due chiacchiere

Perché Neo vuole scappare da Matrix?

Sembra sia stato ieri, eppure sono già passati cinque mesi da quando ho cambiato lavoro. Mi sono oramai abituato al nuovo ritmo quotidiano: mi sveglio alle 7 (anziché alle 5 come quando ero pendolare a New York), faccio una colazione veloce, accompagno le bimbe a scuola mentre Sunshine si prepara il suo frullato energetico per affrontare la giornata, poi torno a casa e sfrutto le due ore e mezza prima di attaccare a lavorare (viva il fuso orario con la California) per rassettare la cucina e preparare la cena, quando Sunshine rimane a scuola fino a tardi per il tempo prolungato. Poi verso le 15.30 le bimbe tornano a casa e si occupano dei gattini in affidamento, e vanno alle loro varie attività settimanali (calcetto, pianoforte, pallavolo). Verso le 18.30 prendo la mia pausa cena dal lavoro e finalmente ci si rilassa e si chiacchiera della giornata di fronte ad un bel piatto di orecchiette alle cime di rapa di cui la moglie va letteralmente ghiotta. La giornata lavorativa finisce intorno alle 20.30, e vado un po’ a coccolare i mici mentre le bimbe si rilassano davanti alla TV. Dirai, e che c’entra tutto questo con Matrix? Beh, lo sai che a me piace a volte prenderla abbastanza larga.

Nella trilogia distopica delle sorelle Wackowski, i protagonisti vogliono fuggire da una realtà virtuale in cui sono intrappolati, prigionieri di macchine che tengono in vita i loro corpi per succhiarne l’energia prodotta, necessaria a mantenere quei diabolici meccanismi operanti. Ma forse di diabolico non c’è nulla, forse aveva ragione Cypher, quando dice a Trinity di rimpiangere di aver preso la pillola rossa offertagli da Morpheus. In fondo, mi pare che la situazione in cui versa l’umanità nell’immaginario degli autori sia tutto sommato un compromesso che fa felici tutti: il mondo virtuale non è poi tanto diverso da quello reale (come spiegato dall’Architetto, dopo i primi falliti esperimenti di un mondo troppo felice), sebbene non ci sia dato sapere se in questa simulazione la gente soffra, si stressi, combatta guerre e muoia come nella controparte in carne ed ossa. Con gli opportuni aggiustamenti, l’umanità di Matrix potrebbe vivere molto più a lungo, protetta nelle capsule incubatrici, e non dovrebbe preoccuparsi di distruggere il mondo in cui vive, tanto è tutto simulato. Nel frattempo, le macchine (intelligenti?) ciucciano l’energia che le tiene accese, e di fatto non fanno altro che essere al servizio dell’umanità in una simbiosi armoniosa e prolifica.

Pensavo a tutto questo mentre riflettevo al fatto che sono quasi tre anni che lavoro smart, e con la prospettiva di arrivare alla pensione senza più vedere un ufficio in vita mia. Che si avvicina un po’ al mio sogno di diventare virtuale, perché la fisicità alla base dell’universo è una zavorra di cui, spero, un giorno potremo fare a meno. Oggi dobbiamo pagare e sgobbare per sopravvivere: ogni santo giorno ci alziamo, inquiniamo il pianeta un po’ di più, ed alla fine della giornata non vediamo l’ora di andare a dormire. Nessun altro animale sulla Terra si comporta in questo modo, passando più di metà della propria vita facendo un lavoro pagato una miseria, spesso neppure in maniera appagante o piacevole. Morpheus, sibillina incarnazione del capitalismo più sfrenato,  come dice Cypher vuole solo fregarci con la sua maledetta pillola rossa! Certo, i più smaliziati fra i miei piccoli lettori potrebbero chiedersi “si, ma come fanno a nascere nuove persone senza interazione fisica?” Beh, mi pare che la scienza stia già pensando anche a quello.

Commenti

  1. Trap
    ha scritto:

    Entrare alle 11 (in anticipo) come Checco Zalone in Quo Vado è il sogno di molti 😀

    Risposte al commento di Trap

    1. camu
      ha scritto:

      Dovrebbe fare il remake di Matrix, in cui invece che scappare, si sdraia comodamente nella sua capsula e continua a poltrire alla faccia di tutti

  2. ha scritto:

    C’è qualcosa che non mi è chiaro in questo post.

    L’uomo nasceva come nomade, l’agricoltura lo ha legaro ad territorio e ad un preciso stile di vita. Pian piano stiamo camminando di meno (e diventanto obesi), mastichiamo meno cibo duro (e le mandibole e poi il cranio cambiano forma in soli 200 anni) con vari problemi ortodontici … e così via.

    Verso uno sfruttamento delle risorse fuori di testa [pensare a quanto acqua potabile buttiamo via in Italia e nel mondo, fa girare la testa. I motivi principali, fanno proprio vacillare la nostra definizione di specie intelligente].

    Tu, cos’è che vuoi recuperare?

    Risposte al commento di kOoLiNuS

    1. camu
      ha scritto:

      Proprio lo sfruttamento forsennato delle risorse è ciò che mi preoccupa di più. Perché genera una reazione a catena che non lascia intravedere nulla di buono: poche risorse = guerre per chi se le può accaparrare (l’acqua e le fonti di energia sono le due cose che mi vengono in mente così su due piedi). A sua volta guerra = peggioramento delle condizioni di vita, che poi si traduce in emigrazione verso luoghi in cui si sta meglio. E via dicendo.

      Se Matrix esistesse davvero, non avremmo nessuno di questi problemi: le risorse sarebbero praticamente illimitate (e virtuali) ed ognuno potrebbe vivere la propria vita in pace dentro la simulazione. Secondo me è il motivo non spiegato per cui Matrix viene creato sin dall’inizio. Morpheus e soci se ne sono dimenticati, e pensano che sia un male da combattere, ma in realtà è la salvezza del genere umano, in un mondo flagellato dalla stupidità della nostra specie. Insomma, dopo tanti anni mi sono reso conto che la trama del film non ha senso: il sistema tiene in vita gli uomini, al riparo dalla miseria della realtà, quindi perché distruggerlo?

      Risposte al commento di camu

      1. ha scritto:

        Avrò una visione talmente opposta alla tua che per questo leggendo questo post mi vien da pensare ad uno che vaneggia dopo aver fumato.
        Ciao,
        Emanuele

        Risposte al commento di Emanuele
        1. camu
          ha scritto:

          Giuro che non ero sotto l’effetto di nessuna sostanza stupefacente quando ho scritto il post😅 (sebbene qui nel New Jersey la mariuana sia da qualche mese pienamente legale). Non pretendo che siano tutti d’accordo con la mia visione cibernetico-romantica dell’umanità, ci mancherebbe. Semplicemente temo che la velocità con cui stiamo distruggendo questa roccia su cui galleggiamo nell’universo ci porterà presto a pianto e stridore di denti come non l’abbiamo mai visto prima, nel mondo “reale” in cui viviamo.

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