due chiacchiere

Noi siamo leggenda

Diciotto anni fa andava in onda in America una nuova serie televisiva che avrebbe presto conquistato il pubblico di tutto il mondo: Heroes. Anch’io mi appassionai alle avventure messe in campo da Zachary Quinto, Hayden Panettiere e quel tontolone di Masi Oka nei panni di Hiro Nakamura. I loro personaggi erano gente comune che, per caso, scopre di avere poteri paranormali che presto li mettono nei guai, perché il diverso fa sempre paura. Pensavo a tutto questa quando l’altro giorno ho guardato il primo episodio di una serie tv fantasy disponibile su RaiPlay: Noi siamo leggenda. Perché sin dall’inizio mi è sembrato chiaro che il canovaccio delle due produzioni sia molto simile, sebbene al posto degli hamburger vi siano due gustosi bucatini all’amatriciana tra una scena e l’altra, mentre veniamo trasportati per le vie della Roma dei quartieri popolari. E sebbene gli attori della serie italiana probabilmente erano ancora nella culla, quando Hiro e soci andavano in onda.

I cinque protagonisti in una delle locandine della serie tv

Persino una delle immagini che ho trovato in rete sembra scimmiottare in maniera lapalissiana la controparte a stelle e strisce, come si può vedere in questo paragone fianco a fianco. A proposito, prima che mi dimentichi, devo fare il solito avviso ai naviganti: nel seguito parlerò più in dettaglio della trama, quindi se non vuoi rovinarti la sorpresa, ti consiglio di fermarti qui.

I sette eroi per caso della serie Heroes di tanti anni fa

Similitudini a parte, mi pare di capire che l’incrocio tra dramma adolescenziale e fantasy sia una delle contaminazioni distintive dell’offerta per il pubblico più giovane di questi ultimi tempi. Per esempio, qualche mese fa ho guardato Shake, sempre su RaiPlay, un’altra serie che, nel reinterpretare il classico Otello di Shakespeare, racconta delle difficoltà dei giovani d’oggi a navigare la sempre più complessa realtà che li circonda. In Noi siamo Leggenda, Massimo, Jean, Lin, Andrea e Greta condividono traumi ed improvvisi poteri che si manifestano esteriormente, e che diventano chiavi per affrontare le difficoltà della vita. Non sono supereroi, almeno non nell’accezione classica che abbiamo imparato in decenni di esposizione ai lavori di Marvel e DC Comics. Non si trovano di fronte il cattivo di turno da abbattere a cannonate. I cinque protagonisti sono semplici adolescenti che solo nell’amicizia riescono a trovare la forza per andare avanti.

In un certo senso, lo stile adottato dal regista, mi ha ricordato un film che avevo guardato tempo fa, Lo chiamavano Jeeg Robot, di cui scrivevo:

Non il tipico supereroe dei colossal hollywoodiani, ma un uomo qualunque che sa coinvolgere non solo gli appassionati di fumetti o cartoni animati giapponesi degli anni Settanta. [Tutto grazie al] rapporto riuscitissimo tra Roma, la sua lingua, le sue strade ed i personaggi che ne fanno parte: sono vivi e divertenti, ma non ricadono né nella commedia di cui sono pieni i cinepanettoni, né nel realismo sociale che i nostri registi impegnati amano frequentare.

Mi piace quando le produzioni italiane esplorano terreni nuovi, come quello fantasy. Anzi, sarebbe bello se lo facessero più spesso, ed in maniera più genuina, senza scimmiottare le produzioni sparatutto d’oltre oceano. E nel caso di Noi siamo Leggenda, mi pare che le premesse ci siano tutte, per ottenere un risultato che possa ritagliarsi il suo angolino di popolarità. Perché va bene al duecentocinquantamilionesima messa in onda dei film di Bud Spencer e Terence Hill con cui siamo cresciuti, ma ai giovani d’oggi interessano argomenti più profondi, più vicini alla loro quotidianità. Perché l’adolescenza, nelle sue mille sfaccettature, è oggi più che mai un terreno da esplorare davvero molto vasto.

Commenti

  1. Trap ha scritto:

    Grazie per il suggerimento, da fan di Heroes 😃

    P.s. heroes andò bene nelle prime due stagioni, poi ci fu il famoso sciopero di Hollywood, la terza calò di qualità e la quarta fu pure tagliata per gli ascolti disastrosi. I successivi reboot (ad es Heroes Reborn) hanno completamente perso tutto lo smalto dei primi tempi.

    Risposte al commento di Trap

    1. camu ha scritto:

      Non ricordavo questi particolari. Se non erro il “reborn” durò una sola stagione, e poi chiusero baracca in fretta e furia. Peccato.

      Risposte al commento di camu

      1. Trap ha scritto:

        Aggiungo che i tempi di Heroes erano quelli in cui le serie TV doppiate in italiano comparivano mesi in più dei loro originali, era l’epoca d’oro dei siti realizzati da fan che offrivano sottotitoli (in molti casi persino migliori!), in modo che gli ansiosi possano guardare la puntata senza aspettare mesi. Uno dei più famosi era ITASA (italian subtitles addicted), ora chiuso e quest’articolo che ne parla è emblematico.

        Risposte al commento di Trap
        1. camu ha scritto:

          Ma pensa, non sapevo affatto la storia di quel forum.

  2. Aldo ha scritto:

    Quando vedo uno degli attori in qualche serie o film penso subito a Heroes. 😀

    Risposte al commento di Aldo

    1. camu ha scritto:

      Una serie TV che rimarrà per sempre nei nostri cuori…

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