Tramite alcuni post che ho scritto in queste ultime settimane (dal litio alla plastica, da Greta all’ecologia digitale), ho cercato di delineare il mio punto di vista sull’argomento ecologico. Forse l’ho fatto in maniera un po’ confusa e frammentata, ma questo è il mio stile e non penso riuscirò mai a renderlo più lineare e diretto. In questi ultimi anni ho cercato di capire meglio la situazione ecologica in cui ci troviamo, leggendo articoli, guardando documentari, ascoltando podcast che affrontano l’argomento da vari punti di vista. L’altro giorno, as esempio, sono incappato in una relazione in cui il servizio di ricerca del Parlamento europeo fa un’analisi su dieci tecnologie che potrebbero cambiarci la vita. Così ho deciso di conservare uno dei capitoli tra le pagine del blog: magari fra qualche anno lo rileggerò sorridendo, pensando a quanto fossimo ingenui all’epoca.
Oltre il 70 % degli europei vive in città e, con il costante aumento di tale percentuale, le città sono sempre più congestionate. Gli abitanti soffrono sempre più della scarsa qualità dell’aria e del rumore, mentre le città diventano generalmente meno vivibili. La recente controversia sulle emissioni delle auto ha attirato molta attenzione sul problema dell’inquinamento atmosferico generato dal traffico automobilistico privato. Il dibattito ha rivelato che gli sforzi volti a ridurre l’inquinamento atmosferico in Europa tramite normative più severe sulle emissioni sono in gran parte inefficaci.
Ci sono (giustificate) aspettative sul considerevole impatto del passaggio dalla benzina ai veicoli elettrici sui livelli di inquinamento, ma l’introduzione delle auto elettriche richiederà comunque anni, e il passaggio ai veicoli elettrici, di per sé, potrà fare ben poco per risolvere i crescenti problemi di congestione del traffico. Negli ultimi anni, dunque, abbiamo assistito ad un rinnovato interesse per i sistemi di trasporto intelligente (ITS).
Potenziali impatti e sviluppi
Numerose iniziative stanno studiando i modi in cui gli ITS possono contribuire a rendere il flusso di traffico più fluido e quindi più efficiente. Molte possibilità derivano dal fatto che le automobili stanno diventando sempre più intelligenti e comunicano sempre di più con l’ambiente circostante. Già oggi, le auto sono in grado di adattare la propria velocità all’auto che la precede, e la futura interazione con i semafori intelligenti diminuirà ritardi e consumo di carburante. Le auto saranno in grado di prenotare in anticipo un parcheggio a destinazione. Gli odierni sistemi di navigazione satellitare possono ottimizzare i percorsi in base al traffico effettivo, ma i sistemi futuri potrebbero comunicare tra loro tramite un computer centrale per ottimizzare i vari percorsi che i veicoli possono seguire, evitando situazioni in cui troppi conducenti decidano contemporaneamente di prendere una strada apparentemente più veloce per aggirare un ingorgo.
Tutte queste opzioni tecnologiche permetterebbero certamente una gestione più efficiente degli attuali livelli di traffico. Ci si chiede, tuttavia, se questo si tradurrà effettivamente in una minor congestione nelle aree urbane, o se l’aumento della fluidità sarà perlopiù controbilanciato dal fatto che sempre più utenti saranno incoraggiati ad andare al lavoro con l’auto personale. Consentire a più veicoli privati di raggiungere agevolmente i centri città porrebbe, allo stesso tempo, far sorgere il problema del parcheggio di tutte queste auto. Non si avrebbe un grande vantaggio se il traffico diventasse più fluido ma fosse sempre più difficile trovare parcheggio.
Politica lungimirante
Risolvere la paralisi del traffico nelle aree urbane potrebbe richiedere più di un semplice miglioramento del flusso del traffico in singoli incroci. Potrebbe richiedere un ripensamento radicale del modo in cui intendiamo soddisfare le nostre future esigenze di mobilità, usufruire degli spazi pubblici e organizzare la nostra vita in città. Una possibilità potrebbe essere puntare su un sistema di traffico intelligente dando priorità assoluta ai trasporti pubblici di superficie quali autobus o tram. I semafori lungo le strade percorse dai mezzi pubblici potrebbero essere programmati in modo tale che gli autobus non debbano mai fermarsi per un semaforo rosso, né per un’auto che blocca la strada. Un grave svantaggio degli autobus pubblici, oggi, è che la loro velocità effettiva nelle aree urbane raramente supera i 15 km/h, e che le frequenti fermate li costringono a muoversi ancor più lentamente delle auto private.
Con gli ITS potremmo cambiare drasticamente questa situazione arrivando potenzialmente persino a raddoppiare la velocità effettiva degli autobus, il che significa anche che lo stesso numero di autobus e autisti potrebbe trasportare il doppio dei passeggeri. In altre parole, il modo più efficace per avere un traffico automobilistico più scorrevole e più efficiente nei consumi potrebbe effettivamente essere un investimento nell’attrattiva del trasporto pubblico. Oltre alla velocità, il prezzo dei trasporti pubblici è un aspetto chiave che influenza le scelte di trasporto dei cittadini. Molte persone ritengono il prezzo di un biglietto di corsa singola troppo alto per un uso occasionale, o trovano le strutture tariffarie troppo confuse. Forse le autorità di trasporto pubblico, oggi, si concentrano troppo sulla vendita e sul controllo dei biglietti, con sistemi di controllo degli accessi sempre più tecnologici, piuttosto che sull’effettivo trasporto dei passeggeri. In termini macroeconomici, un autista di autobus che si ferma a una fermata per un minuto per vendere un biglietto di corsa singola a 2 euro, mentre 60 passeggeri attendono all’interno, non ha alcun senso.
Se trasporti pubblici efficienti sono considerati una necessità pubblica, potremmo doverci concentrare maggiormente su chi ne debba sostenerne i costi, e come. Forse si potrebbe semplicemente valutare la possibilità di rendere i mezzi pubblici gratuiti per legge, allo stesso modo in cui decenni fa siamo passati all’istruzione pubblica gratuita. Allo stesso tempo, potremmo chiederci se le città debbano continuare a fornire spazi di parcheggio su strada gratuiti per i residenti. Rendere i parcheggi su strada a pagamento per i residenti potrebbe garantire i fondi necessari per rendere il trasporto pubblico gratuito per tutti. Disincentivare il parcheggio di auto private su strade pubbliche potrebbe anche aumentare lo spazio pubblico disponibile per servizi di trasporto pubblico ancor più rapidi. Inoltre, invece di utilizzare macchine sempre più sofisticate per vendere e controllare i biglietti delle persone che raggiungono la città in autobus, potremmo sfruttare questa ingegnosità tecnica per installare sistemi che controllino e facciano pagare gli automobilisti che raggiungono la città con l’auto personale, fornendo ulteriori fondi per migliorare i trasporti pubblici.
E, oltre alle infrastrutture tecniche, vi sono altre opzioni a disposizione degli utenti che potrebbero rendere i nostri sistemi di trasporto più intelligenti. I pendolari giornalieri oggi riempiono le strade, spesso seguendo percorsi più o meno simili in macchine diverse. Sistemi ITS che facilitino l’identificazione spontanea delle opzioni di car pooling potrebbero ridurre la necessità di singole vetture nella maggior parte dei casi. Le opzioni per rendere il nostro sistema di traffico più intelligente non mancano. Le moderne tecnologie dell’informazione offrono enormi opportunità in questo senso, ma abbiamo comunque bisogno dell’ingegno e della creatività dell’uomo per sfruttarne appieno le potenzialità.