due chiacchiere

Archivio degli articoli in ripostiglio, pagina 9

Le sembra che io stia un passo indietro?

Vabbè no scusate, sarò puerile con questo mini intervento di oggi, ma come si può non amare questa donna? I suoi modi schietti (e vabbè, ha dato del tu ad un deputato, e che sarà mai…), le sue risposte genuine e non affettate e farcite di politichese, la sua gestualità così spontanea… E vogliamo parlare di come ha messo a tacere quell’altra deputata che davvero si stava arrampicando sugli specchi con la sua critica del tutto campata in aria? La Meloni non solo non vuole che le donne non facciano un passo indietro, ma dall’elenco dei ministri su cui si è imposta nei confronti degli altri partiti della coalizione, ha già dal primo giorno mostrato di avere il coraggio di dire no ai masculi che la affiancano. Quindi, almeno oggi, non venite a rompermi i cabbasisi, perché più che mai mi sento orgoglioso di essere italiano 😍.

Trasformare l’umido in fertilizzante

Da un paio d’anni Sunshine ed io abbiamo cominciato a fare il compostaggio degli scarti di cucina, invece che buttarli nella spazzatura come facevamo prima. Vuoi perché il nostro comune non offre la raccolta differenziata per l’umido (solo carta, lattine, plastica e vetro), vuoi perché a volte certi avanzi nel bidone dei rifiuti attiravano animali selvaggi la notte, alla fine ci siamo decisi a provare questa tecnica. Dopo aver imparato online le basi del mestiere, abbiamo comprato una compostiera su Amazon e l’abbiamo sistemata in un angolino del prato dietro casa. I benefici si sono visti sin da subito, specialmente per noi che cuciniamo un sacco di verdure durante la settimana: meno spazzatura da mettere fuori, meno puzza in garage (dove teniamo il bidone d’estate, per evitare di attrarre gli animali selvatici), ed una montagna di fertilizzante che fa crescere i miei fiori più sani e robusti. Qui di seguito vorrei condividere con te quello che abbiamo imparato in questi due anni. Leggi il resto di Trasformare l’umido in fertilizzante

Proteggi la tua vettura con la nanotecnologia

Un paio di mesi fa ti dicevo della macchina nuova che abbiamo comprato di recente. Abbiamo approfittato di un’offerta davvero allettante che ci hanno fatto per comprare il SUV che avevamo prima, in questo mercato reso pazzo dalla mancanza di microchip e batterie, e dall’esodo dei newyorkesi verso l’interland (o suburbs, come li chiamano qui). Sull’altra auto che abbiamo, dopo qualche anno ho cominciato a notare qualche piccolo punto ruggine dove il parafanghi è attaccato alla carrozzeria, così da tempo avevo preso l’abitudine di passare un po’ di cera protettiva ogni paio di mesi. Poi un giorno, spulciando i forum di appassionati del settore, sono inciampato in un commento in cui si raccomandava questa miracolosa nuova tecnologia delle nano ceramiche (o ceramic coating, in inglese), tramite la quale si può coprire l’intera carrozzeria con uno strato invisibile idrorepellente che dura parecchi anni. All’inizio pensavo si trattasse del solito specchietto per allodole, ma per curiosità ho cominciato a fare un po’ di ricerca per capire quanto fossero affidabili questi liquidi magici. E così sono finito sul canale YouTube di un tizio canadese dedicato proprio a queste cose. Mi si è aperto un mondo affascinante che ignoravo completamente. Leggi il resto di Proteggi la tua vettura con la nanotecnologia

Quattro mosse per diventare indistraibili

Oramai lavoro da casa da due anni e mezzo, e devo ammettere che sin dall’inizio una delle difficoltà maggiori era quella di rimanere concentrato per portare avanti i compiti che mi venivano assegnati. Tra il frigorifero a portata di mano, la possibilità di pranzare in veranda approfittando del clima mite dei mesi primaverili, e gli altri abitanti della casa spesso dietro l’angolo a chiedermi qualcosa, mi ci è voluto un po’ per trovare il mio nuovo equilibrio. Così ho iniziato a leggere articoli in merito, ed a mettere in pratica qualche consiglio per aumentare la mia produttività casalinga invece di essere inghiottito per sempre in un vortice di cose da fare. Se anche tu hai notato questo problema negli ultimi anni, la traduzione di quest’articolo di Psychology Today potrebbe darti lo spunto giusto per rimetterti sulla retta via. Leggi il resto di Quattro mosse per diventare indistraibili

La crociata contro Cristoforo Colombo

Oggi qui nel Paese a stelle e strisce si festeggia una giornata particolare per noi italiani emigrati da questa parte dell’oceano: il Giorno di Colombo. Una festa dedicata alla cultura ed alla tradizione italiana, che risveglia l’orgoglio e la nostalgia di coloro che hanno lasciato il Belpaese alla ricerca di miglior fortuna. Come dice Wikipedia:

Gli italoamericani sentono molto questa festività e sono particolarmente orgogliosi del fatto che sia stato Cristoforo Colombo, un navigatore italiano, il primo europeo a scoprire il continente americano. Negli Stati Uniti il Giorno di Colombo le banche, uffici postali e uffici federali sono chiusi, così come gli uffici dell’ambasciata italiana a Washington D.C. e tutti i vari consolati italiani che si trovano nel Paese. L’Empire State Building di New York da vari anni usa accendere le sue luci, riproducendo così il tricolore italiano.

