due chiacchiere

Archivio degli articoli in salotto, pagina 45

Dal produttore al consumatore

Il caro frutta è un problema difficile da risolvere? I prezzi vanno alle stelle e non sai come risparmiare e mangiar bene allo stesso tempo? In America hanno trovato una geniale soluzione al problema: raccogli da solo la tua frutta in campagna, e la paghi un quarto del suo prezzo al supermercato. Perché in Italia iniziative del genere non esistono proprio? Gli agricoltori si lamentano sempre che loro guadagnano pochissimo, e che i lauti ricavi del prezzo finale vanno tutti nelle tasche dell’indotto: trasportatori, commercianti, grandi catene di distribuzione. Bene, allora basta saltare tutta la filiera ed offrire direttamente il prodotto ai consumatori: non solo si risparmia, ma si può cogliere l’occasione per una bella passeggiata tra gli alberi di pere, pesche e altra frutta. La moglie ed io siamo andati lo scorso fine settimana, in una fattoria qui vicino: con 10 dollari abbiamo portato a casa quasi 6 chili tra pesche e mele. Leggi il resto di Dal produttore al consumatore

Asfalto antismog in centro

Qualche tempo fa mi ero lamentato della scarsa manutenzione riservata ad alcune grandi vie di comunicazione qui dove abito. Devo parzialmente ricredermi e dare atto al comune di star spendendo i soldi dei contribuenti nella maniera migliore. Nelle scorse settimane sono iniziati i lavori (anche notturni per creare meno disagi alla circolazione) per rifare una tra le più trafficate vie della zona: 30 chilometri di strada riasfaltata in maniera impeccabile, tanto è piatta e livellata. E fin qui nulla di strano: anche in Italia rifanno le vie di tanto in tanto. Ma con quale materiale? Leggi il resto di Asfalto antismog in centro

La curiosità degli uomini

Rientrare dalle vacanze, per molti, rappresenta un trauma che si ripete tutti gli anni. Allora non c’è nulla di meglio che cominciare la giornata con un po’ di buonumore, con una barzelletta ambientata proprio in un aereo (non quelli dell’Alitalia, non preoccuparti). In realtà l’avevo già pubblicata l’anno scorso, ma in questi giorni di riposo, oltre a scrivere qualcosa di nuovo, mi piace riproporre vecchi articoli dal mio archivio. Leggi il resto di La curiosità degli uomini

Vecchi e nuovi media

Un paio di mesi fa, in America, è venuto a mancare uno dei più famosi giornalisti che la popolazione abbia mai conosciuto: Tim Russert. Da noi è come se morisse Bruno Vespa, Era un po’ il nostro Enzo Biagi, per fare un esempio. Il suo approfondimento serale era un appuntamento immancabile per chi volesse capire qualcosa della politica e dell’attualità di questo Paese. La mancanza, dicono le persone che lo conoscevano, si sente soprattutto in questo periodo elettorale: senza le sue interviste ai candidati, non sarà più la stessa cosa. Ma soprattutto è sorta la domanda: cosa sarà adesso della competizione tra vecchi e nuovi mezzi di comunicazione? Leggi il resto di Vecchi e nuovi media

Quando la natura chiama

Raramente commento i fatti di cronaca che mi capita di leggere sui giornali, ma la famosa sentenza sul caso Welby mi porta a fare delle considerazioni sul diritto di “costringere” una persona a vivere, come capita ad Eluana. So bene che si tratta di un terreno particolarmente spinoso, ma per me la soluzione è molto semplice: lasciare che la natura faccia il proprio corso. Non si tratta di ucciderla volontariamente, ma di impedire l’accanimento terapeutico fine a se stesso: il gusto di far soffrire chi non vorrebbe. Chi non può far altro che stare immobilizzato in un letto d’ospedale. Leggi il resto di Quando la natura chiama

Ancora sui simboli nazionali?

Lo confesso, ascoltando di tanto in tanto il telegiornale italiano che trasmettono sulla Rai International, mi viene proprio da sorridere: ma ancora i ministri di questo Paese stanno a discutere quale sia la valenza dell’inno nazionale, se la schiavitù citata sia quella messa al bando dalle convenzioni internazionali o cos’altro. Se proprio volessi aggiungere un ennesimo motivo alla lunga lista che mi ha portato ad andarmene dall’Italia, questo è uno di quelli buoni: la scarsa passione per i simboli della patria. Se qui in America un ministro si permettesse di parlare male della bandiera o dell’inno, prima lo manderebbero via a calci nel sedere, e poi lo farebbero espatriare. Qui sono talmente attaccati a questo che non puoi fare un passo senza scorgere una bandiera americana da qualche parte. Leggi il resto di Ancora sui simboli nazionali?

Il prete divertente americano

Non è la prima volta che partecipo alla messa qui in America, ma finora non avevo trovato l’occasione per parlarne sul blog. L’impatto per chi, come me, è abituato al prete monotòno (cioè che tiene sempre lo stesso tono di voce, sia che parli ai fedeli, sia che legga le Sacre Scritture) è molto forte. Qui si sente quasi l’influenza del mondo dello spettacolo. A cominciare dal microfono: in molte parrocchie il prete oramai usa quello alla Maria De Filippi, attaccato ad un orecchio e col braccetto che va vicino alla bocca. Utilissimo, a dire il vero, così il prete ha piena libertà d’azione sull’altare, senza essere intralciato da fili e senza dover stare sempre allo stesso posto. In Italia una cosa del genere, come minimo scandalizzerebbe i più ortodossi tra i fedeli. Leggi il resto di Il prete divertente americano

Lascia o raddoppia… l’intervista

Dopo aver lavorato, negli ultimi tempi, principalmente al “contenitore” di questo diario (aspetto grafico, nuove funzionalità, analisi delle statistiche, pulizia del codice), credo di aver raggiunto una certa stabilità. Almeno finché qualcuno non mi metterà in capo qualche nuovo sghiribizzo. Nel frattempo vorrei sfruttare meglio quanto costruito finora, con nuovi contenuti più “in stile 2.0” e legati alla comunità. Visto che già recensisco, di tanto in tanto, i siti dei miei colleghi di scrittura, avevo pensato di intervistarne qualcuno, pubblicandone poi le risposte su queste pagine. Peccato che qualcuno mi abbia preceduto, e così l’idea è stata bruciata ancor prima di nascere. Ma secondo te sono uno che si scoraggia facilmente? Direi proprio di no. Leggi il resto di Lascia o raddoppia… l’intervista

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