due chiacchiere

Archivio degli articoli in biblioteca, pagina 21

Sesso sicuro col prosciutto

L’appuntamento con il supermercato ci aspetta ogni fine settimana: ansiosi attendiamo che il postino ci recapiti il foglio con le promozioni in corso, poi stiliamo la lista della spesa e ci dirigiamo verso il nostro ShopRite di fiducia. Si tratta di una catena di supermercati, un po’ come in Italia può essere il Carrefour o l’Esselunga. Notato qualcosa di strano nel nome? L’errore nello scrivere la parola right (giusto, bene, corretto) è voluto: ho già detto che gli americani sono pigri quando parlano e scrivono, e questa ne è l’ennesima conferma. Visto che la pronuncia è la stessa, perché scrivere right quando si può usare il più breve rite? Se quindi vieni in vacanza in America, non preoccuparti di leggere parole come nite, lite, brite (rispettivamente notte, luce e brillante): il tuo maestro d’inglese non era un asino, sono gli americani a storpiare le parole. Leggi il resto di Sesso sicuro col prosciutto

Come fare a lavorarsi la strada

Va bene, il titolo sembra un po’ ambiguo, ma mi serve per introdurre la lezione d’inglese di oggi. Se al ristoranti senti chiacchierare le due cameriere ed una dice all’altra I worked my way up to this, non devi fraintendere: la tipa non pratica certo un secondo “equivoco” mestiere, dopo quello al ristorante. Questo modo di dire, invece, si utilizza quando si vuole esprimere di aver lavorato duramente e con fatica, per raggiungere un obiettivo. Un po’ a tutti è capitato di mettere da parte un po’ di soldi alla settimana, per ritrovarsi un discreto gruzzoletto alla fine dell’anno: ecco, in inglese direi che you worked your way up to that money. Leggi il resto di Come fare a lavorarsi la strada

Le bacchette di… pollo

Per vivere in un Paese straniero, una delle cose indispensabili è procurarsi da mangiare. Ti toccherà in altre parole andare al supermercato e fare un po’ di spesa (food shopping). In America, la scelta sui banconi è altrettanto varia che in Italia, ma spesso si trovano cose dallo strano aspetto. Ci sono quindi due opportunità: evitarle a priori, affidandosi al solo senso della vista, oppure sapere di cosa si tratta. Prendiamo ad esempio il cartello che annuncia una promozione all’ingresso: chicken drumsticks, only $3.99 per pound. Da quando in qua il pollo suona la batteria con le bacchette? Infatti letteralmente drum è il tamburo, stick è la bacchetta. Il mistero è presto risolto: con quattro dollari ti compri una libbra di cosce di pollo. Leggi il resto di Le bacchette di… pollo

Gli americani ce l’hanno corto

… il linguaggio, cosa avevi capito? In effetti nella mia posizione di osservatore “esterno” di questa lingua bizzarra, posso confermarlo: gli americani sono pigri, meno parole usano e meglio è per tutti. L’ovomaltina, famosa polvere al cioccolato da sciogliere nel latte, qui si chiama Ovaltine, per fare un esempio. Oppure il lunghissimo “allacciare le cinture di sicurezza” diventa un ben più corto buckle up. Ma il caso più evidente è quello mostrato nel cartello qui di seguito. In Italiano bisognerebbe dire: parcheggio riservato solo ai veicoli autorizzati, gli altri saranno soggetti a rimozione coatta; permesso numero 10.

Attenzione ai falsi amici

Quando si studia una lingua straniera, nel caso specifico l’inglese, ci si imbatte prima o poi in quelle parole che gli insegnanti in genere definiscono false friends. Cioè che assomigliano ad altre parole della nostra lingua madre, ma hanno un significato completamente diverso. Grazie ai cattivi consigli di questi amici imbroglioni, è facile fare figuracce o semplicemente non essere capiti dal proprio interlocutore. L’approfondimento di oggi vuole proprio essere un piccolo avvertimento: imparare a conoscere il nemico che si nasconde in ogni frase, può aiutarci ad affrontare in maniera disinvolta una conversazione con il nostro cugino americano. Leggi il resto di Attenzione ai falsi amici

La coscienza di Zeno

Guardandola dal punto di vista dell’acculturamento personale, l’America mi sta facendo proprio bene: ho letto più libri negli ultimi mesi che sono qui, di quanti ne avessi letti negli ultimi anni in Italia. Forse è un istinto di salvaguardia della lingua, della cultura, delle mie radici, non so. L’ultimo romanzo l’ho preso dai classici italiani: dopo Il ritratto di Dorian Gray, adesso è la volta della Coscienza di zeno di Italo Svevo. In realtà volevo rileggere Senilità, che tanto mi appassionò ai tempi della scuola media, ma ho finito per scegliere l’altro. Come Dorian, anche Zeno risente dell’influenza di Sigmund Freud nella lunga analisi che fa del suo modo di essere e di approcciare i problemi della vita. La mia prima impressione? Ti viene quasi voglia di fumare, leggendo il primo capitolo! Un vero spot pubblicitario alle sigarette, ed all’impossibilità di togliersi questo viziaccio. Leggi il resto di La coscienza di Zeno

Attraverso i miei occhi

Una storia d’amore e di dolore, quella raccontata da Alessandra Galdiero nel suo lavoro pubblicato lo scorso anno. Un libro che non conoscevo e che l’autrice stessa ha voluto segnalarmi, e che recensisco con piacere. La prima frase che mi viene in mente, volendo riassumere la trama, è: il profumo del mare che ha accompagnato la mia gioventù. Infatti proprio le onde placide che s’infrangono sulla battigia, fanno da sfondo ai due racconti che finiscono per intrecciarsi in un unico flusso di pensieri e sentimenti. L’esperienza drammatica della morte della madre e l’amore tenero costruito sul molo del porto: due storie apparentemente distanti rievocano le stesse emozioni, riconducono alle stesse immagini, si intrecciano come certe parole ai silenzi. Leggi il resto di Attraverso i miei occhi

Il ritratto di Dorian Gray

C’è una sola parola che userei per definire il giovane Dorian Gray: capriccioso. L’ho pensato sin dai primi capitoli del libro che ho finito di leggere da poco. Ma il genio di Oscar Wilde nello scrivere quest’opera, è andato ben oltre: non solo dando al biondino diciassettenne un carattere lunatico, ma contornandolo di personaggi che, nel bene e nel male, cercano di consigliarlo su come vivere la propria vita. Il quadro dipinto da Basil Hallward, entra in scena in punta di piedi: l’amore per la bella Sibilla e la tragedia della sua morte, sono i veri elementi rivelatori del carattere instabile di un giovanotto viziato e succube dell’influenza fin troppo evidente del cinico Henry Wotton, secondo me il vero protagonista dell’opera. Leggi il resto di Il ritratto di Dorian Gray

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