Fin qua nulla di strano, no? Perché chi mai si sognerebbe di criticare una ricorrenza del genere, che celebra l’ingegno e lo spirito di avventura di noi italiani? Sfortunatamente negli ultimi anni la febbre della cancel culture ha colpito anche questa giornata. Stando ad alcuni promotori del politicamente corretto, Cristoforo Colombo sarebbe da abolire perché ha causato lo sterminio degli indigeni americani. Persino quel rincitrullito di Biden l’anno scorso ha deciso di celebrare la Festa degli Indigeni anziché Columbus Day. Cose da matti. Leggi il resto di La crociata contro Cristoforo Colombo

Trasferire il saldo della carta di credito

Fra un paio di settimane dovremo sostituire il tetto alla nostra casa. Qui nella nostra zona i tetti spioventi sono ricoperti da tegole bituminose, più leggere di quelle di terracotta come si usano in Italia o nel sud degli Stati Uniti, dove devono resistere agli uragani e venti da più di 150 chilometri orari. Si tratta, come puoi immaginare, di una spesa importante, che richiede un paio di giorni di lavoro per rimuovere tutte le tegole vecchie ed installare quelle nuove. Sborsare tutti questi quattrini, specialmente con questi chiari di luna e l’inflazione galoppante, non era proprio quello che avevo in mente in queste settimane. Ma sapevo che, avendo il tetto superato i trent’anni d’età, prima o poi questo momento sarebbe arrivato. Così ho deciso di approfittare di un’offerta che avevo letto su un volantino che c’era arrivato per posta, ed ho aperto una nuova carta di credito che propone interessi zero sul saldo per 15 mesi, a patto di pagare un minimo ogni mese. In pratica una linea di credito “gratuita” fino a 15.000 dollari di cui approfittare per dilazionare certe spese nel tempo. Leggi il resto di Trasferire il saldo della carta di credito

Il sogno elettrico del signor Whitney

La scorsa settimana abbiamo scoperto insieme l’inizio dell’affascinante storia di come le auto elettriche fossero state, quasi in maniera inimmaginabile oggi, davvero popolari alla fine del 1800, prima di cadere nel dimenticatoio per circa un secolo. Lo stimolo che spinse scienziati ed imprenditori ad investire in quella tecnologia, come abbiamo visto, era l’insostenibilità della locomozione equina, con tutti i problemi legati al letame ed in generale alla gestione di un parco animali così ingente. Problemi simili a quelli che ci troviamo ad affrontare oggi, tra inquinamento e cambiamenti climatici dovuti all’eccessivo quantitativo di anidride carbonica che la società moderna produce per le proprie attività. Chissà che ancora una volta l’auto elettrica non si riveli la soluzione a questi problemi, ammesso e non concesso che si riesca a studiare una tecnologia più efficace e meno inquinante del litio. Continuiamo allora il nostro viaggio storico alla scoperta del signor Whitney e del suo sogno di produrre milioni di auto elettriche. Leggi il resto di Il sogno elettrico del signor Whitney

Le auto più vendute alla fine dell’Ottocento

Con i prezzi della benzina sempre abbastanza salati, è normale chiedersi come mai il mondo non segua il modello norvegese, fortemente basato sull’uso di energie rinnovabili, e come mai ancora oggi l’umanità non riesca a liberarsi dagli idrocarburi come fonte di energia per i propri veicoli. Lo sapevi ad esempio che già più di centoventi anni fa in America l’auto più venduta era… elettrica? Io stentavo a crederci, quando ne hanno parlato in un episodio del mio podcast preferito, Freakonomics Radio. Così ho fatto un po’ di ricerca in materia, e sono inciampato in un lungo ma piacevole articolo del Guardian che ripercorreva le avventure della Electrobat, un’automobile ideata da Pedro Salom e Henry Morris, due scienziati appassionati della neonata elettricità in quel di Filadelfia (non il formaggio spalmabile). Eccoti qui di seguito la prima puntata di quest’intrigante storia. Leggi il resto di Le auto più vendute alla fine dell’Ottocento

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