due chiacchiere

Archivio degli articoli in ripostiglio, pagina 29

L’insicurezza, brutta bestia

Al lavoro hanno fatto fuori la russa: Brunetta dovrebbe prendere esempio dal sistema americano per tagliare le mele ammuffite e rendere la pubblica amministrazione più snella ed efficiente. Ma secondo te si è risolto tutto? Magari! Tolto un problema ne spuntano sempre altri dieci, figuriamoci se si può vivere e lavorare in pace! Più vado avanti e più mi convinco che il vero guaio nei luoghi di lavoro (pubblici e privati, senza distinzione) è l’insicurezza e la poca autostima di certi dipendenti. Sfortunatamente le persone insicure si mettono spesso sulla difensiva, ed appena si sentono minacciate non esitano ad attaccare a tutto spiano, accusando, puntando dita, spargendo mer… ehm, cattiveria per i corridoi, e via dicendo. Mi succedeva in Italia quando lavoravo come dipendente pubblico, e lo noto anche qui… è la gente che ha paura del “nuovo che avanza” e che si aggrappa disperatamente a quel poco che sa, difendendolo con le unghie e con i denti. In due settimane mi sono già “scontrato” con tre persone che pur di difendere il loro orticello, non hanno esitato un secondo a gettarmi fango addosso: io e le mie “nuove tecnologie” (PHP contro il loro obsoleto Java) facciamo paura! A te è mai capitata una cosa del genere?

Kenken, il nuovo sudoku

La mania del sudoku, qualche mese fa, ha contagiato anche me. Cercavo un modo per passare il tempo sull’autobus che mi porta al lavoro (come se scrivere articoli, rispondere alle email, confezionare le interviste doppie, ascoltare un audiolibro non fossero già sufficienti) ed ho scaricato SuperDoku sul mio palmare. Il programma offre la classica griglia 9×9 con vari livelli di difficoltà, dal principiante all’impossibile. Ma scopro in questi giorni che il sudoku è oramai “cosa vecchia”, rimpiazzato dal KenKen. A differenza del precedente, questo non si basa solo sulla logica degli incastri, ma richiede anche di mettere in moto la parte “matematica” del proprio cervello. Leggi il resto di Kenken, il nuovo sudoku

Pasqua 2009, in ritardo

Accidenti, la Pasqua quest’anno è passata via in un vero e proprio lampo. Neppure il tempo di festeggiarla che è già finita. Considerando poi che qui non si fa Pasquetta, il tutto è sembrato ancora più effimero. Ad ogni modo, come ogni anno è tradizione fare delle crostatine alla ricotta, ed eccoti il risultato per il 2009, immortalato ad imperitura memoria dei posteri. Ovviamente ho pubblicato anche la ricetta, a suo tempo, ma ti lascio scovarla da solo, se ci riesci 🙂 Leggi il resto di Pasqua 2009, in ritardo

Altro che Rosy Bindi

A volte quando mi chiedono come mai ho deciso di emigrare in America, mi piace rispondere in maniera spiritosa: certo la candidatura della signora Stormy a Governatore della Luisiana, sarebbe da includere tra le valide motivazioni. Beh, e che c’è di male ad avere una signora come carica più alta di uno Stato americano, ti starai chiedendo. Nulla, se escludiamo il fatto che la suddetta è una nota e seducente pornostar. Ora non voglio fare i soliti discorsi da maschi seduti al bancone del bar, ma è certo emblematico che mentre da noi tutti attaccano la nostra ministra più seducente insinuando le peggiori cattiverie nei suoi confronti, nell’America liberale e democratica nessuno si stupisce più di tanto per questa candidatura. Ecco perché sono emigrato: non tanto per le seducenti forme della Stormy, ma per l’apertura mentale che renderà questo popolo sempre libero dal bigottismo italico.

Peccato che l’abbiano preso

Me ne ero accorto in prima persona, e da tempo volevo parlarne sul blog in effetti: nei miei viaggi quotidiani in metropolitana per raggiungere il luogo di lavoro, avevo notato strane “manipolazioni” dei manifesti pubblicitari. Mi ero persino inventato tutta una storia su questo fantomatico tipo: una specie di maniaco alla “Il silenzio degli innocenti” che si diverte a ritagliare pezzi per chissà quale macabro rito. Non era raro vedere facce senza occhi, persone senza braccia, scritte troncate. Ora la verità mi è finalmente svelata: il tizio è stato acciuffato. Capisco che possa creare un danno d’immagine agli inserzionisti, ma era davvero divertente guardare quelle opere d’arte ogni mattina. Peccato. Leggi il resto di Peccato che l’abbiano preso

Le gatte de noantri

Quanti ricordi mi fa tornare in mente questa canzone! A parte che Cristina d’Avena è sempre stata la mia preferita, ed anzi sono contento del suo recente ritorno in tv, a partire dai festeggiamenti per lo Zecchino d’Oro. All’epoca ero un giovane adolescente, e quel cartone animato segnava una svolta epocale rispetto a Puffi, maghe fatine, Candy Candy e Lady Oscar: i tratti sensuali delle tre sorelle, l’idea di fare qualcosa di sbagliato e trasgressivo (rubare), l’amore. Una serie che ha formato un’intera generazione. Per la cronaca, le tre ragazze del video stanno avendo un successo strepitoso su YouTube, complimenti! Leggi il resto di Le gatte de noantri

Facebook? No, grazie

Ebbene si, la mia iscrizione a Facebook se n’è andata via con il 2008. Sin da quando mi invitarono ad iscrivermi la prima volta, non ho mai capito fino in fondo il senso di quest’applicazione, di cui tutti parlano in Italia. Forse perché ho già il mio blog, ed un altro canale “sociale” non mi serve proprio. Così dopo aver ritrovato i miei compagni di scuola, dopo aver ricevuto l’invito di amicizia del Direttore Generale del posto dove lavoravo in Italia, ed aver fatto due chiacchiere con tanti ex colleghi di lavoro, non sapevo più che farmene di Facebook. Anche perché dopo due o tre messaggi di convenevoli e di ricordi dei tempi passati, i miei compagni di classe non si sono più fatti sentire, il Direttore Generale mi incuteva più timore che senso di amicizia, e gli ex colleghi se ne son tornati alle loro faccende. Così ho deciso che non avevo più bisogno di perdere tempo su una piattaforma che gli stessi promotori non sanno in quale modello di business inquadrare. In fondo mi è sempre piaciuto essere un po’ controcorrente, un po’ all’antica.

Sto imparando il football

Se in Italia la domenica è il giorno dedicato al calcio, qui in America i tifosi possono scegliere tra baseball e football (da non confondere assolutamente con il soccer) che accontentano un po’ tutti. Del gioco con mazza e battitore per adesso ho rinunciato a capirne regole e dettagli: finché non avrò tempo e pazienza di guardare una partita, leggerne il funzionamento su Wikipedia mi serve a poco. Al contrario, per la palla ovale mio cognato si è proposto di insegnarmi tutti i trucchi. Che adesso voglio condividere con te. Può darsi che ci siano strafalcioni grossolani nella mia descrizione, nel qual caso ti prego di correggermi! Leggi il resto di Sto imparando il football

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