due chiacchiere

, pagina 161

Un lavoro a tempo pieno

Abbiamo visto la volta scorsa come le organizzazioni di una certa dimensione spesso sottovalutino la gestione del proprio sito web, demandandola a gruppi frammentati e con competenze limitate ad uno specifico campo d’azione. Come dicevo, la creazione di una redazione web è il primo passo per affrontare il problema nella maniera corretta. Ma questo non basta: la mia esperienza m’insegna che non solo la cura del sito è spesso affidata a marketing e sistemi informativi in maniera disaggregata, ma che questo è un compito secondario, che non ha mai precedenza rispetto alle altre mansioni di queste persone. Si tratta di una specie di “lavoro tappabuchi” a cui dedicarsi quando non si hanno altre cose da fare. Leggi il resto di Un lavoro a tempo pieno

Un tema rinfrescante per giugno

Con qualche giorno di ritardo, a “grande richiesta” (in realtà solo un paio), scrivo come da tradizione il mio articolo per ricordare che… nuovo mese, nuovo tema, sul mio blog. Per Giugno, approfittando della moglie troppo impegnata per potermi dare una mano con i colori, ho deciso di fare di testa mia. E così il caldo di questi ultimi giorni mi ha ispirato la versione “marina” delle mie pagine. Se leggi gli articoli soltanto tramite feed, ti consiglio di fare un salto (anzi, un tuffo sarebbe il caso di dire) sul sito e darmi il tuo parere in merito. Come qualcuno ricorderà, il tema di Giugno 2008 (di cui sfortunatamente non ho più tracce) era molto più classico, con uno sfondo giallino paglierino ed una cornicetta un po’ “rovinata”, tipo carta consumata. Non mi piaceva, e così l’ho cambiato. Così come ho fatto per molti altri mesi. Ma tra poco il cerchio si chiude: con il mese di Agosto ho deciso di mantenere l’esistente, a meno di forti insurrezioni popolari (come è successo per Marzo). Leggi il resto di Un tema rinfrescante per giugno

Un dolce per l’estate

Il caldo tremendo certo scoraggia anche i migliori cuochi a mettersi davanti ai fornelli, in questo periodo. Figuriamoci poi se si tratta di preparare un dolce, che magari necessita del forno. Cose che già al solo pensiero mi si abbassa la pressione. No, nulla di tutto questo nella ricetta di oggi: la fantasia in cucina, unita ad una buona dose di voglia di sperimentare, mi hanno dato lo spunto per creare qualcosa che non richiede calore: per questa ricetta utilizzeremo biscotti (ovvero “cotti due volte”, dall’etimologia della parola), e ricotta (anch’essa, come dice il nome, cotta in due passaggi). Un’accoppiata perfetta, a cui ricorrere specialmente se abbiamo avanzi di ingredienti, usati per altri dolci. Leggi il resto di Un dolce per l’estate

Un respiro prima degli esami

Ho iniziato questa “tradizione” tre anni fa, quando scrissi un articolo in cui davo alcuni consigli pratici per chi si apprestasse a superare gli esami a scuola. L’anno scorso mi sono soffermato su un problema particolare, l’alitosi. Quasi nessuno se ne accorge, ma l’alito cattivo è più diffuso di quello che possiamo immaginare. Ricordo sempre con terrore una persona che conoscevo in Italia, che non si rendeva conto degli effluvi pestilenziali che uscivano dalla sua bocca: starle accanto era una tortura, ogni volta. Oggi invece voglio concentrarmi sul fattore psicologico. Nottate insonni sui libri, giorni chiusi in casa in compagnia di caffé ultraconcentrati, redbull e simili, sedie come palcoscenico per la propria orazione e l’ansia “da prestazione” a tormentare ogni momento della giornata. Ecco allora qualche consiglio utile per affrontare nel pieno delle proprie forze mentali la prova. Leggi il resto di Un respiro prima degli esami

Cateno incontra Hermans

Un filosofo ed un avvocato, nel mio salotto virtuale inizia a sedersi gente di un certo calibro, mica noccioline. Già, per l’appuntamento settimanale, che non va in ferie neppure sotto il caldo torrido di una New York in liquefazione, oggi ho invitato Hermansji .:. (il suo marchio inconfondibile mi è stato chiesto di riportarlo anche in questa sede) e Cateno Tempio. Entrambi mi sono stati suggeriti da precedenti intervistati (ma il segreto professionale m’impone di non svelarne l’identità neppure sotto tortura) e quindi mi sembrava giusto metterli insieme. Sulla questione degli scheletri, vedrò di rifondere Hermans in qualche modo, dato che il cane l’osso oramai se l’è bello e pappato da un pezzo 🙂 Magari per il prossimo pesce d’aprile si fa una cosa a quattro mani, tu metti gli scheletri ed io i cani.

Leggi il resto di Cateno incontra Hermans

Addirittura meno del solito

Pensavo che almeno questo mese i “cliccatori” delle pubblicità presenti su questo blog sarebbero stati più generosi, visto che i guadagni saranno devoluti alla Croce Rossa per aiutare l’Abruzzo. Ma ancora c’è qualcuno che si ricorda di quei disperati, o tutti gli Italiani sono troppo presi dalle sparate di Berlusconi sul diminuire il numero di parlamentari o sulle festicciole di Natale con Confalonieri e l’adolescente tutta pepe? Sono rimasto stupito nel vedere che gli introiti di maggio sono stati addirittura i più bassi da 6 mesi a questa parte: per la serie “fa cardo e numme ne po’ fregà de meno” 🙁 Ora non fare il contrario che ti metti a cliccare a più non posso, perché faresti ancora più danni facendomi sospendere l’account da Google 😉 Quello che è fatto, è fatto. Che amarezza.

Ti serve una redazione web

Tutti facciamo qualche errore nella gestione dei nostri siti web. Ma è evidente che le ripercussioni di questi sbagli possono avere un impatto diverso a seconda della dimensione del sito stesso, e della sua missione. Un blog personale non risentirà molto di errori nella progettazione, e gli stessi visitatori tenderanno ad essere più indulgenti ed accomodanti. La stessa cosa non vale per le organizzazioni, pubbliche o private che siano: più grosse sono e maggiore sarà l’impatto di scelte sbagliate nella progettazione, implementazione e manutenzione del sito. In questa serie di articoli vorrei proprio mettere in luce gli sbagli più comuni. Leggi il resto di Ti serve una redazione web

In inglese non si fa, si va

Nella vecchia fattoria, ia, ia, oh! Chi non ha mai cantato almeno una volta nella vita questa canzone. La corrispondente versione a stelle e strisce narra le avventure di zio McDonald (pubblicità occulta?) e dei suoi animali. La curiosità è nel modo in cui si traduce l’espressione “la mucca fa mu”, the cow goes moo. Già, l’azione di parlare viene tradotta con il verbo to go, andare. Lo stesso vale quando racconti del dialogo con il tuo amico scontroso: io lo saluto, e lui mi fa “cosa vuoi?” tutto arrabbiato. In inglese verrebbe tradotto: I say Hi, and he goes “what do you want?” very upset. Quindi non dimenticare che gli inglesi vanno, non fanno 🙂 Leggi il resto di In inglese non si fa, si va

Torna in cima alla pagina