllo di validazione del Consorzio W3, a dire che il codice è stato scritto in maniera abbastanza puerile. Comunque, sono cose che càpitano anche nelle migliori famiglie. Benvenuti nel poco affollato panorama delle applicazioni “due punto zero” italiane 🙂

Samuele incontra Paolo

Secondo te si può fare un’intervista doppia tra un fotografo ed un disegnatore di fumetti? Secondo me si, ed è per questo che oggi ho invitato nel mio salotto virtuale nientepopodimeno che Samuele (lettera S nel seguito), fotografo non ufficiale di molti Barcamp, e Paolo in arte Eriadan (indicato con la P), che invece preferisce rappresentare la realtà tramite le sue matite. Perché proprio loro due? Semplicemente perché entrambi mi sono stati suggeriti da altre persone (non svelerò mai i peccatori, eh eh) come papabili candidati per questa mia rubrica. Più facile di così. Leggi il resto di Samuele incontra Paolo

Torna in cima alla pagina