due chiacchiere

Falafel, la cultura mediorientale in cucina

L’attuale guerra in Medioriente fa riempire paginate intere di notizie ogni giorno, ma oggi ho pensato di guardare a quelle culture sotto un altro punto di vista, quello culinario. I falafel sono una specialità mediorientale molto popolare, nata probabilmente in Egitto ma diffusa in tutto il mondo, soprattutto in paesi come Israele, Palestina, Libano e Siria. Io li scoprii per la prima volta grazie al mio capufficio Dan, che era ebreo. Noi lavoravamo all’amministrazione centrale dell’università (il rettorato?), ed a lui l’ufficio stava stretto, così spesso organizzava riunioni a casa degli altri, ovvero negli uffici delle varie facoltà di chi voleva chiederci qualcosa in merito al sito d’ateneo. Ricordo ancora questa riunione a qualche isolato dal nostro ufficio: eravamo in anticipo, e c’era un ristorante israeliano self-service nei paraggi, così decise di prendere qualcosa visto che era quasi ora di pranzo. E mi consigliò di provare, appunto, i falafel.

Si tratta di polpette fritte a base di ceci, aromatizzate con spezie e erbe fresche. I falafel sono solitamente serviti all’interno di pane pita con insalata, hummus e salse, ma possono anche essere gustati da soli come antipasto o snack. Una scelta perfetta per chi segue una dieta vegetariana o vegana.

Ingredienti per una decina di polpette

250 grammi di ceci secchi, 3 cucchiai di farina di ceci, 1 cipolla piccola, 2 spicchi d’aglio, 1 mazzetto di prezzemolo fresco, 1 cucchiaino di cumino in polvere, 1 cucchiaino di coriandolo in polvere, la punta di un cucchiaio di bicarbonato di sodio, sale e pepe quanto basta, mezza bottiglia di olio di semi per friggere

Tempi e strumenti

Con i ceci secchi, dovrai farli reidratare per almeno 12 ore, ma se vuoi far prima, puoi usare quelli in scatola, sebbene dicono che il risultato finale non abbia lo stesso sapore. Tieni a portata di mano un frullatore, un coltello, un tagliere di legno, una ciotola, e la padella per friggere.

Se usi i ceci secchi, mettili a bagno in abbondante acqua per una notte. Il giorno dopo metti i ceci scolati in un frullatore da cucina, insieme alla cipolla, l’aglio ed il prezzemolo tritati grossolanamente. Frulla per circa 10 secondi, e poi aggiungi il cumino, il coriandolo, il bicarbonato di sodio, il sale e il pepe. Continua a frullare per qualche secondo fino a ottenere un composto omogeneo ma non troppo liscio. L’impasto dovrebbe essere granuloso ma abbastanza compatto da poter essere modellato. Se risulta troppo liquido, aggiungi 1-2 cucchiai di farina di ceci.

Trasferisci il composto in una ciotola e lascialo riposare in frigorifero per circa 30 minuti, così che sia più facile da maneggiare. Dopo il riposo, prendi piccole quantità di impasto (circa un cucchiaio) e modellale con le mani in polpette o piccole sfere, grandi circa come una pallina da ping pong. Se l’impasto è troppo appiccicoso, puoi aggiungere un altro po’ di farina di ceci.

Nel frattempo, comincia a scaldare l’olio di semi in una padella profonda. Friggi i falafel un po’ alla volta per 3-4 minuti, o fino a quando non saranno dorati e croccanti all’esterno. Disponili su un foglio di carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso. Se preferisci una versione più leggera, puoi metterli in forno o nella friggitrice ad aria per circa 20 minuti. Servili come contorno ad una bella insalata mista.

Commenti

  1. Giovanni ha scritto:

    Fa venire acqualina in bocca, come foto.
    E’ la prima volta che ne sento parlare. Certo sarebbero da Provare.
    Altra conoscenza in più.

    Risposte al commento di Giovanni

    1. camu ha scritto:

      Una ricetta semplice e gustosa, da provare di sicuro!

  2. Katrina Uragano ha scritto:

    Mi hanno sempre intrigato ma ho un’allergia molto grave alla cipolla e quindi devo starne lontana.
    Già questa foto mette l’acquolina…

    Risposte al commento di Katrina Uragano

    1. camu ha scritto:

      Mi dispiace. Avendo io un problema per cui non posso mangiare zuccheri raffinati, posso capire la difficoltà nel dover solo guardare da lontano certe pietanze. Il corpo umano è troppo complicato 🙂

  3. Giovanni ha scritto:

    Se ne avrò l’occasione, lo farò.
    Ho cambiato nome del blog.

    Risposte al commento di Giovanni

    1. camu ha scritto:

      Ah ecco, per un attimo mi ero confuso. Ma quello vecchio lo continuerai ad aggiornare?

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