Visto che ci siamo, concludo la settimana con un’altra ricorrenza. Ancora ricordo come fosse ieri quella sera di settembre dell’anno scorso quando, dopo 17 anni, varcai nuovamente la soglia di un centro per la donazione del sangue. La lunga assenza, come spiegavo l’anno scorso, era dovuta ad un divieto per noi europei che avevamo vissuto sulla sponda orientale dell’Atlantico durante il periodo della cosiddetta mucca pazza. La malattia, che ha un periodo di incubazione molto lungo, non può essere identificata a priori tramite analisi del sangue, e quindi per precauzione il ministero della salute americano aveva giustamente imposto delle restrizioni in merito. Restrizioni che sono state aggiornate un paio d’anni fa, rimuovendo l’Italia dalla lista dei Paesi che rientravano nel divieto. E così una sera, approfittando di un evento di beneficenza organizzato da una ragazza che frequenta la scuola della figlia grande, son tornato a contribuire nel mio piccolo.
Da quel giorno è passato un anno, e non c’era modo migliore di festeggiare se non con la quarta donazione. Il procedimento è molto semplice, e non richiede nessuna preparazione particolare. A differenza dell’Italia, non è possibile richiedere analisi del sangue specifiche per altre esigenze, ma si limitano a controllare globuli rossi, piastrine, colesterolo, ecc, ed a farti sapere se c’è qualcosa fuori dai valori di riferimento. Qui non ti danno neppure la giornata di malattia come nel Belpaese, il che non era male per combinare l’utile ed il dilettevole, e sfruttare quella pausa per ricaricare le batterie anche a livello mentale. Ovviamente non sono questi dettagli a fermarmi, anzi sono ben contento di poter contribuire a diminuire il fabbisogno di sangue.
Questa volta l’infermiera, nel darmi il benvenuto nel club dei cinquantenni, mi ha detto che io, con il mio gruppo sanguigno A positivo, sono il candidato perfetto per la donazione di piastrine. In Italia donai il plasma un paio di volte: una procedura che richiede un’oretta e mezza e due buchi anziché uno (non il massimo, per chi come me non è un grande fan di aghi e siringhe), durante la quale ascoltavo un po’ di musica con il mio fido walkman. Stando a quello che mi ha spiegato, il procedimento è molto simile per le piastrine, con la differenza che di queste ultime sembra esserci molto bisogno, dato che non possono essere conservate per più di pochi giorni. Ho già preso un appuntamento per metà Novembre, ti farò sapere com’è andata.
Commenti
Ero un donatore di sangue e di piastrine. Poi l’età e l’uso di cardioaspirina mi hanno negato definitivamente l’attività. Purtroppo troppe reticenze e chissà quali altri pregiudizi frenano molti potenziali donatori. Manca l’educazione, l’esempio, forse anche solo la generosità e l’altruismo.
Un abbraccio
Risposte al commento di Franco Battaglia
Si anche io temo che prima o poi, con l’avanzare dell’età, e qualche farmaco propinato dal mio medico curante, dovrò smettere di donare. Ma cerco di tener duro finché possibile. Sul fatto che non vi siano molti donatori, hai pienamente ragione sui pregiudizi e le reticenze. Questo è in effetti uno dei motivi per cui lo faccio: dare il buon esempio alle mie figlie, pur senza dir loro nulla o forzandole a fare lo stesso. Se il seme che sto piantando fiorirà, tanto meglio.
“…il che non era male per combinare l’utile ed il dilettevole, e sfruttare quella pausa per ricaricare le batterie anche a livello mentale.”
Un capolavoro.
Risposte al commento di Trap
Sapevo che avresti apprezzato. Comunque parlando con amici e come conferma Paolo qui sotto, solo noi impiegati pubblici a quanto pare avevamo questo diritto speciale, nel settore privato è in effetti una rarità. Peccato, sarebbe un ottimo incentivo per coloro che magari vorrebbero ma non lo fanno per non “sprecare” un giorno di ferie…
Io sono stato premiato domenica scorsa per la mia 50ª.
Per donare il plasma di buco ne basta uno (a meno che non consideri quello che si usa per l’emocromo preliminare, ma la procedura varia da posto a posto).
Per le piastrine di diverso c’è solo che ti iniettano un anticoagulante per cui sentirai un po’ di formicolio soprattutto all’inizio sulle labbra.
In US non ti daranno il giorno libero, ma ti pagano la donazione (immagino che probabilmente questa cosa vari da stato a stato). In Italia quel diritto c’è quasi solo sulla carta, a parte i dipendenti pubblici (e neanche tutti) e qualche grossa azienda ben strutturata, pochissimi possono permettersi il lusso di chiedere il permesso per la donazione.
Risposte al commento di Paolo
Complimenti! Io, considerando le donazioni in Italia, arrivo si e no a 10 🙂 Ma conto di recuperare il tempo perso, a Dio piacendo. Buono a sapersi che di buco ne basta uno in Italia, vedrò a Novembre cosa succede qui al centro trasfusionale, vi terrò aggiornati anche su quel dettaglio. A Pisa ricordo che di buchi me ne facevano due, ma forse ricordo male.
Sulla questione pagamento, quello che dici succede solo se vai in uno di quei centri privati. Dove vado io è convenzionato con il sistema sanitario nazionale, ed a parte una bustina di croccantini, un buono per una birra gratis ed una bottiglietta d’acqua, non ci danno altri compensi.
Non ho mai donato ma sinceramente essendo un AB+ temo che col mio sangue non ci farebbero granché.
Risposte al commento di Katrina Uragano
Katrina,
in effetti è vero il contrario: il tuo gruppo sanguigno è uno dei più rari, e quindi molto richiesto 🙂 Tu sei quella che in gergo si chiama una donatrice universale, dato che il tuo sangue può essere dato a chiunque. Pensaci!(vedi sotto)Risposte al commento di camu
Per quanto riguarda il sangue intero, l’AB+ è il meno generoso. Può essere donato solo da altri AB+, mentre può ricevere da tutti (anche se si cerca sempre la migliore corrispondenza possibile).
Per il plasma invece è l’esatto opposto. L’AB+ è il gruppo più ricercato per le trasfusioni dirette (per cui non va bene quello delle donne che hanno avuto una gravidanza). La gran parte del plasma però viene usata per la produzione di farmaci per cui il gruppo non conta molto. In Italia siamo in perenne deficit di plasma e ci tocca comprarlo soprattutto da USA e Germania.
Risposte al commento di Paolo
Ma pensa, non si finisce mai di imparare. Scusate entrambi per la castroneria che ho scritto sopra 🥺 Io ho sempre creduto che AB+ potesse donare a tutti.
Risposte al commento di camu
Paolo non sapevo invece di andar bene per la donazione di plasma! quindi grazie mille, mi informerò!
Pressione bassa, mai potuto dare sangue, ne a parenti, ne a buoni conoscenti ……….arrivavo al pronto soccorso ……….misurata la pressione, mi mandavano via.
Risposte al commento di Giovanni
Eh capisco 🙁 Ne soffre mia cognata, d’estate per lei è un supplizio quando le temperature s’impennano.