Durante i primi mesi dopo la ripresa delle trasmissioni, ho curato una mini serie che poi ha finito per dar vita ad una nuova categoria del blog. Tramite quei post, ti ho portato a visitare dai supermercati alle cartolerie, dalle farmacie (argomento che tutt’oggi rende questo blog alquanto popolare sui motori di ricerca) ai ristoranti. Qualche settimana fa siamo andati al centro commerciale a comprare dei calzettoni da calcetto nuovi per il torneo di Halloween della piccola (prima o poi dovrò dar loro dei nomi d’arte per il blog, note to self). Il negozio di riferimento per questo genere di acquisti si chiama Dick’s Sporting Goods. Si, proprio come la parolaccia per indicare i genitali maschili 😝Tant’è che io ancora oggi non riesco a spiegarmi com’è che un genitore possa chiamare il proprio figlio Dick (abbreviativo di Richard) qui in America. E così m’è venuto in mente di rispolverare quella rubrica, ed aggiungere questo negozio alla lista.
Stando a Wikipedia, questa catena ha più di 850 negozi sparsi su tutto il territorio nazionale, e la storia vuole che sia stata fondata da Richard (che qui si abbrevia appunto in Dick) Stack come un negozietto dove vendere articoli da pesca nel 1948, con un prestito di 300 dollari dalla nonna. Poi negli anni Ottanta, i figli hanno rilevato la società dal padre e l’hanno espansa fino a diventare il colosso che oggi conosciamo. Un vero punto di riferimento per qualsiasi tipo di sportivo. Nei loro negozi troverai infatti da tutti i tipi di palla possibili ed immaginabili (dal calcio al football americano, dal baseball al golf) all’abbigliamento tipico di ogni sport, inclusi cappellini, scarpe e quant’altro. Poi c’è tutta la sezione in cui comprare pesi, panche ed attrezzatura da palestra di ogni genere. Continuando verso il retro, troverai magliette ed accessori con i loghi delle squadre del cuore per gli sport principali, e l’abbigliamento per attività fisica in generale. A New York hanno due punti vendita, uno nel Queens ed uno più fuori mano, inoltrandosi nella penisola di Long Island, entrambi facilmente raggiungibili con l’autobus.
Certo, nell’era del commercio online e dei prezzi stracciati su Amazon, è curioso vedere che imprese come questa ancora riescono a rimanere a galla. Quando sono andato l’ultima volta, ho visto si e no una decina di clienti (vabbè, era di mattina presto) in tutto il negozio, ma questo è un trend che sto notando in tutti i punti di vendita di tante catene. Gli unici ad essere sempre pieni di gente sono i negozi di alimentari, da quello che vedo. Io stesso, in fondo, spesso preferisco farmi arrivare la roba a casa tramite corriere che uscire e tuffarmi nella folla del centro commerciale, anche durante la settimana quando è più gestibile. Ma questo è un argomento per un altro post.